giovedì 1 agosto 2013

SANITÀ. SAN JACOPO O L’INIZIO DI UN DISASTRO?


di Maurizio Giorgi [*]

Licenziati ieri mattina 4 dei 6 addetti al bar del vecchio Ceppo – Con il Project Financing si apre la strada ad alti profitti per i privati e ad aggravi di costi per il cittadino comune

PISTOIA. Caro Bianchini, mi duole metterti a conoscenza di 4 licenziamenti in tronco su 6 dipendenti del Bar del Ceppo. La notizia mi è giunta dai diretti interessati ieri mattina e ne sono rimasto alquanto amareggiato.
Sia Abati che il Direttore Amministrativo Luca Cei in Commissione svolta nel mese di giungo, si fecero garantisti sull’attenzione da porre all’occupazione di queste persone che nella rivoluzione del Project Financing le vedeva in bilico per la propria posizione lavorativa in quanto nel P.F. non viene contemplata nessuna clausola sociale a difesa dei lavoratori.

GUIDARE FUORI DALLA CRISI
O TRONCARE I CITTADINI?

Solo poche parole: ma con la logica aritmetico-matematica che non può essere contraddetta se non da stupidi lacchè di partito o da gente che ha mani in pasta e interessi in tasca.
Per ora il nuovo Sant’Jacopo (preferisco scriverlo così: è più italiano) ha portato solo mali e problemi.
Un elenco sommario:

