A livello nazionale sfondata la
soglia delle 50mila adesioni – Firma day domani sabato 5 gennaio in corso Gramsi – Con Oscar Giannino unica discontinuità con il
vecchio regime – No
alla parodia di Berlusconi, al vecchio e stantio usato sicuro di Bersani e alla
tecno-Dc di Monti
PISTOIA. Domani,
sabato 5 gennaio, dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18, sarà possibile firmare a
sostegno delle liste di “Fare per fermare il declino”, nella sede del comitato
elettorale, in corso Gramsci 42, a Pistoia. Possono sottoscrivere tutte le
persone maggiorenni, residenti in un comune della provincia di Pistoia, munite
di un documento di identità. Le firme, debitamente autenticate, serviranno per
la presentazione delle liste elettorali del movimento “Fare per fermare il
declino”, guidato da Oscar Giannino, che presenterà proprie liste e propri
simboli sia alla Camera sia al Senato, in tutta Italia.
Nell’occasione i cittadini
potranno visitare la sede del comitato pistoiese, conoscere alcuni dei
candidati locali oltre a ricevere ogni informazione sul programma del movimento
e sulla prossima campagna elettorale. L’iniziativa di domani è solo la prima di
una serie che ‘Fare per fermare il declino’ organizzerà a Pistoia e nella sua
provincia e delle quali daremo debitamente conto.
Ad oggi “Fermare il declino” si
presenta da sola alla sfida elettorale, con il proprio candidato premier Oscar
Giannino, ma non per scelta: non siamo nati per dar vita all’ennesimo partitino
stile Prima Repubblica. Il fatto è che i tentativi di veder accolte le nostre
istanze programmatiche all’interno di schieramenti più vasti non hanno prodotto
alcun risultato. Tenteremo ancora di essere ascoltati ma non faremo alleanze a
qualunque costo, prescindendo dalla necessità di un forte ricambio di
contenuti, persone e metodi. Solo così potremo provare a cambiare la politica,
fermare il declino, tornare a crescere.
Istanze, proposte e soluzioni
assenti nella parodia del riproposto regime berlusconiano, nel vecchio e
stantio usato sicuro dello pseudo-egalitarismo bersaniano e nella neonata
tecno-Dc di Monti, che dopo tanto rumore ha partorito un centrino.
Meglio Fare...
Per Fermare il Declino anche a Pistoia
LE PROPOSTE
10 interventi
per la crescita
1. Ridurre l’ammontare del
debito pubblico. E’ possibile scendere rapidamente sotto la soglia simbolica
del 100% del PIL anche attraverso alienazioni del patrimonio pubblico, composto
sia da immobili non vincolati sia da imprese o quote di esse.
2. Ridurre la spesa pubblica di
almeno 6 punti percentuali del PIL nell’arco di 5 anni. La spending review deve
costituire il primo passo di un ripensamento complessivo della spesa, a partire
dai costi della casta politico-burocratica e dai sussidi alle imprese (inclusi
gli organi di informazione). Ripensare in modo organico le grandi voci di
spesa, quali sanità e istruzione, introducendo meccanismi competitivi all’interno
di quei settori. Riformare il sistema pensionistico per garantire vera equità
inter – e intra – generazionale.
3. Ridurre la pressione fiscale
complessiva di almeno 5 punti in 5 anni, dando la priorità alla riduzione delle
imposte sul reddito da lavoro e d’impresa. Semplificare il sistema tributario e
combattere l’evasione fiscale destinando il gettito alla riduzione delle
imposte.
4. Liberalizzare rapidamente i
settori ancora non pienamente concorrenziali quali, a titolo di esempio:
trasporti, energia, poste, telecomunicazioni, servizi professionali e banche
(inclusi gli assetti proprietari). Privatizzare le imprese pubbliche con
modalità e obiettivi pro-concorrenziali nei rispettivi settori. Inserire nella
Costituzione il principio della concorrenza come metodo di funzionamento del
sistema economico, contro privilegi e monopoli d’ogni sorta. Privatizzare la
RAI, abolire canone e tetto pubblicitario, eliminare il duopolio imperfetto su
cui il settore si regge favorendo la concorrenza. Affidare i servizi pubblici,
incluso quello radiotelevisivo, tramite gara fra imprese concorrenti.
