Berti, sindaco democratico di Pistoia che scende in piazza appena sente che gli studenti sono in rivolta, ha ricevuto una delegazione di giovani del liceo Forteguerri.
«Siamo dalla parte vostra», aveva detto ai ragazzi che manifestavano contro la Gelmini e la riforma universitaria. E gli studenti si sono rivolti a lui.
Da buon padrone di casa, li ha ospitati nel suo boudoir – che sarebbe, alla lettera, la stanza da letto di una signora: ma ogni sindaco che si rispetti non è… una prima donna? –, ha reso loro l’onor dell’ascolto ma… sentite cosa è stato scritto:
Da parte sua, il sindaco ha ribadito tutto il suo apprezzamento per lo spirito di iniziativa degli studenti: «La situazione della scuola italiana è difficile e si colloca in un contesto più ampio di incertezza generale a cui purtroppo ad oggi non corrisponde un’adeguata capacità di reazione. Fa perciò piacere vedere giovani come voi che vogliono provare ad invertire questa tendenza».
Ora, se ci riuscite, provate a fare l’esegesi, l’interpretazione ragionata della parole di Berti e vedrete che non ha detto nulla di nulla: solo un ammasso di banalità e luoghi comuni.
Purtroppo Berti se la cava meglio quando taglia i nastri dei sottopassi da 13 milioni di euro.
E magari in una mattina d’inverno in cui tutta la sua città è paralizzata, grazie alla sua inefficienza, sotto una coltre di neve e di ghiaccio sovietici…
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