PESCIA. Oltre alle dimissioni
del Presidente del Consiglio Comunale Salvatore Leggio, che hanno un chiaro
significato politico, l’ultima riunione del Consiglio Comunale ha certificato
definitivamente che il Sindaco di Pescia non può più contare su una maggioranza
certa.
Il
caso lampante è il voto sulla vicenda Ecomuseo.
È
normale che sia respinta (ma solo 10 a 10) la mozione di un consigliere di
opposizione, è invece del tutto anormale che la maggioranza non riesca a far
approvare il proprio documento alternativo, dunque anch’esso bocciato con voto
10 a 10.
Quando
una maggioranza non riesce a far approvare un documento, significa che non
esiste più e che non può chiamarsi maggioranza.
Anche
nel voto su un provvedimento delicato come lo “spalla debiti” il Sindaco non è
riuscito a raggiungere 11 voti, dunque la maggioranza assoluta del Consiglio
Comunale.
Due
eventi che ci dicono che non esiste più una maggioranza certa in Consiglio Comunale.
Siamo, come nella Prima Repubblica, al governo, in questo caso, alla giunta
balneare.
Strano
che tutti si accorgano della situazione fuorché chi dovrebbe trarne le
conseguenze, ovvero il Sindaco.
I
cittadini ben si accorgono della fase difficile che sta vivendo il territorio
pesciatino; di fronte ad essa servirebbe un governo coeso e con le idee chiare e
non il lento, progressivo e inesorabile sfilacciamento a cui stiamo assistendo
e che certifica un fallimento.
Marco Niccolai
Consigliere comunale Pd
Pescia
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[Sabato 6 aprile 2013 | 15:29 - © Quarrata/news]
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