giovedì 17 novembre 2011

BREDA. CRONACA DI UN DISASTRO ANNUNCIATO





PISTOIA. Commento breve. Lo stato di agitazione e la mobilitazione generale non serviranno a molto. Come del resto non sono mai serviti: e quando è parso che ciò funzionasse, erano solo segnali che, casualmente, si erano, come in pianeti del sistema, allineati sull’asse della storia.
I politici non sanno che fare e balbettano.
Ripetono le solite frasi insulse all’indirizzo del Governo; dicono che ci deve pensare lui.
Ma le notizie che giungono da lontano, sono più pesanti di macigni.
La Danimarca mette fuori uso i treni Breda: i freni non funzionano. E i freni sono tutto nella sicurezza dei convogli.
Le penali che le ferrovie danesi chiederanno all’azienda, fanno sì che ogni dipendente pistoiese abbia quasi un milione di euro di debito a testa sulle spalle.
C’è da chiedere ai lavoratori stessi, ai sindacati, ai politici – di qui e di più in là – se obiettivamente si possa ritenere giusto che gli italiani paghino, di tasca loro, di cassa comune, gli errori di quanti hanno realizzato questi convogli disallineati rispetto ai capitolati di appalto.
Del resto Finmeccanica, così pubblica e così statale, non è, anche in questi ultimi tempi, nell’occhio del ciclone per tangenti che versava ai politici d’Italia, con milioni di euro che, in gergo, venivano definiti zucchine? Per ogni zucchina consegnata, ecco sovrafatturazioni e falsi di ogni genere. Ma che bella Seconda Repubblica!
Ne ha parlato il Corriere della sera. Ne ha parlato Repubblica. Se facciamo in tempo, in giornata vi pubblichiamo le pagine dei due quotidiani: altrimenti lo faremo domani.
Soldi che andavano ai politici mangioni, di cui – è scritto – Guarguaglini era a conoscenza. Ma soldi che potrebbero aver preso anche altre vie. Si vedrà per strada. Col tempo.
Anche questo deve entrare nel conto della Breda pistoiese. E deve essere tenuto presente.
Ecco perché è il caso di essere sfiduciati e perché è forse l’ora che le cose cambino.
E chi lo dice non lo fa a cuor leggero perché, come già vi ha spiegato, è stato licenziato due volte (dalla Nazione e dal Tirreno) ed è rimasto per ben quattro anni (1997-2000) senza stipendio.
Di certi problemi, dunque, non ne parla come ne parlano i deputati pistoiesi o Berti o la presidente Fratoni…
e.b. blogger
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[Giovedì 17 novembre 2011 – © Quarrata/news 2011]

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