L’Intersindacale Medica critica le
scelte aziendali e il nuovo modello di sanità
PISTOIA. Scrive l’Intersindacale Medica: «A fronte dei tanto sbandierati pregi e potenzialità del
nuovo ospedale, un sempre maggior numero di colleghi esterna le sue perplessità
e critiche quando a poco più di un mese dal trasloco è stato finalmente loro
concesso di visitare la nuova struttura»
ospedaliera di Pistoia.
Ecco la nota ufficiale:
L’intersindacale Medici ASL3 esprime viva
preoccupazione per il fatto che, dopo l’avvio del percorso formativo sul nuovo
ospedale voluto dalla Direzione aziendale continuino a pervenire segnalazioni
relative a vari aspetti critici prevalentemente di tipo logistico
e strutturale. La fase di coinvolgimento degli operatori – in realtà decisamente tardiva – finalizzata a renderli partecipi e consapevoli del valore che dovrebbe acquisire il trasferimento nel nuovo presidio ha generato dubbi e perplessità. I problemi principali che sono stati individuati riguardano l’estensione, la distribuzione e l’organizzazione degli spazi interni ed esterni unitamente al sottodimensionamento in termini di posti-letto.
e strutturale. La fase di coinvolgimento degli operatori – in realtà decisamente tardiva – finalizzata a renderli partecipi e consapevoli del valore che dovrebbe acquisire il trasferimento nel nuovo presidio ha generato dubbi e perplessità. I problemi principali che sono stati individuati riguardano l’estensione, la distribuzione e l’organizzazione degli spazi interni ed esterni unitamente al sottodimensionamento in termini di posti-letto.
PARCHEGGIO
A fronte di un numero di 1160 dipendenti che
graviteranno sul nuovo ospedale è stato previsto un parcheggio riservato di
soli 350 posti (perché a Prato 850?) senza alcuna area per i mezzi a due ruote.
Col trasferimento, moltissimi dipendenti che fino ad oggi si sono recati al
lavoro anche a piedi, dovranno fare ricorso all’auto con la conseguenza che,
non essendoci spazi di sosta accessibili al di fuori della zona di competenza
ospedaliera non è ben chiaro cosa dovrà fare il personale che accedendo con un
mezzo di proprietà non troverà posto. Tornare in città, cercare un parcheggio e
salire su un autobus per raggiungere nuovamente il luogo di lavoro? Accedere a
parcheggi adiacenti e raggiungere a piedi la sede? Parcheggiare nell’area
adiacente a pagamento? Inoltre, il parcheggio riservato ai dipendenti ha l’entrata
e l’uscita in parallelo ed adiacenti all’accesso delle ambulanze…Non è
difficile immaginare cosa succederà al cambio dei turni mattina-pomeriggio o
notte-mattina.
AMBULATORI
E’ stata segnalata la mancanza di spazi d’attesa
dedicati per le varie specialità ed per questa funzione sono stati destinati
corridoi adibiti anche al passaggio. E’ prevedibile, quindi, una riduzione del
confort complessivo (la preoccupazione principale riguarda anziani e barellati
in particolare), una tutela problematica della privacy.
Gli spazi interni di alcuni ambulatori sono nettamente
inferiori agli attuali e risultano inadeguati a contenere strumentazioni di
base, archivi di cartelle, materiale di consultazione bibliografico ecc.
inoltre, la loro dislocazione nettamente separata dagli spazi di ricovero
ordinario e delle attività a ciclo diurno (day hospital, day surgery) potrà
comportare una perdita di continuità assistenziale.
AREE DI DEGENZA
La superficie delle stanze di degenza è in generale
molto ridotta. In particolare nella Chirurgia dove si prevedono difficoltà di
accesso con i carrelli per le medicazioni o per le urgenze, per la presenza di
familiari durante la notte ed anche per i piani mobili impiegati per i pasti
dei pazienti allettati. Ridottissimo risulta il volume dei servizi igienici
nella Psichiatria. Nella Pediatria, addirittura, uno dei due posti-letto di
isolamento non è allocabile perché questo non consentirebbe l’apertura del
bagno. In alcune aree verranno attivati meno posti-letto per carenze di
organico. Prevedibile infine che i detti del cosiddetto 3° livello (bassa
intensità) , in assenza di qualunque pianificazione sul territorio finiranno
per essere assorbiti dalle degenze ordinarie del 2° livello.
SALE CHIRURGICHE
A fronte di dimensioni anche in questo caso
verosimilmente appena sufficienti si rileva la presenza di una sala per la
radioterapia chirurgica che non verrà attivata con il trasferimento imminente (e
forse non lo sarà mai!). Al momento non è possibile valutare con certezza la
agibilità reale con le colonne endoscopiche. Da notare l’assenza di una vera e
propria presala.
LABORATORIO
Si delineano delle difficoltà nell’adeguamento impiantistico dei locali destinati ad ospitare il laboratorio analisi con possibili ricadute sull’attività.
SPAZI PER IL PERSONALE
Angusti o inesistenti gli spazi per i colloqui con i
pazienti, i familiari, per le attività di studio e di ricerca. Per i medici di
guardia sono disponibili servizi a comune dotati di solo due pezzi igienici.
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In uno scenario così impervio non resta che chiedersi
cosa sopravvive di questo modello per “intensità di cure”. Al momento il solo
il dubbio che in sinergia con alcuni provvedimenti scellerati adottati dal “Governo
dei Professori” si voglia portare a casa un’ulteriore contrazione delle risorse
professionali.
L’Intersindacale ha chiesto di poter svolgere un
sopralluogo dettagliato con la Direzione di Presidio e la Direzione Sanitaria
già nella giornata di venerdì u.s. ma ancora non ha ricevuto risposta : vorrà
dire che si presenterà davanti ai cancelli del Nuovo Ospedale senza preavviso e
quindi fornirà alla stampa ed alle Istituzioni le proprie osservazioni in forza
della piena rappresentanza di una componente professionale che quotidianamente
si fa carico e continuerà a farsi carico della salute dei cittadini pistoiesi.
L’Intersindacale si riserva di presentare una propria
proposta per il rilancio della sanità pubblica nella ASL 3.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Lunedì 10 giugno 2013 | 20:00 - © Quarrata/news]
Alleluhia! Finalmente qualcuno parla. E vengono fuori altre pecche, e non certo da poco, oltre ad una lunghissima lista di ben ventitre punti fatta dal sottoscritto circa due mesi fa e che non poteva certo essere esaustiva e conclusiva, dato che io non sono nè medico nè infermiere, ma un semplice cittadino un po' curioso ed un po' rompiscatole. Vorrei cogliere l'occasione per ricordare che quella lista, raccolta in una mega lettera che Quarrata News non potè pubblicare, immagino, per giustificatissime ragioni di spazio, la inviai, tra l'altro
RispondiEliminaa tutti i gruppi consiliari di Pistoia (allora ben dodici, ma che stavano, proprio in quei giorni per diventare tredici), e mai nessuno ha risposto, non tanto a me come singolo, ma alla cittadinanza tutta.
Nessuno potrà infatti negare che tutto quanto riguarda l'ospedale, dalla sua nascita, ai motivi per cui è stato voluto proprio lì e perchè e da chi, e come poi funzionerà è innegabilmente un argomento di fortissimo interesse collettivo e pubblico. E di conseguenza, un Sindaco, una Giunta, un Consiglio Comunale, avrebbero il chiaro ed indiscutibile obbligo morale e politico di rispondere e di farlo con parole chiare ed evitando il politichese.
Piero Giovannelli