mercoledì 10 aprile 2013

PILLOLE DI MISERICORDIA – Parte terza


di ALESSANDRO ROMITI

Nuove perle e curiosità sulle opere della Confraternita di Agliana

Medico. L’ufficio personale del Presidente sembra che sia stato utilizzato a lungo dal dott. Giuseppe Ruffolo (noto medico psichiatra pisano) durante il 2011, certamente precedente all’apertura degli ambulatori. La parcella veniva incassata dal personale delle segreteria, (ovvero la notissima S.M.). Dunque è da chiedersi: il responsabile sanitario era informato della circostanza? E il Cd? L’ufficio presidenziale era idoneo all’uso di ambulatorio medico? Il professionista pisano pagava qualche compenso per la concessione di tale prestigioso ambulatorio? E se sì, a chi?

Investimenti. “La Mise non investe sulla comunità dei propri soccorritori, sono questi ultimi che investono in Misericordia con dei bei bilanci” (Una volontaria delusa, smarrita e frustrata che chiede di rimanere anonima).
Previdenza/Provvidenza? È certo che, per quanto previsto dal megaorganigramma riorganizzativo studiato dal fiscalista Poggiani, la Unimise Srl, si avvale certamente delle prestazioni dei volontari che, gratuitamente, svolgono le attività di soccorso e accompagnamento di malati. La Unimise è una società a responsabilità limitata che riceve i rimborsi dalla Usl 3 e percepisce i compensi dei servizi a pagamento dai cittadini. Ma i contributi previdenziali sono assolti per le prestazioni di lavoro erogate dai volontari gratuitamente per una società con scopi di lucro? Che dice l’Inps? E l’Ispettorato Provinciale del Lavoro?
Trasparenza. Alessandro Vannucchi di Pistoia Soccorso ha dichiarato alla Nazione che “la Misericordia di Agliana è trasparente” (Su La Nazione il 27.1.13). Come ha fatto a dirlo? Lasciatemelo dire!
Cavi. I cavi di collegamento alla rete elettrica della ambulanze di Asa, giacciono abbandonati in terra (dopo il loro utilizzo per la ricarica) a quota del piano di campagna, esposti anche a dilavamenti di e/o esondazioni di acqua. La sicurezza è assicurata alla Mise? Chi farà soccorso al 118, in caso di infortunio al 118?
Terminale. Le ambulanze Asa di Mise, non hanno il terminale di missione con relativo navigatore in dotazione al servizio di soccorso del 118. Però non mancano i soldi per pagare gli avvocati e gli interessi legali…
Plutocrazia. Sembra che Artioli sia davvero troppo impegnato nella plutocratica attività di presidente multitasking (alla Confraternita, alla Fondazione della Misericordia e socio della Fondazione Caripit, con il potente Papa/Papà Ivano) e quindi non sappia nemmeno che è stata raccolta una somma (circa 6.000 €, tramite la cittadinanza) da destinare ai navigatori sopradescritti per la ambulanze Asa.
Lui, non è aduso al volontariato e quindi non può comprendere e considerare tali esigenze che, probabilmente, gli sembrano delle bizze dei “suoi” volontari/sudditi. Saprà, il buon consigliere in pectore De Michele, ricordargli di queste incombenze che sono altresì necessarie al miglioramento dei servizi prestati in emergenza? Da cosa si riconosce un buon Presidente?
Disinfettazioni. Le ambulanze Asa sembra che non vengono sottoposte in modo corretto e completo alle procedure di pulizia e disinfettazione previste dagli standard sanitari vigenti. Così dichiara un soccorritore volontari che chiede di restare anonimo.
Chiavi. Le chiavi di soccorso per gli accessi alle abitazioni convenzionate al “telesoccorso” degli anziani sono conservate in un armadietto aperto – prossimo all’ingresso degli uffici e privo di un controllo diretto di qualche responsabile. Chi garantisce la tutela degli anziani soli da malintenzionati e delinquenti che potrebbero impossessarsene?
Vituperi. “...io sono stato zitto dieci giorni a sentirmi lanciare vituperi e improperi non documentati, ora gli altri (i giornalisti – n.d.r.) ascoltano...” (Artioli, 25.1.13 all’assemblea pubblica). La classe non è acqua e il popolo si adeguerà pazientemente: la Misericordia è, infatti, democratica.
Oneri. “...mi feci parte diligente (omissis) ... mi misi a cercare... mi sono scontrato di brutto con l’allora sindaco Magnanensi (omissis) e, finalmente, dopo mesi e mesi di “preso di brutto”, riuscii a convincere lui e il tecnico che quei 250 milioni non erano da dare a nessuno.” (Ibidem) Il Giudice ha poi statuito che gli oneri di urbanizzazione sono, per prassi, stabiliti dal Comune e non dal progettista. Artioli sembra avere sorprendenti competenze legali, molto taumaturgiche. Infatti ha anche buttato via mezzo milione di € in spese legali.
Artisti. in occasione dell’inaugurazione, alcuni artisti furono incaricati di produrre delle tele per le pareti della nuova sede, raffiguranti le sette opere di carità.
Grande delusione quando le tele furono appese nel più riservato corridoio della direzione, senza una cornice di adeguato rilievo per le opere e, soprattutto, mancando di organizzare un vernissage per ringraziare gli artisti, promesso più volte dalla Confraternita.
Agli artisti va però la solidarietà della redazione, accompagnata da una massima d’esperienza: “Fatta la grazia…”.

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[Mercoledì 10 aprile 2013 | 09:05 - © Quarrata/news]

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