domenica 20 gennaio 2013

MISERICORDIA DI AGLIANA. LETTERA APERTA AL ‘CORRETTORE MORALE’ DON PAOLO TOFANI

di ALESSANDRO ROMITI

«Non può restare nascosta una città collocata sopra un monte»

AGLIANA. Caro Paolo, mi spiace doverti distrarre dai tuoi compiti pastorali, ma sono costretto a rivolgermi a te perché questa volta, a trovarsi ingiustamente danneggiati e colpiti non sono i soliti ultimi, cittadini extracomunitari, palestinesi, carcerati e/o rifugiati d’ogni provenienza, ma i tuoi stessi parrocchiani: anzi l’intera comunità di Agliana.

Sulla “penosa vicenda” della Misericordia (così l’ha chiamata Corrado Artioli) sembra che ci siano delle responsabilità già riconosciute e acclarate dal Tribunale di Pistoia. Prestissimo, sarà svolta un’assemblea pubblica, nella quale sarà garantita chiarezza d’argomentazione: così si promette pubblicamente.
Il comitato direttivo, nel suo comunicato alla cittadinanza, ha assicurato disponibilità d’imprecisati “documenti” (non mi è piaciuto quando ho visto che era stata taciuta, nel volantino, la più appropriata espressione: “bilanci di esercizio”), che comunque, anche se verranno consegnati nel corso dell’assemblea, il 25 prossimo, non saranno lì per lì utili e fruibili, dato che non avremo avuto la possibilità di leggere e di farci una precisa opinione dei fatti e delle cifre ad essi legate.
La consultazione dei bilanci richiede – e tu lo sai bene, dato che sei un ragioniere in commercio estero – il parere di un tecnico esperto in contabilità, e non di un modesto geometra mancato qual io sono.
Perciò io mi rivolgo a te chiedendoti di intervenire con Artioli perché tu gli suggerisca di comportarsi in maniera eticamente corretta, fornendo, a me e al blog su cui scrivo, gli strumenti utili a capire e a fare chiarezza.
A te mi rivolgo nella tua veste istituzionale di “correttore morale” della Misericordia, e perciò autorevole guida e dispensatore di sagge indicazioni che riguardano il come, chi della Misericordia fa la sua attività di donazione di sé agli altri, con gli altri ha da comportarsi per estrema limpidezza e trasparenza.
Voglio sperare che tu voglia intervenire per ricordare ad Artioli che non è con il rimandare che si rivolvono i problemi, come anche ci insegna il Vangelo di cui tu sei nostro maestro e dottore.
Artioli sa che abbiamo bisogno di vedere i bilanci degli anni 2006-2011, completi di allegati. Sono pubblici: perché non darli e darli subito? Ha paura che li falsiamo, forse? O vuole essere l’unico interprete delle cifre e delle voci?
Forse – se posso permettermi – la cosa migliore è che tu spieghi, da vero ermeneuta, ad Artioli, questi versetti: «14 Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, 15 né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. 16 Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli» (Matteo, 5, 14-16 – Ceivedi).
Faccia anche lui, il Governatore Artioli, l’obbligo del suo dovere: un’opera buona e degna della sua Misericordia.
Un caro saluto,
Alessandro Romiti
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[Domenica 20 gennaio 2013 | 19:30 - © Quarrata/news]

1 commento:

  1. Caro blogger Bianchini,
    questa della Misericordia è il paradigma dell'omologazione più vieta e stupida, che opprime la città "degna tana". Sembra che siamo di fronte alle stesse circonvenzioni (ma non di incapaci) che sono state usate per AIAS-APR
    è una melassa asfissiante che, se toccata, ti s'invischia sulle mani. Hai visto tu, quà Pistoia cosa è successo con la "mamma" Misericordia, nella più penosa vicenda dell'incendio della sede operativa.Le persone, seguono i fatti oramai prone, riluttanti a perseguire (perchè impegnativo, scomodo e sconveniente per la propria collocazione sociale) la conoscenza rigorosa dei fatti e dunque, a piegarsi alle indicazioni del capobastone di turno, che si chiami sindaco, governatore, prete o consigliere. Si deve partire da un precetto morale fondamentale: il coraggio. Quello necessario all'uso della ragione e l'accettazione della Verità (documentata): se la "mamma" è troia, rimane tale e non si potrà emendare, perchè è la tua "mamma". Invece, solitamente, si volta lo sguardo da un'altra parte, pensando che alla "mamma" non si potrà contestare niente. e si tira avanti. Mi richiamo dunque a un pensiero di Platone: "Una delle punizioni che ti aspettano per non aver partecipato alla politica è di essere governato da esseri inferiori". Aspetto con gusto il fine settimana prossimo, per conoscere l'èsito della spettacolare convention e la statuizione del Tribunale.
    Grazie del Tuo prezioso lavoro giornalistico di inchiesta.
    Dateci altri 1.000 Bianchini, 1000.
    MDB

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