domenica 12 dicembre 2010

STUDENTI ALL’ARREMBAGGIO


Un popolo
ignorante
è più facile
da ingannare

Lettera a una professoressa. L’equivoco iniziò da qui nel 1967. Quel libro, della scuola di Barbiana e di don Lorenzo Milani, ebbe un impatto più devastante della rivoluzione di ottobre.
Dinanzi al contenuto che mira a mettere in luce le cose che tutti sappiamo – diritto allo studio e diritto a migliorarsi; diritto alla promozione, ma umana e culturale e non meramente scolastica – il partito della rivoluzione di ottobre ebbe quella che, nel mondo oceanico, si definisce la frenesia aggressiva degli squali quando avvertono una goccia di sangue in acqua a distanza di qualche miglio.
Da lì in poi è stato un procombere di eventi. E quando si prende la china, come dice un proverbio pistoiese, si fa come i cocomeri alla scesa: è tutto un rotolare senza sapere dove i cocomeri andranno a sbattere e a finire in pezzi.
È inutile che il sindaco Berti prenda il megafono e scenda in piazza per dire agli studenti siamo dalla vostra parte. È altrettanto inutile che il Pd sommuova e spinga le sue frangine progressiste. Esiste anche una verità vera che non viene detta, ma che qui si deve ricapitolare brevemente.
Alla base dell’oggi – i marxo-leninisti ce lo hanno fatto ingozzare per decenni, fino allo svenimento – c’è sempre l’ieri. E questo ieri della scuola si chiama Luigi Berlinguer. Proprio lui, il ministro comunista della pubblica istruzione e dell’università. Che quando fu eletto – e vorrei che tutti i progressisti si riguardassero i filmati della Rai – disse, come prima cosa: «Ora basta con i somari. D’ora in poi torneranno serietà, rigore, selezione e voti».
Lo disse – lo ricordo come fosse ieri – con molta convinzione. E fu la sua condanna a morte, perché le ale cavalchine del suo partito capirono immediatamente che un programma di questo genere avrebbe portato a serissime conseguenze: ci sarebbero stati tagli, riduzioni, provvedimenti impopolari che si sarebbero riverberati anche sul personale della scuola – proff. in prima linea. E la scuola, lo sappiamo bene tutti, è il vivaio degli intellettuali di sinistra – se di sinistra si può parlare ancor oggi nel post-comunista e post-democratico. E inoltre la scuola era ed è il primo ammortizzatore sociale di questo Stato, dato che dà lavoro e, molto spesso, purtroppo, un sussidio sicuro a molti docenti che per vari motivi assumono la connotazione di assistiti del Miur.
Guardate i manuali e vedete cosa fanno le case editrici. Scrivono la Guida per il docente perché spesso i proff. non sanno adoperare i loro stessi strumenti di lavoro, sui quali, peraltro, spesso spiegano semplicemente leggendo dinanzi alle classi. Le case editrici scrivono anche le relazioni con cui far passare, nei consigli di classe, le nuove adozioni di testi: perché i docenti stentano a mettere quattro frasi in padella, una dietro all’altra.
La realtà della scuola è questa, gentili signori, signore e studenti. Checché se ne dica.
Infine quel brav’uomo di Berlinguer decise di promuovere il suo partito. Ogni politico lo fa. E per farlo prese l’università – che già era un bordello micidiale fra nepotismi, baronie, sprechi, sperperi e approssimazioni – e disarticolò le varie sedi dal centro: le rese autonome anche sotto il profilo dei programmi, dell’autopromozione e, soprattutto, dei concorsi dei docenti, che passarono da Roma a ciascuna sede universitaria, regione per regione, luogo per luogo.
Entrarono, tout court, dai 40 ai 50mila neo-prof. Non sempre i migliori: certo tutti quelli che si trovavano in fila allo sportello in ciascuna sede universitaria ed erano lì da anni in lista per la pagnotta promessa dal barone di turno.
Così l’università ha accumulato corsi di laurea inconsistenti e inutili (tipo: in Cucina e gastronomia del Trentino-Alto Adige o Turismo a Pistoia), ma soprattutto debiti, debiti, debiti e incompetenti in cattedra.
Oggi i ragazzi scendono in piazza con il cartello che vedete. E che dice assolutamente la verità.

La dice perché quell’italiano lì non è un buon italiano corretto. E allora c’è da chiedersi chi abbia voluto e voglia, anche oggi, un popolo ignorante per poterlo ingannare di più e meglio…

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.

Nessun commento:

Posta un commento

MODERAZIONE DEI COMMENTI

Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.