5. Sostenere i livelli di
reddito di chi momentaneamente perde il lavoro anziché tutelare il posto di
lavoro esistente o le imprese inefficienti. Tutti i lavoratori,
indipendentemente dalla dimensione dell’impresa in cui lavoravano, devono
godere di un sussidio di disoccupazione e di strumenti di formazione che
permettano e incentivino la ricerca di un nuovo posto di lavoro quando
necessario, scoraggiando altresì la cultura della dipendenza dallo Stato. Il
pubblico impiego deve essere governato dalle stesse norme che sovrintendono al
lavoro privato introducendo maggiore flessibilità sia del rapporto di lavoro
che in costanza del rapporto di lavoro.
6. Adottare immediatamente una
legislazione organica sui conflitti d’interesse. Imporre effettiva trasparenza
e pubblica verificabilità dei redditi, patrimoni e interessi economici di tutti
i funzionari pubblici e di tutte le cariche elettive. Instaurare meccanismi
premianti per chi denuncia reati di corruzione. Vanno allontanati dalla
gestione di enti pubblici e di imprese quotate gli amministratori che hanno
subito condanne penali per reati economici o corruttivi.
7. Far funzionare la giustizia.
Riformare il codice di procedura e la carriera dei magistrati, con netta
distinzione dei percorsi e avanzamento basato sulla performance; no agli
avanzamenti di carriera dovuti alla sola anzianità. Introdurre e sviluppare
forme di specializzazione che siano in grado di far crescere l’efficienza e la
prevedibilità delle decisioni. Difendere l’indipendenza di tutta la
magistratura, sia inquirente che giudicante. Assicurare la terzietà dei
procedimenti disciplinari a carico dei magistrati. Gestione professionale dei
tribunali generalizzando i modelli adottati in alcuni di essi. Assicurare la
certezza della pena da scontare in un sistema carcerario umanizzato.
8. Liberare le potenzialità di
crescita, lavoro e creatività dei giovani e delle donne, oggi in gran parte
esclusi dal mercato del lavoro e dagli ambiti più rilevanti del potere
economico e politico. Non esiste una singola misura in grado di farci
raggiungere questo obiettivo; occorre agire per eliminare il dualismo
occupazionale, scoraggiare la discriminazione di età e sesso nel mondo del
lavoro, offrire strumenti di assicurazione contro la disoccupazione, facilitare
la creazione di nuove imprese, permettere effettiva mobilità meritocratica in
ogni settore dell’economia e della società e, finalmente, rifondare il sistema
educativo.
9. Ridare alla scuola e all’università
il ruolo, perso da tempo, di volani dell’emancipazione socio-economica delle
nuove generazioni. Non si tratta di spendere di meno, occorre anzi trovare le
risorse per spendere di più in educazione e ricerca. Però, prima di aggiungere
benzina nel motore di una macchina che non funziona, occorre farla funzionare
bene. Questo significa spendere meglio e più efficacemente le risorse già
disponibili. Vanno pertanto introdotti cambiamenti sistemici: la concorrenza
fra istituzioni scolastiche e la selezione meritocratica di docenti e studenti
devono trasformarsi nelle linee guida di un rinnovato sistema educativo. Va
abolito il valore legale del titolo di studio.
10. Introdurre il vero
federalismo con l’attribuzione di ruoli chiari e coerenti ai diversi livelli di
governo. Un federalismo che assicuri ampia autonomia sia di spesa che di
entrata agli enti locali rilevanti ma che, al tempo stesso, punisca in modo
severo gli amministratori di quegli enti che non mantengono il pareggio di
bilancio rendendoli responsabili, di fronte ai propri elettori, delle scelte
compiute. Totale trasparenza dei bilanci delle pubbliche amministrazioni e
delle società partecipate da enti pubblici con l’obbligo della loro
pubblicazione sui rispettivi siti Internet. La stessa "questione
meridionale" va affrontata in questo contesto, abbandonando la dannosa e
fallimentare politica di sussidi seguita nell’ultimo mezzo secolo.
I promotori: Michele Boldrin, Paola
Bruno, Sandro Brusco, Alessandro De Nicola, Silvia Enrico, Oscar Giannino,
Andrea Moro, Carlo Stagnaro, Luigi Zingales.
Fare - Fermare il declino Pistoia
Viale Gramsci, 42 – Pistoia – Ufficio
stampa 335-5899284 / 333-8191948
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Venerdì
4 gennaio 2013 - © Quarrata/news 2013]
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