venerdì 2 agosto 2013

IO NON PIANGO PER LA SOPPRESSIONE DELLA PROVINCIA DI PISTOIA


di GRILLO PARLANTE

SAN MARCELLO-MONTAGNA. Ma io a differenza di Federica Fratoni, l’avvenente Presidente della Provincia di Pistoia, non piangerò perché i cattivoni del Governo Letta hanno deciso di eliminare questi Enti peraltro giudicati dalla maggioranza del Parlamento e dagli Italiani come inutili fabbriche di spesa eroganti benefici e prebende cospicue a chi, sempre in maggior numero, entra a far parte delle loro caste o che entrano in quei sereni rifugi allestiti per funzionari rampanti o per i tanti politici trombati.

Federica Fratoni
Lugete o Veneres cupidinesque,
et quantum est hominum venustiorum:
passer mortuus est meae puellae,
passer, deliciae meae puellae,
quem plus illa oculis suis amabat…

Piangete, o Veneri e Amorini, e quanto c’è di uomini più belli: il passero della mia ragazza è morto, il passero, delizia della mia ragazza, che lei amava più dei suoi occhi…. 
Catullo
Come è facilmente verificabile la Provincia a Pistoia ora è un ente che – tra dirigenti, funzionari, dipendenti, portaborse e via di seguito – raccoglie gran parte degli esponenti di quei partiti che da troppo tempo guidano, malamente, questo ed altri Enti affollati di uscieri ed ex funzionari di partito che in quattro e quattr’otto hanno poi avuto libero accesso per salire ai ruoli superiori spesso non avendone affatto la necessaria competenza o eletti (si fa per dire) nelle liste bloccate della Camera e del Senato, oppure nominati presidenti e componenti dei consigli di amministrazione nelle cosiddette “Società Partecipate”, nelle banche e fondazioni delle stesse o vanno ad infoltire i dirigenti amministrativi delle Asl.
Si tratta di personaggi assai noti e quasi sempre gli stessi che con estrema facilità passano da una cadrega all’altra occupando posizioni di comando ottenute anche con alleanze trasversali (Curia, Banche, Massoneria e via di seguito). Posizioni che pur difese con i denti ora traballano perché alle insidie dei renziani si aggiunge la diminuzione dei posti a tavola derivanti dall’eliminazione delle Province. Tant’è che alcuni sindaci ed assessori (tra essi quelli che si sono dati daffare per non trasformare la Comunità Montana in Unione dei Comuni) per evitare la caduta di sella hanno dato vita ad un associazione privata (il Comitato per il Comune Unico della Montagna pistoiese) assai contestata dalla popolazione locale.
Con questa manovra si vorrebbe evidentemente coprire

  1. la disastrata conduzione della Comunità Montana
  2. macroscopici errori della reindustializzazione di Campotizzoro
  3. lo smantellamento dell’Ospedale Pacini di San Marcello
  4. la pessima gestione delle foreste demaniali
  5. il disinteresse circa il mantenimento in vita della ferrovia Porrettana
  6. la trascuratezza in cui versano le strade provinciali e regionali
  7. il trasferimento alla Provincia delle deleghe sul turismo ora utilizzate per promuovere quei territori da cui chi comanda raccatta più voti
  8. le illusioni create tra i giovani con i corsi per guide forestali, turistiche
  9. le pasticciate iniziative delle strade dei Sapori e dei Colori
  10. le trasferte intercontinentali a beneficio di pochi Eletti con cui si assicurava di promuovere il territorio e via di seguito
  11. i ridotti servizi sanitari e quelli sociali, pressoché inesistenti in montagna.

Ora la “catulliana puella” si lamenta perché le tolgono di mano il potere.
E di questo accusa Stato e Regione di non conoscere quella sussidiarietà che – come la Regione – anche la Provincia si è guardata bene dall’osservare tra il colpevole disinteresse di quei “Sindaci Comunoni  Dynamoni” e, purtroppo, della stampa quotidiana locale che sulle sue cronache non si perita di sostenere che con gli Itinerari musicali si riporta la gente in montagna!

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Venerdì 2 agosto 2013 | 12:38 - © Quarrata/news]

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