In tutto e per tutto non funziona un
bel niente se non la sagra delle bugìe delle Piastre
LA NOSTRA PROVINCIA, proprio come si dice da molti anni per il Blues, non gode
di ottima salute.
Ma mentre per la musica del Diavolo basta fare un giro per il mondo per capire
quanto l’affermazione sia falsa, con Pistoia, dalla verità, ci si discosta con
parsimonia.
A cominciare dalla montagnola, non
ancora del tutto agibile, di Sant’Jacopo, che dopo gli enfatici proclami
dell’inaugurazione, sembra già dare alcune preoccupanti risposte a tutti coloro
che storcevano il naso.
E senza dimenticare una perdita
sistematica, costante, emorragica di occupazione, nella piccola e media
industria, figlie e figliastre di quella grande, la Breda, ormai sulla via,
nella migliore delle ipotesi, della cartolarizzazione.
Anche le piste ciclabili (non certo un problemone,
ma tutto fa brodo, riscaldato), in verità, lasciano il tempo che trovano, per
non parlare del lento agonizzare di Montecatini, di una Montagna clinicamente
morta, di una Piana che se potesse, oltre a parlare pratese, pratese lo
vorrebbe anche e soprattutto giuridicamente essere – se non altro per sfilarsi
dal Tribunale di Pistoia.
E la viabilità, l’ingaggio di un
esperto per rivitalizzare la cultura, la Tares…?
Ma Pistoia è anche, da molti lustri, la
patria certificata della bugìa, un
attestato che le nostre amministrazioni devono in qualche modo onorare.
In compenso, però, la Provincia tutta è
in festa: tra meno di un mese, sulle nostre strade all’uopo febbrilmente
riasfaltate di giorno e di notte, si correranno i Mondiali di ciclismo. Otto
gare, divise a categorie. Da domenica 22 settembre alla domenica successiva,
Pistoia, Serravalle, Pieve a Nievole, Quarrata, Pescia, Uzzano, Massa e
Cozzile, Larciano, Lamporecchio, Montecatini e altri comuni di Lucca, Prato e
Firenze saranno letteralmente invase da un nugolo di ciclisti, temerari
rappresentanti di uno degli sport che vanta il maggior numero di dopati.
Ne propongo una nona, di competizione,
senza medaglie, riservata ai più piccini, ma piccoli, piccoli, eh, per le
strade della città: fateli passare, i vostri marmocchi, da via Buonfanti. Qualcuno
sbatterà nel ponteggio, altri cadranno nello scalino che nel frattempo si è
riformato.
Non sto scherzando.
f & s
[Questo intervento è pubblicato come
espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]
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[Venerdì 2 agosto 2013 | 12:00 - © Quarrata/news]
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