domenica 19 gennaio 2014

L’ON. FANUCCI E LE SUE RIFLESSIONI IN TEMA DI ALLEANZE PER LE PROSSIME AMMINISTRATIVE


ROMA-PISTOIA. Nel pieno rispetto dell’opinione di tutti i partiti che a livello provinciale vorranno condividere con il PD la corsa alle amministrative nei molti comuni che andranno al voto in primavera, ritengo doverose alcune riflessioni in tema di alleanze, visione del partito e del territorio nel suo insieme.
Il Partito Democratico ha eletto segretario, a stragrande maggioranza, Matteo Renzi. Nel programma elettorale, che ha contribuito al suo successo, il Pd si pone come partito riformista a forte vocazione maggioritaria. Ritengo che questa impostazione debba essere declinata a tutti i livelli istituzionali nel rispetto delle autonomie decisionali previste dal nostro statuto tenendo conto della volontà degli iscritti e degli elettori. 
Laddove decideremo di procedere con alleanze e patti di coalizione occorre evitare il politichese e accordi quadro dove, per non scontentare nessuno, si rischia, nel migliore dei casi, di non dire niente. Il PD deve dettare la linea con orgoglio e coraggio. Nel contesto delle amministrative il ruolo propulsivo delle primarie potrà tradursi in maggiore visibilità per le idee e per i progetti alla base delle singole candidature. Tuttavia, anche nei casi in cui si è deciso o si deciderà di non farle, ritengo che il programma del PD debba caratterizzarsi con idee chiare e forti per il territorio che ci si candida a governare.
Nello specifico, con i partiti si definisce una cornice di insieme, un quadro di riferimento, ma i singoli candidati alle primarie hanno non solo il diritto, ma il dovere, di esplicitare priorità e temi che definiscono e caratterizzano il proprio programma di azione.
Personalmente, non mi sottraggo dalla definizione di una priorità per me ineludibile nei programmi dei candidati che deciderò di sostenere e di supportare con impegno e convinzione: le unioni dei comuni.
Questa scelta non potrà essere suscettibile di veti e di impedimenti da parte delle coalizioni di riferimento, ne andrebbe della tenuta della credibilità del nostro partito.
In un’Italia che guarda all’Europa e al mondo, non è ipotizzabile di rinchiudersi nei perimetri dei singoli comuni. Inoltre, con il venir meno delle province come le conosciamo oggi risulta indispensabile procedere con l’associazionismo dei servizi e delle funzioni, architrave di unioni dei comuni efficienti ed efficaci nel raggiungimento degli obiettivi prefissi dalle comunità del nostro territorio. Importanti agevolazioni sono previste per legge con riferimento al patto di stabilità e importanti incentivi statali sono stati introdotti in legge di stabilità – tutto per promuovere questa forma di aggregazione che non deve essere comunque vista come un punto di arrivo, ma bensì come un punto di partenza. Negli anni a venire avremo modo di discutere e di confrontarci su ipotesi di fusioni di comuni, ma ritengo che occorra un percorso di crescita graduale che dovrà vedere le amministrazioni impegnate in un esame di generosità e di maturità che forse, in passato, non siamo stati in grado di dimostrare.
A tal fine, occorre una forte spinta nella riconferma delle amministrazioni di centro-sinistra uscenti e in una riconquista dei comuni governati dal centro-destra. Se riusciremo in questa impresa avremo la grande responsabilità di poter essere unici artefici del nostro futuro. Personalmente, sono fiducioso che ciò possa trovare concreta realizzazione e sono sceso in campo dimostrando vicinanza in persone che credono in un progetto comune tanto ambizioso quanto difficile da realizzare.
Se vogliamo “cambiare verso” possiamo farlo, ma dipende da noi. Dal nostro impegno, dalla nostra capacità di fare squadra davanti alle mille avversità che si presenteranno, dal nostro amore per il territorio e per gli ideali riformisti che ci hanno sempre contraddistinto.

On. Edoardo Fanucci
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[Domenica 19 gennaio 2014 | 19:32 - © Quarrata/news]

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