  1. è nel posto peggiore del mondo, sconsigliato dai geologi
  2. non ha l’agibilità
  3. è costato un fottio, anche fuori bilancio
  4. ha fatto violare tutte le norme ambientali
  5. scarica i suoi liquami, ma né Bertinelli né Abati hanno fornito finora certificazione della regolarità degli spurghi
  6. fa spendere alla gente che va all’ecomostro per il parcheggio
  7. scaserà i nomadi e li manderà nel ghetto autostradale
  8. ha fatto mettere i Dussmann a metà ore, caricando il resto delle ore sul groppone dei toscani già depredati da addizionali comunali e addizionali di Rossi
  9. ha fatto licenziare, ieri mattina, 4 degli addetti al bar del Ceppo
  10. ha messo sulla strada l’edicolante del vecchio ospedale.
  11. Ha fatto chiudere San Marcello (?).
Vi basta o ne volete ancora? Sarebbe il prezzo dell’ipertecnologia dei robottini e delle 13 sale operatorie?
E i 20 milioni all’anno per 19 anni?
È sufficiente tutto questo o ci vuole ancora altro per far partire, domattina stessa, una inchiesta della magistratura che non si fermi?
Q/n
[Questo intervento è pubblicato come espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]
Sono 2 giorni che cerco il Dott. Cei ma è sempre in riunione... o almeno così mi hanno risposto dalla sua segreteria nonostante abbia lasciato i miei recapiti telefonici per essere richiamato e poter così ottenere delucidazioni meritorie.
È proprio sul Project Financing che mi voglio soffermare: strumento utile per le piccole amministrazioni per le quali ogni spesa è di difficile attuazione ma anche uno strumento, a questo punto, che è stato grandemente sottovalutato nei termini di applicazione.
Cercherò di spiegarlo con parole plebee (come me). Il P.F. è strutturato in modo e maniera che un investitore privato si possa accollare le spese di costruzione, ad esempio il San Jacopo, con la contropartita di poter gestire per 20 anni gli spazi commerciali (e di sosta in questo caso), in piena autonomia e senza alcuna garanzia per i dipendenti in forza delle vecchie gestioni, per andare a recuperare le spese.
Al di là degli spropositati guadagni dell’investitore che in 20 anni andrà a recuperare molto più denaro di quello investito e di molto superiore a qualsiasi interesse bancario (circa 20 volte la somma investita), c’è da considerare che uno strumento come il P.F. sia allettante anche per quei soggetti che della trasparenza non fanno certo il proprio ideale di vita, non ultima la Mafia che intendesse “ripulire” i propri denari provenienti da illeciti.
Il Project Financing quindi se pur ritenuto un’eccellenza nel connubio pubblico/privato è da attenzionare al massimo perché non prevede regole di garanzia dalle infiltrazioni malavitose né di garanzia per chi già aveva investito nel pubblico con attività proprie o semplicemente dipendente di ditte indirizzate ai servizi.
Il finanziatore non è tenuto a riassumere le stesse ditte che lavoravano all’interno dell’Ospedale perché avrà l’autonomia di affittare gli spazi a chi vorrà e cioè al miglior offerente, il quale non è detto sia di Pistoia o che a sua volta abbia l’intenzione di reintegrare le posizioni dei lavoratori toccati da questa forma del P.F.. 
L’esempio eclatante della poca onestà morale dimostrata nei confronti dei lavoratori del Bar ex-Ceppo ne è una prova inconfutabile: ieri hanno ricevuto la lettera di licenziamento in tronco con la scusante della riorganizzazione, da oggi in 4 sono a casa con le future e immaginabili conseguenze per il loro status economico/sociale.
Che nessuno mi venga ora a dire che non si sapeva la fine di questi lavoratori!
Abati, Cei ma anche lo stesso Sindaco Bertinelli e la Presidente della Provincia Fratoni, nonché il “caro” Presidente di Regione Rossi o l’Ass. Marroni dovranno dare spiegazione chiara ed esauriente a questi lavoratori ma non solo, a tutta Pistoia. Fossi nei lavoratori del Bar ex-Ceppo intenterei da subito una causa di lavoro nei confronti dell’Asl di Abati. Per il momento ritengo questo articolo uno sfogo personale contro la dabbenaggine superficiale dimostrata dai vertici politici/amministrativi che ruotano intorno alla Sanità ma sicuramente il pensiero e l’impegno per quei lavoratori e rispettive famiglie, vedrà presto il M5S attivarsi in loro sostegno.
Non è tollerabile né concepibile che per il “bene comune” vengano usati strumenti che vanno esattamente contro l’interesse comune dei cittadini e soprattutto dei lavoratori. Dovevano pensare a garanzie e clausole insieme anche ai sindacati ma… non l’hanno fatto!! ... Anche i Sindacati in questo frangente non si sono mossi per niente o poco, troppo impegnati nel seguire lo sviluppo della macro-area... Praticamente tengono lo sguardo all’orizzonte mentre se guardassero ai loro piedi si renderebbero conto che la barca sta affondando...
Mi sento in dovere di affiancarmi alla rabbia e alla delusione di questi lavoratori, condividendone l’amarezza del trattamento subito da parte di signori che riscuotono lauti stipendi anche sopra i 100.000 euro l’anno di soldi pubblici (loro nessuno li licenzia ma se lo meriterebbero)... Mi piacerebbe poter dare loro lo stesso trattamento che hanno riservato alle dipendenti Dussmann, ex-dipendenti Cral in opera al Bar ex-Ceppo e all’edicolante.
Le persone non sono numeri cari “Dirigenti”, non sono statistiche!! Le persone hanno sentimenti, famiglia, impegni economici, aspettative lavorative e voi li avete trattati come scarpe vecchie. Vi auguro presto di passare la stessa sorte che avete scelto per le persone succitate.
La cosa che fa più rabbia è tutto il teatrino organizzato per la politica il giorno dell’inaugurazione, dove sbandieratori e banda erano presenti ad “allietare” il successo del progetto Ospedale nuovo portato avanti dalla “grandiosa amministrazione pistoiese”. Mentre già sapevano che per la loro immagine avrebbero messo in difficoltà diverse famiglie legate ad impegni lavorativi interni. Se qualcuno dice il contrario mentirebbe spudoratamente.
Rinnovando il sostegno morale ai dipendenti licenziati, porgo i più cordiali saluti.
[*] – Consigliere Capogruppo MoVimento 5 Stelle Pistoia
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[Giovedì 1 agosto 2013 | 17:10 - © Quarrata/news]

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