mercoledì 29 gennaio 2014

LE VOCI DI DENTRO


di LUIGI SCARDIGLI

Fine settimana di rango al Manzoni con un De Filippo affidato a Toni Servillo

PISTOIA. Lui, Toni Servillo, accontenta tutti. Trasversalmente. Perché è un vero e proprio animale da palcoscenico, con una faccia un po’ così, quell’espressione un po’ così che però non hanno a Genova, ma solo quegli attori che trascorrono la loro vita sul palcoscenico e a studiare.

Non ha bisogno assolutamente di presentazioni, Le voci di dentro, in scena venerdì e sabato sera, alle 21, e domenica alle 16, al teatro Manzoni di Pistoia: ha parlato l’autore, mai a sproposito, Eduardo De Filippo e parla uno dei suoi più colti interpreti, Toni Servillo, reduce da un bagno di meritata popolarità cinematografica con La grande bellezza, che si allinea ad altri capolavori del grande schermo.
De Filippo poi sembra davvero aver pensato a Servillo, ai tempi delle sue scritture: quale altro protagonista della scena italiana avrebbe potuto incarnare e riprodurre, con tanta fedele contemporaneità, le opere del maestro napoletano destinate a rimanere, con tragica lungimiranza, praticamente eterne?
Con l’imitabile mattatore, sul palcoscenico pistoiese, per la prima volta non in veste strumentale (Avion Travel) anche il fratello Peppe, che precede una lunga serie di nomi vecchi e nuovi dell’entourage servilliano: Chiara Baffi, Betti Pedrazzi, Marcello Romolo, Gigio Morra, Lucia Mandarini, Vincenzo Nemolato, Marianna e Maria Angela Robustelli, Antonello Cossia, Daghi Rondanini, Rocco Giordano e Francesco Paglino, per uno spettacolo prodotto da Teatri Uniti, Piccolo Teatro di Milano, Teatro d’Europa e Teatro di Roma, con le scene di Lino Fiorito, costumi di Ortensia De Francesco e luci di Cesare Accetta, una rappresentazione che ha già fatto incetta di trionfali riconoscimenti, con cinque candidature e altrettanti premi al premio Le maschere del teatro e che non mancherà di mandare in tilt l’applausometro del Manzoni, che registra un tutto esaurito per tutti e tre i giorni.
La nota più gradita, seppur marginale, è che Toni Servillo, sabato pomeriggio, non si incontrerà, come succede per gradevole consuetudine, con il pubblico: non succederà nella saletta del Teatro, né nel salone della Biblioteca San Giorgio, ma neanche presso l’accogliente salone della struttura sponsoristica dei cartellone teatrale. In alternativa, sempre sabato e alla solita ora, alle 17,30, al Piccolo teatro Bolognini verrà proiettato 394 Trilogia nel mondo, che altro non è che la documentazione della Trilogia della villeggiatura di Goldoni portata in scena, per la regìa di Massimiliano Pacifico, ovunque nel mondo, per quattro anni, da Troni Servillo.
Lui, il protagonista, non ci sarà. Ma solo perché non ha assolutamente nulla da dire ad illustri sconosciuti, probabilmente.

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[Mercoledì 29 gennaio 2014 | 19:42 - © Quarrata/news]

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