martedì 15 novembre 2011

ASL. UNA FABBRICA A TUTTA RIMESSA




PISTOIA. Commento breve. Non c’è solo la Breda con 700 milioni di euro da pagare alle ferrovie danesi per una fornitura di treni realizzati fuor d’ogni regola: Pistoia è la città delle perdite e ce lo ricorda anche questa pagina della Nazione.
Non interessa – come non interesserà alla gente comune, quella che vive con 1000 euro al mese se tutto va bene – come si sia arrivati, per l’Asl, a un -24 milioni di euro, cioè -48 vecchi miliardi circa, cioè -48mila milioni delle vecchie lire.
Non interessa nemmeno se tutto questo – come ha riferito Berti – è «frutto soprattutto di una revisione delle modalità di calcolo delle partite contabili e dello sfoltimento di pendenze datate e non più esigibili, effettuati nel quadro della imminente certificazione dei bilanci».
Di tutte le parole di Berti, messegli in bocca da Scarafuggi, la gente – tutti i lettori che vivono con 1000 euro al mese – vede chiara solo questa espressione: «pendenze datate e non più esigibili», vale a dire somme andate in cavalleria.
Ebbene, ciò detto e premesso, questo Berti è il Sindaco di Pistoia che ha fatto nominare un nuovo direttore della Casa della salute a 150mila euro l’anno, quando ciò non era né necessario né urgente, perché Roberto Torselli c’era e bastava, dato che aveva sempre svolto questo compito. E questo Scarafuggi è il manager che, nonostante tutto – e basta pensare alle polemiche già affiorate non più di qualche mese fa –, è stato gratificato di somme aggiuntive extracontrattuali come premio di efficienza e produzione, e ben difeso da Enrico Rossi, S.E. il nostro democratico Granduca di Firenze.
Ora: se la logica non è un’opinione, dicano gli elettori di sinistra, per primi, se in questo Paese sarà mai possibile rimettere un deficit, ripianare un buco, rendere qualcuno veramente responsabile delle proprie azioni, per permettere a Monti, l’Acclamato dal Colle, la realizzazione di una politica (e quindi di un mondo) di crescita ed equità sociale come ha dichiarato.
Solo qui, a Pistoia, ai margini dell’Impero, e solo in sanità, ci siamo fumati 24 milioni di euro – se sbagliamo correggeteci, per favore – che nessuno potrà più recuperare, e il carrozzone continua a andare avanti come niente fosse, mentre tutti ci chiedono ancora, ancora e ancora lacrime e sangue, sacrifici e responsabilità nel raddrizzare la barca.

Buon per chi si accontenta, compagni (di sventura)!
e.b. blogger
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[Martedì 15 novembre 2011 – © Quarrata/news 2011]

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