martedì 28 gennaio 2014

PORRETTA, OSPEDALE ADDIO!


ALTO APPENNINO. Quel che è successo a San Marcello con l’Ospedale Pacini, sta accadendo ora a Porretta. Stessa musica, stessi spartiti, stessi suonatori: i politici al servizio delle Banche e dell’Europa della Finanza e della Merkel.
Leggete questo lungo manifesto diffuso nei giorni scorsi sull’Appennino Tosco-Emiliano da Porretta in là.
È semplicemente agghiacciante. È l’analisi della sconfitta della democrazia.

Nel tempo dell’inganno universale
dire la verità è un atto rivoluzionario

«Razionalizzazione ecc. Un linguaggio contorto per dire, con interminabili giri di parole, grafici e schemi a non finire, quello che non viene mai dichiarato apertamente. E cioè meno letti, meno cure, meno ospedali, meno servizi, meno assistenza sanitaria, meno dipendenti»

Cittadino della Valle del Reno,
il Punto Nascita dell’Ospedale di Porretta è stato cancellato. E gli altri servizi dell’Ospedale seguiranno a ruota. 30 milioni di euro spesi per quello che diventerà, nel piano della Regione, un Ospedale di Comunità. Per essere più chiari, sarà un parcheggio per i lungodegenti.

