di Maurizio Giorgi [*]
Licenziati ieri mattina 4 dei 6 addetti
al bar del vecchio Ceppo – Con il Project Financing si apre la strada ad alti
profitti per i privati e ad aggravi di costi per il cittadino comune
PISTOIA. Caro Bianchini, mi duole metterti a conoscenza di 4
licenziamenti in tronco su 6 dipendenti del Bar del Ceppo. La notizia mi è
giunta dai diretti interessati ieri mattina e ne sono rimasto alquanto
amareggiato.
Sia Abati che il Direttore Amministrativo
Luca Cei in Commissione svolta nel mese di giungo, si fecero garantisti sull’attenzione
da porre all’occupazione di queste persone che nella rivoluzione del Project
Financing le vedeva in bilico per la propria posizione lavorativa in quanto nel
P.F. non viene contemplata nessuna clausola sociale a difesa dei lavoratori.
GUIDARE FUORI DALLA CRISI
O TRONCARE I CITTADINI?
Solo
poche parole: ma con la logica aritmetico-matematica che non può essere
contraddetta se non da stupidi lacchè di partito o da gente che ha mani in
pasta e interessi in tasca.
Per
ora il nuovo Sant’Jacopo (preferisco scriverlo così: è più italiano) ha
portato solo mali e problemi.
Un
elenco sommario:
Vi
basta o ne volete ancora? Sarebbe il prezzo dell’ipertecnologia dei robottini
e delle 13 sale operatorie?
E
i 20 milioni all’anno per 19 anni?
È
sufficiente tutto questo o ci vuole ancora altro per far partire, domattina
stessa, una inchiesta della magistratura che non si fermi?
Q/n
[Questo
intervento è pubblicato come espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]
|
Sono 2 giorni che cerco il Dott. Cei ma
è sempre in riunione... o almeno così mi hanno risposto dalla sua segreteria
nonostante abbia lasciato i miei recapiti telefonici per essere richiamato e
poter così ottenere delucidazioni meritorie.
È proprio sul Project Financing che mi
voglio soffermare: strumento utile per le piccole amministrazioni per le quali
ogni spesa è di difficile attuazione ma anche uno strumento, a questo punto,
che è stato grandemente sottovalutato nei termini di applicazione.
Cercherò di spiegarlo con parole plebee
(come me). Il P.F. è strutturato in modo e maniera che un investitore privato
si possa accollare le spese di costruzione, ad esempio il San Jacopo, con la
contropartita di poter gestire per 20 anni gli spazi commerciali (e di sosta in
questo caso), in piena autonomia e senza alcuna garanzia per i dipendenti in
forza delle vecchie gestioni, per andare a recuperare le spese.
Al di là degli spropositati guadagni
dell’investitore che in 20 anni andrà a recuperare molto più denaro di quello
investito e di molto superiore a qualsiasi interesse bancario (circa 20 volte
la somma investita), c’è da considerare che uno strumento come il P.F. sia
allettante anche per quei soggetti che della trasparenza non fanno certo il
proprio ideale di vita, non ultima la Mafia che intendesse “ripulire” i propri
denari provenienti da illeciti.
Il Project Financing quindi se pur
ritenuto un’eccellenza nel connubio pubblico/privato è da attenzionare al
massimo perché non prevede regole di garanzia dalle infiltrazioni malavitose né
di garanzia per chi già aveva investito nel pubblico con attività proprie o
semplicemente dipendente di ditte indirizzate ai servizi.
Il finanziatore non è tenuto a
riassumere le stesse ditte che lavoravano all’interno dell’Ospedale perché avrà
l’autonomia di affittare gli spazi a chi vorrà e cioè al miglior offerente, il
quale non è detto sia di Pistoia o che a sua volta abbia l’intenzione di
reintegrare le posizioni dei lavoratori toccati da questa forma del P.F..
L’esempio eclatante della poca onestà
morale dimostrata nei confronti dei lavoratori del Bar ex-Ceppo ne è una prova
inconfutabile: ieri hanno ricevuto la lettera di licenziamento in tronco con la
scusante della riorganizzazione, da oggi in 4 sono a casa con le future e
immaginabili conseguenze per il loro status economico/sociale.
Che nessuno mi venga ora a dire che non
si sapeva la fine di questi lavoratori!
Abati, Cei ma anche lo stesso Sindaco
Bertinelli e la Presidente della Provincia Fratoni, nonché il “caro” Presidente
di Regione Rossi o l’Ass. Marroni dovranno dare spiegazione chiara ed
esauriente a questi lavoratori ma non solo, a tutta Pistoia. Fossi nei
lavoratori del Bar ex-Ceppo intenterei da subito una causa di lavoro nei
confronti dell’Asl di Abati. Per il momento ritengo questo articolo uno sfogo
personale contro la dabbenaggine superficiale dimostrata dai vertici
politici/amministrativi che ruotano intorno alla Sanità ma sicuramente il
pensiero e l’impegno per quei lavoratori e rispettive famiglie, vedrà presto il
M5S attivarsi in loro sostegno.
Non è tollerabile né concepibile che
per il “bene comune” vengano usati strumenti che vanno esattamente contro l’interesse
comune dei cittadini e soprattutto dei lavoratori. Dovevano pensare a garanzie
e clausole insieme anche ai sindacati ma… non l’hanno fatto!! ... Anche
i Sindacati in questo frangente non si sono mossi per niente o poco, troppo
impegnati nel seguire lo sviluppo della macro-area... Praticamente tengono lo
sguardo all’orizzonte mentre se guardassero ai loro piedi si renderebbero conto
che la barca sta affondando...
Mi sento in dovere di affiancarmi alla
rabbia e alla delusione di questi lavoratori, condividendone l’amarezza del
trattamento subito da parte di signori che riscuotono lauti stipendi anche
sopra i 100.000 euro l’anno di soldi pubblici (loro nessuno li licenzia
ma se lo meriterebbero)... Mi piacerebbe poter dare loro lo stesso trattamento
che hanno riservato alle dipendenti Dussmann, ex-dipendenti Cral in opera al
Bar ex-Ceppo e all’edicolante.
Le persone non sono numeri cari “Dirigenti”,
non sono statistiche!! Le persone hanno sentimenti, famiglia, impegni
economici, aspettative lavorative e voi li avete trattati come scarpe vecchie.
Vi auguro presto di passare la stessa sorte che avete scelto per le
persone succitate.
La cosa che fa più rabbia è tutto il
teatrino organizzato per la politica il giorno dell’inaugurazione, dove
sbandieratori e banda erano presenti ad “allietare” il successo del progetto
Ospedale nuovo portato avanti dalla “grandiosa amministrazione pistoiese”. Mentre
già sapevano che per la loro immagine avrebbero messo in difficoltà diverse
famiglie legate ad impegni lavorativi interni. Se qualcuno dice il contrario
mentirebbe spudoratamente.
Rinnovando il sostegno morale ai
dipendenti licenziati, porgo i più cordiali saluti.
[*]
– Consigliere Capogruppo MoVimento 5 Stelle Pistoia
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[Giovedì 1 agosto 2013 | 17:10 - © Quarrata/news]
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