lunedì 15 aprile 2013

BARTOLOMEI: «DOPO LA SENTENZA DEL TAR, NON CERCHIAMO DI FARE I FURBI»


Se si usassero trucchi al rialzo «sarebbe inevitabile un nuovo ricorso al Tar che faccia chiarezza sulla legittimità di guadagnare sul servizio erogato ad alcuni per investire il guadagno in sconti da riconoscere ad altri che ricevono il medesimo servizio»

PISTOIA. Il capogruppo di Pistoia Futura Alessio Bartolomei avvisa la Giunta Bertinelli:

Non sono un avvocato amministrativista, ma non servono tante competenze per stabilire che, sulla vicenda caro mensa, il Tar, nel darragione ai genitori ricorrenti, ha messo in mora il Comune di Pistoia su come sono state interpretate ed applicate le norme relative all’Isee, ma non ha svolto fino in fondo il suo compito ritenendo riassorbito il più importante e significativo motivo di impugnazione delle delibere annullate: è legittimo o non lo è far pagare un servizio a domanda individuale singolarmente più della media del costo del servizio stesso?

Seguendo letteralmente l’esito della sentenza del Tar, da domani dovrebbero essere ripristinate le tariffe in vigore nell’anno 2011/2012, ma anche quelle tariffe erano viziate dal fatto che la tariffa massima applicata era superiore al costo medio del servizio singolarmente erogato.
Stando alla lettera del ricorso, quindi, il Comune di Pistoia potrebbe anche riformulare una delibera tariffaria che, partendo da un costo standard per tutti uguale, non necessariamente inferiore al costo medio del servizio, appunto perché su questo fondamentale punto il Tar non si è pronunciato, facendosi, inoltre, forza sul fatto che ciò era già avvenuto anche negli anni precedenti, applichi poi diverse ed inferiori tariffe secondo una scaletta riferita ai vari scaglioni Isee, compensando i minori introiti con un prelievo dalla fiscalità generale.
Del resto questa è la strada maestra che noi indicavamo da sempre, con la imprescindibile condizione che la tariffa standard non fosse, però, superiore al costo medio del servizio.
Poiché su questo punto non c’è stato pronunciamento potremmo anche assistere alla beffa di vedere una nuova delibera che nella sostanza conferma le tariffe precedenti indicando come standard la tariffa massima, comunque superiore al costo medio del servizio, con la conseguenza che qualora applicata all’intera utenza si genererebbe un importante profitto per il Comune e riversare questo profitto che entra a far parte del bilancio del Comune, quindi della fiscalità generale, per finanziare gli sconti applicati ai vari scaglioni Isee.
In sintesi, leggendo le motivazioni di questa sentenza, sarebbero sufficienti ritocchi formali e non sostanziali per costruire una delibera simile a quella in vigore prima delle ultime modifiche e poter continuare a far pagare a molti costi superiori a quelli effettivamente necessari a rendere la singola prestazione.
Deve essere chiaro a tutti che qualora si scegliesse di perseguire questa strada, sarebbe inevitabile un nuovo ricorso al Tar che faccia chiarezza, una volta per tutte, sulla legittimità di guadagnare sul servizio erogato ad alcuni per investire il guadagno in sconti da riconoscere ad altri che ricevono il medesimo servizio.
Alessio Bartolomei
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[Lunedì 15 aprile 2013 | 08:45 - © Quarrata/news]

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