Ciò significa che se avrai necessità di un’operazione chirurgica, o se dovrai partorire, dovrai arrangiarti e cercare verso Bologna o altrove. Identica la sorte di altri 25 ospedali nella Regione Emilia Romagna.
Questa “rivoluzione” che investe una delle Regioni “modello”, relativamente al sistema sanitario, viene così definita dai suoi ideatori:
“VALORI E INNOVAZIONE PER IL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ E DELLA SOSTENIBILITÀ DEL SISTEMA SOCIALE E SANITARIO REGIONALE”
Il linguaggio che vi riscontriamo, volutamente incomprensibile (e preso a prestito non a caso dagli economisti) è da autentici psicopatici, attenti a camuffare la realtà e con terminologia tutta aziendale: Mercato, Governance, Partnership, Capitale umano, Performance, Sostenibilità economica e Finanziaria, Gaps, Croks, Drop out, Ospedali Spoke, Committment, Trust, Produttività, Sicurezza, Efficacia, Appropriatezza, Razionalizzazione ecc. Un linguaggio contorto per dire, con interminabili giri di parole, grafici e schemi a non finire, quello che non viene mai dichiarato apertamente. E cioè meno letti, meno cure, meno ospedali, meno servizi, meno assistenza sanitaria, meno dipendenti. Eppure, fino ad oggi, l’Emilia Romagna (assieme alla Toscana) si faceva vanto del proprio sistema sanitario! Perché allora tutto ciò?
È SUCCESSO CHE LA SALUTE È DIVENTATA UNA MERCE, E LA SANITÀ UN’AZIENDA CHE DEVE DARE INNANZITUTTO PROFITTI E SOLO DOPO, SEMMAI, ASSISTENZA A CHI SOFFRE.
Questa nuova visione della Salute e della Sanità non nasce all’improvviso. È il risultato di un attacco delle Classi Dominanti alle condizioni di vita che i popoli europei avevano conquistato dopo l’ultima Guerra mondiale.
A partire dal 2007 il sistema bancario internazionale, lasciato libero di agire dai Governi in nome del “Libero Mercato” è andato in crisi, per avidità e incapacità, con voragini paurose nei suoi bilanci. Per impedire il suo fallimento gli Stati Europei (così come gli USA) hanno aumentato, tra il 2009 e il 2012, il loro debito pubblico dal 60 all’80% del PIL. Sono cioè stati dati alle Banche, per non farle fallire, la bellezza di 4,5 Trilioni di Euro (4.500 miliardi di euro per salvare le banche!).
Mentre la spesa sociale in quel periodo (pensioni, sanità, istruzione ecc.) è rimasta sempre alla stessa percentuale (25% del PIL).
MA ECCO IL COLPO DI SCENA: la crisi delle banche è stata fatta passare, con una campagna mediatica di gigantesche proporzioni, come CRISI DEI DEBITI PUBBLICI!!! E, di conseguenza, la Spesa per lo Stato Sociale è stata indicata come la grande responsabile della Crisi, e i Cittadini europei come i colpevoli che “hanno vissuto al di sopra delle proprie possibilità”.
Un camuffamento della realtà ben orchestrato per chiedere agli Stati Austerità e Taglio di pensioni, sanità, istruzione e sistemi pubblici di protezione sociale. Lacrime e sangue per i cittadini europei per rimpinguare i bilanci delle Banche!!! Ma non è finita qui. TAGLI, PRIVATIZZAZIONI e (S)VENDITA di tutto ciò che è Pubblico, dalla Banca d’Italia con il suo patrimonio e le sue tonnellate d’oro a Poste, Eni, Snam, Terna, Enel, Finmeccanica, Rai… fino agli Ospedali periferici o al Punto Nascita di Porretta.
Il valore economico del Modello Sociale Europeo è stato valutato in circa 4.000 miliardi di Euro all’anno. Privatizzarlo significa dirottare dagli Stati verso i Poteri Finanziari questa colossale ricchezza.
QUESTO È IL MODO IN CUI LA RICCHEZZA SOCIALE VIENE TRASFERITA DAL 99% DELLA POPOLAZIONE ALL’1% DI ESSA.
Vi ricordate il film in cui Totò vendeva Fontana di Trevi al ricco americano? Quella gag è la realtà che viviamo oggi. In Grecia vendono il Partenone, in Spagna il porto di Barcellona, in Portogallo i quadri di Mirò…
Ma per arrivare a questa catastrofe, in cui gli Stati rovinano la loro gente per salvare i bilanci delle Banche, ci volevano la partecipazione e la complicità dei Governi che accettassero queste misure, dettate da organismi sovranazionali non eletti da nessuno (FMI, Commissione Europea, BCE) e mirate espressamente a smantellare lo Stato Sociale, trasformandole in leggi e facendole accettare ai loro Parlamenti e ai loro Cittadini.
Ciò è avvenuto con la complicità di pressoché TUTTI i partiti.
Trattati di Maastricht, Lisbona, Euro Plus, Fiscal Compact, MES, Pareggio di bilancio… Poche dozzine di persone, in combutta con i Poteri finanziari, sanno di che si tratta… gli altri obbediscono senza sapere. E i Parlamenti le trasformano in leggi senza neanche capirne la portata tragica.
È di fatto un Colpo di Stato (che, per definizione, “è l’atto di persone che al momento della sua esecuzione, sono titolari di funzioni in seno all’apparato dello Stato”) dietro l’altro:
• L’Italia, intanto che taglia migliaia di posti letto negli ospedali ed alza l’età della pensione a 66 anni, dovrà contribuire con 125,4 miliardi al MES (Meccanismo europeo di stabilità) che dovrebbe servire a dare assistenza finanziaria agli Stati in difficoltà in cambio del loro definitivo commissariamento.
• L’Italia per ridurre il suo debito pubblico al 60% del PIL dovrà sborsare 50 miliardi l’anno: una meta impossibile salvo richiedere al 90% della popolazione sacrifici da tempo di guerra per almeno una generazione.
• L’Italia ha inserito in Costituzione il “pareggio di bilancio”, il che significa che, non potendo spendere a deficit, ha perso completamente la propria Sovranità Monetaria.
Cittadino della Valle del Reno, stiamo vivendo sotto una Dittatura Finanziaria che porta avanti un disegno criminale di distruzione del nostro Paese, di cancellazione di ogni nostro diritto. Che ha dichiarato Guerra al popolo italiano. E qualsiasi politico che non denuncia questi crimini o non si oppone ne è complice, dai vertici istituzionali nazionali a quelli regionali a quelli comunali.
Ma è sempre successo, sotto le Dittature, anche recenti, che ci fossero responsabili istituzionali sottomessi e complici, per potersi garantire il loro piccolo privilegio, la loro carriera politica. Dal Deputato al Consigliere regionale al Sindaco.
È compito nostro smascherarli davanti ai Cittadini. E finché ci sarà concesso (prima che tolgano o rimandino le elezioni, magari dicendo che minacciano la “stabilità”) abbiamo l’arma del voto.
A maggio le elezioni europee e quelle amministrative, il prossimo anno le politiche.
Possiamo cacciarli, dobbiamo cacciarli.
Dai Consiglieri Regionali (gli Errani, i Lusenti, le Saliera ecc.) che ci tolgono gli Ospedali, i Treni, il Tribunale, e la Sovranità dei Sindaci, fino ai loro fedeli servitori Sindaci sul territorio (la Focci e i Sindaci a lei vicini che sperano in qualche ricompensa).
Possiamo cacciarli, perché possiamo non votarli.
SONO I NOSTRI CARNEFICI, PRONTI A ROVINARE LA LORO GENTE PER SALVARE I BILANCI DELLE BANCHE.
Comitato Permanente per la salvaguardia dell’ospedale
e per la tutela del diritto alla salute dell’Appennino Tosco-Emiliano

[r.i.p. Piazza Vittorio Veneto 11 – Porretta Terme – gen 2014]
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Martedì 28 gennaio 2014 | 13:09 - © Quarrata/news]

1 commento:

  1. Grande analisi politica, ringraziate Beppe e la rete se siete così informati.
    Per l'ospedale pazienza è in fase di demolizione come il resto del paese, tranquilli da Monti a Letta siamo in fase di accelerazione, poi con qualche picconata di Matteo il paese sarà pronto per la ricostruzione ospedali compresi.

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