PISTOIA. Il consigliere provinciale Pdl Patrizio La Pietra ci invia
i seguenti documenti:
Molti,
in questi giorni, hanno seguito la vicenda dei “marò”. E molti, crediamo, si
siano sentiti amareggiati, delusi, sconcertati dal comportamento di un governo
(Monti) e del suo ministro degli esteri che hanno di fatto affondato l’immagine
del nostro Paese e la sua credibilità internazionale.
Se
con la mente torniamo indietro di qualche settimana alla campagna elettorale,
nel ricordare uno degli slogan della lista Monti: “grazie a noi il Paese ha
riacquistato la sua credibilità”, ci vengono i brividi.
ORDINE DEL GIORNO
IL GOVERNO “MONTI” HA TRADITO L’ITALIA
I MARÒ DOVEVANO RESTARE IN PATRIA
Il Consiglio Provinciale di Pistoia esprime
sconcerto per le modalità con cui è
stata gestita l’incredibile vicenda relativa ai Fucilieri della Marina
Militare ed in particolare
denuncia
l’incapacità di un Governo che alla fine
del mandato, compie un ultimo dissennato gesto con cui lascia, ad uno Stato
straniero che ha violato le normali regole della diplomazia, non ultimo
tenendo in ostaggio l’Ambasciatore Italiano in India, di fare ciò che vorrà
di due soldati italiani.
Il Consiglio Provinciale di Pistoia
chiede che i due Marò, Massimiliano
La Torre e Salvatore Girone, tornino in Italia definitivamente, e qualora
venisse accertata la loro responsabilità, possano essere sottoposti a un
regolare procedimento giudiziario da parte delle autorità militari italiane.
Il Consiglio Provinciale di Pistoia
Esprime piena e completa solidarietà, ai
due soldati italiani e alle loro famiglie, in quanto, conoscendo il valore
dei soldati italiani, grazie ai giovani militari del Battaglione Nembo di
stanza a Pistoia, ha a cuore il destino dei militari che vestono la divisa
italiana, i quali sempre ed in ogni circostanza hanno obbedito agli ordini
impartiti dal Governo Italiano.
Il Gruppo Pdl
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La
credibilità di una nazione non si misura solo dai livelli dello spread ma anche
dai suoi comportamenti, da come riesce a difendere e tutelare i suoi cittadini.
In questo caso, militari, giovani soldati che erano stati chiamati per
contrastare il fenomeno della pirateria marittima.
Oggi
nelle aree “calde” del mondo ci sono migliaia di giovani italiani, militari
delle nostre forze armate, impegnati a difendere la pace e la sicurezza di
molti uomini e donne in Paesi dove libertà e diritti umani, spesso, non
significano niente. Ragazzi che operano in situazioni difficili e molto spesso
mettendo a rischio la propria vita. Giovani che, anche nel nostro Paese, sono
considerati, solo perché portano una divisa, dei guerrafondai, ma che in realtà
rappresentano una parte sana della nostra nazione. Ragazzi che credono nella
Patria, nella pace e che spesso sono disposti a sacrificare la propria vita a differenza
di tanti pacifisti da salotto.
Noi
dobbiamo qualcosa a questi giovani. Nella nostra città, ospitiamo un
battaglione di paracadutisti, che ha pagato anche un enorme contributo di
sangue nelle missioni di pace.
Noi
più di altri dovremmo dimostrare vicinanza a questi ragazzi. Ma si vede solo un
grande silenzio delle istituzioni locali, in questa vicenda, e questo ci fa
provare, come rappresentanti delle istituzioni e come cittadini, un forte senso
di disagio nei loro confronti.
Sconcertante
è anche l’assordante silenzio della comunità europea, sempre pronta a imporci
comportamenti economici e fiscali ma completamente assente in politica
internazionale. Una politica che non riconosce, con atti concreti, gratitudine,
ai due marò imprigionati in India, e a tutti i nostri soldati impegnati nelle
missioni di pace nel mondo, non ha scuse.
Per
questo abbiamo presentato un o.d.g. in consiglio provinciale e nei consigli
comunali, di solidarietà ai nostri militari e per stigmatizzare il comportamento
del governo indiano.
Speriamo
che questa posizione possa ottenere un ampio consenso per esprimere una posizione
comune e forte sulla vicenda.
Patrizio La Pietra
Alberto Lapenna
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[Giovedì 4 aprile 2013 | 17:19 - © Quarrata/news]
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