di ALESSANDRO ROMITI
AGLIANA. Dopo aver fatto l’arrosto
con l’arresto di un indifeso dimostrante nello scorso febbraio, l’amministrazione
aglianese sembra avere combinato un bollito nel mese di marzo.
Il
Venerdì Santo è stato davvero un venerdì diverso per i cittadini che hanno
mancato – per la seconda volta – la disponibilità del mercatino delle
verdure a “filiera corta” consolidato da quasi un anno per grazie all’intesa
tra la Coldiretti e l’amministrazione Ciampolini (vedi).
L’iniziativa
ebbe un forte lancio pubblicitario (agosto 2012) e un grande plauso per il patrocinio
dell’amministrazione. L’evento non mancò di suscitare le repliche di
contestazione del locale Comitato antinceneritorista che aveva protestato
per la minaccia della salute indotta dall’inquinamento dell’impianto,
distribuita sulle colture a “catena corta” e la demagogia implicitamente
spalmata dalla Ciampolini sulla circostanza, formalizzata in un atto
giudiziario dalla nota epidemiologa Elisabetta Chellini.
Alle
spalle delle motivazioni dell’insolita disdetta (il mercato sembrava essere
oramai stabilizzato e gradito ai cittadini), sembra che ci sia un’incresciosa
polemica scaturita da un dietro-front dell’amministrazione aglianese.
Infatti
i commercianti si sono indignati per la notifica di un pagamento di tasse
d’occupazione di suolo pubblico non attese e richieste su di una delibera
presentata dallo stesso patrocinatore del “mercatino” – Assessore Marco
Pacini – il quale ha ben specificato nell’atto l’addebito ai commercianti delle
certamente ineludibili tasse.
Insomma,
qualcosa oltre alla semplice incomprensione, dovuta ad un disguido
argomentativo, a sentire le dichiarazioni dei commercianti e di cittadini che
frequentavano il mercatino.
Nell’accordo
con i commercianti, l’Assessore Pacini, avrebbe lasciato intendere che il
Comune sarebbe andato oltre al “patrocinio pubblicistico”, esauritosi nella
serie di comunicati stampa e negli interventi celebrativi del Sindaco al
momento dell’inaugurazione.
I
commercianti, si sono visti invece recapitare una sorprendente “cartella”
di oltre 1.500 € di tasse di occupazione, certamente non eludibili per la
legge, ma delle quali, l’Amministrazione sembrava essersi dimenticata nella
fasi di progettazione dell’iniziativa, finita in un bel “bollito misto”,
ma di verdure.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Lunedì 1° aprile 2013 | 08:03 - © Quarrata/news]
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