sabato 19 novembre 2011

BARTOLI. QUARTO PASSO VERSO IL FUTURO DI PISTOIA




Problema (che poi un problema non è). Il territorio pistoiese ha un’incredibile specificità: ha una conformazione stellare e policentrica. La città si divide in tanti quartieri ancora ben definiti dal punto di vista urbanistico (meno sul piano della vita sociale) e in tanti insediamenti nella campagna nelle colline e nella montagna che hanno finora contrastato efficacemente l’inurbamento del capoluogo, fenomeno invece molto visibile in altri centri metropolitani come Firenze e Prato. Ebbene, questa specificità tutta pistoiese deve essere consolidata e rafforzata costituendo uno dei maggiori punti di forza di un disegno complessivo di città.
Ragionamenti. Il rafforzamento di questa specificità, consentirebbe di ottenere importantissimi risultati: aggregazione sociale; identità culturale; miglioramento della qualità della vita; cura del territorio, partecipazione effettiva alle decisioni. Non solo, ma la valorizzazione di questa specificità sarà decisiva per la realizzazione di tutte le riforme che andremo a fare nell’ambito dei servizi alla persona: se infatti è vero che nella gestione ci sarà sempre meno Comune e sempre più comunità, è anche vero che questa comunità è costituita anche dalle realtà sociali locali. Così, ad esempio, se vogliamo investire sulle Case del bisogno, non solo queste case dovranno essere distribuite in modo sapiente sul territorio, ma dovranno anche essere organizzate alla luce delle specifiche esigenze presenti in un determinato territorio.
Proposta. Lo strumento per valorizzare la conformazione stellare e policentrica della città si chiama federalismo locale, vale a dire un rovesciamento di quello che è stato fatto fino ad ora: se fino ad oggi si è pensato nei termini di “centralità” del centro o al massimo di decentramento, oggi si deve ragionare nei termini di centralità del singolo territorio e di intervento sussidiario del Comune (si potrebbe parlare anche di una sorta di sussidiarietà verticale territoriale). Ciò significa che sono i territori che devono dire la loro sui loro problemi e sulle soluzioni da adottare, che sono i territori che devono conoscersi e coordinarsi. Non solo, ma attraverso il federalismo locale, i territori diverrebbero anche gli strumenti per partecipare alle scelte del governo centrale (si pensi ad un vero e proprio bilancio partecipato in tutte le frazioni del Comune di Pistoia). Dal punto di vista politico dovranno essere previsti diversi strumenti di partecipazione da quelli più stabili e organizzati, come ad esempio assemblee locali aperte a tutti, fino anche a strumenti di partecipazione diretta su questioni particolarmente significative.
Roberto Bartoli
[comunicato]
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[Sabato 19 novembre 2011 – © Quarrata/news 2011]

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