domenica 5 gennaio 2014

PIENONE A TEATRO? BASTA UN SAGGIO DI DANZA


di LUIGI SCARDIGLI

Tutto esaurito al Moderno di Agliana Sul palco le ragazze di Danzarte con “Lo schiaccianoci” Ed ecco una proposta provocatoria per stimolare l’amore per il teatro

AGLIANA. Per molte di loro, quello di ieri sera, Lo schiaccianoci, abilmente allestito al Moderno di Agliana sulle coreografie di Elisabetta Bresci, sarà uno degli ultimi saggi di danza. Non c’è alcun cinismo, nelle nostre parole, ma si sa, è così: la danza per le bambine è spesso il corrispettivo del calcio per i maschietti; serve a non far impoltronire i nostri piccoli, condannati a trascorrere i pomeriggi su facebook, a metterli in contatto con la realtà, quella che si vede, si tocca, con la quale si interagisce. Veramente.

Poi però, da qui a diventare una star dei palcoscenici, il passo non è lungo, ma addirittura inimmaginabile: e quasi tutte/i, finiscono per arrendersi. Ma non è di loro e delle loro aspettative frustrate e indotte dai rispettivi genitori che vi vogliamo parlare, anche se l’argomento, trasversale, meriterebbe ben più di un approfondimento.
Siamo rimasti (s)piacevolmente colpiti dal pienone: non c’era una sola poltroncina libera, ieri sera, al Moderno di Agliana.
Certo, proprio in virtù di quanto abbiamo premesso, molti genitori, armati di sofisticate macchine digitali, avranno immaginato che occasioni come quella offerta ieri, difficilmente, per le loro cucciole e per i loro ricordi immortalati in un file, ricapiterà. Ma è veramente sconcertante come il Moderno di Agliana, che si danna per proporre stagioni che soddisfino logici e disallineati appetiti contemplando le modestia delle risorse di cassa, venga letteralmente invaso la sera nella quale, sul palco, ci sono solo e soltanto delle dolcissime dilettanti, con scarsissime possibilità di professionismo futuro.
E visto che questa rivoluzione, che abbiamo combattuto con la demagogia di chi si sentiva così intelligente da potersi permettere il lusso di non essere capito, è persa ormai da parecchi anni, non resta che ricorrere a bassi stratagemmi: oscurate il prossimo spettacolo in cartellone, avvertendo soltanto le decine di persone che non mancherebbero e non mancheranno e sulle locandine di quel giorno schiaffateci un altro saggio di danza.
Poi però, prima di mandare in scena a saltabeccare sulle punte le bambine di una qualsiasi altra scuola dei paraggi, date inizio allo spettacolo che avete beffardamente oscurato, avvertendo gli spettatori che per cause tecniche, il saggio, non potrà essere effettuato.
La maggior parte, ne siamo certi, abbandonerà, bofonchiando, la sala. Ma qualcuno, visto che ormai aveva messo in conto di finire lì il sabato sera, forse resterà e se quella sera, al Moderno, sul palcoscenico, ci fosse qualcuno che conosce e ama quel mestiere, non è da escludere che qualcuno ne resti affascinato e che decida, anche prima del successivo saggio della propria fanciulla, di tornare a teatro…
È un suggerimento per la speranza.

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[Domenica 5 gennaio 2014 | 08:46 - © Quarrata/news]

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