lunedì 13 dicembre 2010

VIAGGIO NEL COMUNE DELLA LEGALITÀ


La legge è uguale per tutti - 5

Sul Tirreno abbiamo letto la risposta del comandante dei vigili urbani alla storia del comune bocciato in appello per l’autovelox mobile piazzato dalla polizia municipale.
Oliviero Billi cade dalle nuvole. È semplicemente stupito per cosa possa essere successo, dato che il suo ufficio è certo di non sbagliare mai – come il papa dal soglio.
Si può dire tutto, su tutto e da parte di tutti. Salvo rendere ragione.
Ma intanto, forse, è il caso di fare alcune domande al comandante…

Tutti uguali
i cittadini di Quarrata?

Signor comandante,
la gente legge quello che accade a Quarrata e che coinvolge lei e la sua squadra, oltre che, ovviamente, l’amministrazione che ha deciso di ricorrere in appello per una manciata di euro, finendo col rimetterci l’osso del collo che sarà rotto – ma non a voi o al sindaco, bensì alla popolazione così ben (dis)amministrata.
Prendiamo pure per buone le sue dichiarazioni sul Tirreno, ma vuole, per favore, rispondere pubblicamente alle poche domande che seguono?
Èccole:

  1. Sul problema dell’imbrattamento del centro cittadino con volantini nello scorso gennaio 2010 da parte di alcuni mobilieri, ha fatto le dovute indagini circa i responsabili, visto anche che lei dichiarò pubblicamente, sempre sul Tirreno, che i responsabili non se la sarebbero cavata?
  2. Ha provveduto in merito, con il suo ufficio, nei confronti dei responsabili di quella violazione del Codice della strada, con la stessa solerzia con cui è intervenuto a difendere l’autovelox mobile e i suoi pasticci?
  3. Se non è in grado di poter garantire di averlo fatto, non le sembra che i cittadini di Quarrata, che pure dovrebbero essere tutti uguali – belli o brutti, alti o bassi, maschi o femmine, italiano o no, importanti o meno –, non godano di una vera uguaglianza, ma siano, piuttosto, discriminati e non si sa bene per quale preciso motivo o in base a quale illuminata scelta di lei, dei suoi e dell’amministrazione?
La gente attende una convincente risposta.
E, per favore, non si trinceri dietro il solito silenzio dell’amministrazione: non è bello e né tantomeno onorevole.

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