Betti, i famosi “orti delle troie” e la risposta del Vicesindaco Daniela Belliti
PISTOIA. Nei lanci di ieri pomeriggio avevamo promesso di dare ai
lettori qualche spunto di prova del nuovo che avanza nell’amministrazione
Bertinelli.
Vogliamo, per questo, fare volonterosamente
un passo indietro e tornare a partire dalla famosa questione
dell’interrogazione del Consigliere Andrea Betti (allora ancora Idv) «Ortidee»
o “orti delle troie”? E Betti (Idv) presenta un’interrogazione?
Come ormai tutti ben sanno, una
infelicissima frase del dirigente Bilwiller scatenò una reazione a catena,
connessa anche all’allontanamento dell’Assessore Ginevra Lombardi.
Quello che vi proponiamo qui di séguito,
è la risposta che la Vicesindaco, Daniela Belliti – quella stessa che con Elena
Becheri e Tina Nuti scrisse, poi, la
lettera sovietica di rimprovero alla Lombardi –, inoltrò a Betti quasi a
giustificazione (alla fine) del comportamento del dirigente, che, in buona
sostanza, sembra essersela cavata con un semplice atto di censura e appena
(diciamo appena rispetto ai suoi compensi di decine di migliaia di euro)
200 € di multa.
La lettera – permettetecelo – è la
somma algebrico-esponenziale del politichese e dell’amministrativese
più puri. Ci vuole quasi la patente per seguirla bene nelle meandriche
evoluzioni logico-argomentative pro-dirigente.
Solo che ci chiediamo – visto che
Billwiller non fu rimosso com’era stato richiesto – se la stessa non-rimozione
sarebbe toccata, democraticamente e universalmente, anche a un qualsiasi altro
dipendente del Comune di Pistoia ove gli fosse capitato di compiere lo stesso terribile
orrendo passo falso.
Per ora leggete integralmente il
testo-Belliti.
Fermo restando che, su Billwiller, potremo
tornare ancora in prossime puntate.
Q/n
Al Capogruppo Italia dei Valori
Egr. sig.
Andrea Betti
e p.c.
Al Sindaco
Egr. sig.
dott. Samuele Bertinelli
Al Presidente del Consiglio comunale
Egr. sig.
avv. prof. Alberto Niccolai
Oggetto: interrogazione 11/04/2013 –
Progetto Ortidee.
Egregio
capogruppo,
con riferimento all’interrogazione in oggetto, su
delega del Sindaco ai sensi dell’art. 21, comma 3, del Regolamento sul
funzionamento e l’organizzazione del Consiglio comunale, si risponde quanto
segue.
L’Ufficio delle Pari Opportunità è stato istituito
con la definizione del nuovo funzionigramma e della riorganizzazione della
microstruttura, all’interno del Servizio Ambiente, Verde e Mobilità, e
rappresenta per l’Amministrazione Comunale un importante strumento per
affermare politiche di genere in tutte le azioni di governo dell’ente.
Infatti, nel programma di mandato si scrive: “Pari
opportunità significa prima di tutto parità di genere. Come condizione
fondamentale per l’obiettivo di una effettiva democrazia paritaria,
l’Amministrazione comunale adotterà tutte le misure utili a combattere gli
stereotipi di genere: nel lavoro, nella pubblicità, nelle istituzioni; e a
contrastare il fenomeno barbaro della violenza di genere”.
Già nel primo anno di mandato sono stati avviati
numerosi progetti, tra cui per l’appunto “Ortidee”, finalizzati a costruire,
nel progetto di città accogliente e solidale, le condizioni per una
cittadinanza di genere.
In questo contesto l’Amministrazione ha appreso con
stupore dell’episodio che si è verificato all’interno di quell’Ufficio il 5
marzo scorso, a chiusura di una riunione per la predisposizione del PEG 2013.
La segnalazione pervenuta il giorno successivo al
Segretario Generale, responsabile dell’Ufficio per i procedimenti
disciplinari nei confronti del personale con qualifica dirigenziale, ha
indotto il Segretario stesso ad attivarsi immediatamente per 1) acquisire
conferma dei fatti accaduti e 2) avviare il procedimento disciplinare nei
confronti del dirigente.
Il procedimento si è concluso con la nota depositata
a Protocollo Riservato il 2 maggio scorso, dopo che è stata verificata, per stessa
ammissione del dirigente, la sussistenza del fatto, riconosciuto come
offensivo dal dirigente stesso, e grave in sé per l’assoluta inappropriatezza
rispetto al ruolo ricoperto nella pubblica amministrazione.
Per questo è stato provveduto ad applicare una
sanzione pecuniaria, avendo ricompreso il fatto nella fattispecie prevista
dall’art. 7, comma 4, lettera B) del Codice disciplinare del C.C.N.L. del
22/2/2010 (“Condotta, negli ambienti di lavoro, non conforme ai principi di
correttezza, verso componenti degli organi di vertice dell’Ente, gli altri
dirigenti, i dipendenti, o nei confronti di altri utenti o terzi”).
Riguardo alla richiesta di rimozione del dirigente
da quella funzione, l’Amministrazione Comunale non ha assunto decisioni in
tal senso, in primo luogo perché il procedimento disciplinare non lo ha
prescritto, ritenendo di dover inquadrare il comportamento del dirigente in
un contesto particolare di rapporti con i propri collaboratori; in secondo
luogo perché l’attribuzione della delega delle Pari opportunità a quel
Servizio era collegata a una impostazione coerente rispetto al lavoro della
Giunta, che andrebbe riconsiderata nel suo complesso.
Nella
speranza di aver risposto esaustivamente, porgo i migliori saluti.
L’Assessore
Daniela Belliti
|
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[Venerdì 14 giugno 2013 | 13:00 - © Quarrata/news]
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