E presentano un esposto alla
Procura della Repubblica – «Non possiamo limitarci ad osservare senza
denunciare quanto sta accadendo»
PISTOIA. Dal Movimento 5 Stelle riceviamo
il seguente intervento sull’esposto relativo alla nuova viabilità nella zona
dell’ospedale del campo di volo, e una copia dell’esposto stesso depositato
giovedì 28 marzo e scaricabile
da qui.
C’era una volta il “campo di volo”.
E c’era una volta la “superstrada”,
percorrendo la quale, giunti all’altezza dei bianchi capannoni delle Officine
San Giorgio Breda, si scorgeva verso sud un immenso mare verde, il campo di
volo, appunto, che pareva non aver fine ed esser preludio e promessa solenne di
qualcosa di prezioso e magico, di tutto ciò che a perdita d’occhio si stendeva
verso Mezzogiorno, senza soluzioni di continuità.
Pare strano, ma quella lama d’asfalto
che divideva la città da questa esterna intonsa cintura verde non sembrava più
di tanto intrusiva: una cesura fisica e figurata tra la realtà presente e la
speranza per il futuro, è vero, muro mal valicabile tra l’abitato urbano e gli
assolati spazi aperti, ma l’utilità riconosciutale e la sua quota altimetrica
che, a spanne, coincideva con il piano di campagna, rendevano la presenza di
quest’opera più che accettabile, più che giustificabile dalle necessità comuni.
Forse, nei sogni di qualcuno c’erano
ponti pedonali e ciclabili che avrebbero congiunto l’oggi con il domani.
Invece, tutto questo è stato ieri e adesso non è più: adesso è tutto cambiato,
o sta mutando giorno dopo giorno sotto i nostri occhi increduli. Si sta
consumando un vergognoso misfatto, uccidendo l’anelito ad uno sviluppo “con
senso” verso sud, a quel cammino verso il sole che, fuor di metafora, avrebbe
potuto collegare cuore ed estremità di un unico organismo, rappresentare un
sostenibile ed indubbio progresso per la nostra piccola comunità, facendo del
nuovo ospedale un vero presidio “della” e “nella” città e non “oltre” la città,
come sta invece accadendo.
Così non è stato. In onore non si
sa bene di chi o di che cosa, anzi, per la speculazione di pochi privati alla
faccia di molti, il sonno della ragione sta generando l’ennesimo mostro. In
dispregio di strumenti urbanistici, di progetti esecutivi approvati, di accordi
di programma sottoscritti, senza aspettare o disattendendo vincolanti o
importanti pareri, quali quelli dell’Anas o del Genio Civile, senza produrre un
corretto e completo piano dei costi, senza rispettare i limiti sulla rumorosità
consentita per aree ospedaliere, infrangendo leggi sul deposito di materiali
inerti, prevedendo sconsideratamente montagne di terra al posto del progettato
parco a beneficio di degenti e visitatori, costruendo infrastrutture ad impatto
ambientale devastante, obbligando i cittadini a raggiungere l’ospedale
transitando in un cunicolo sotterraneo, infierendo un colpo mortale al
paesaggio ed allo sky-line della città, infischiandosene allegramente di
consultare la cittadinanza ignara prima di procedere in quello che sarà
presumibilmente ricordato come il più grande ed inutile scempio compiuto nel
nostro territorio, il più stupido abuso pubblico nella nostra città, i nostri amministratori
si sono permessi, arrogati (termine non a caso vicino ad “arroganza”) il
diritto di rialzare di molti metri il livello del tracciato della superstrada,
creando infine un sistema di viabilità complesso ed intrusivo degno di Genova o
di Los Angeles.
Non servirà a niente, ma noi – il
MoVimento 5 Stelle di Pistoia – non ci stiamo. Non possiamo limitarci ad
osservare senza denunciare quanto sta accadendo. Già ad ottobre dello scorso
anno abbiamo consegnato un esposto alla Procura della Repubblica, all’Arpat, al
Corpo Forestale ed alla P.M. Poco si è mosso, per adesso, com’era prevedibile,
ma non ci arrendiamo: qualche giorno fa abbiamo bissato, con un altro esposto
presentato nelle stesse sedi. Non servirà, forse, a fermare l’idiozia e la
cecità di chi dovrebbe avere invece sguardo lungo e cervello fino, ma almeno
abbiamo la coscienza a posto, sappiamo che stiamo facendo quanto è nelle nostre
possibilità. Non servirà, forse, a fermare quest’opera assurda ed a tornare a
considerare il progetto originale – approvato –, che prevedeva un tracciato
stradale enormemente meno intrusivo posto al piano di campagna, privo di
infrastrutture onerose ed improbabili e che ancora avrebbe permesso alla città
una corretta e responsabile espansione verso il sole e verso il futuro, un’espansione
a misura d’uomo nella quale i cittadini avrebbero potuto raggiungere l’ospedale
e, a seguire, gli estremi quartieri periferici, camminando in un parco e non
sottoterra come topi.
Non servirà, forse, a rendere la
città migliore, ma, si spera, almeno a far pagare i colpevoli per i loro errori
e le loro malefatte.
Giacomo
Del Bino
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Venerdì 5 aprile 2013 | 12:16 - © Quarrata/news]
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