SAN MARCELLO. Una lettrice ci scrive:
Mi piace uscire presto la mattina, non
quanto per il caldo ma, per odori, rumori, incontri per ciacce di vario genere
e più che altro per necessità familiari.
Stamani, per esempio ho girottolato tra
i tavoli bianchi abbandonati dopo i bagordi serali della festa paesana.
I volontari bravissimi ripulivano tutto
per rimettere il luogo come deve dignitosamente stare ma, su ogni tavolo, su
ogni sedia, c’era un messaggio, disperato anonimo e silenzioso. Ve lo mando in
allegato, a me ha fatto venire un nodo in gola.
Comprendiamo perfettamente l’angoscia e
il disagio della lettrice.
Davvero le cose stanno a questi punti
con la KME-LIME?
E perché nessuno ne parla apertamente?
Per quale motivo tanto anonimato e tanto silenzio?
Forse perché bisogna dire
solo le notizie edificanti e tacere quelle che danno noia?
Possibile che chi dà tanto lavoro in
montagna, ne dia con la destra, ma, con la sinistra, tanto ne ritolga?
O sono bugiardi ed versori gli operai
della KME?
Alla fine abbiamo l’impressione che il
raduno di auto d’epoca alla Dynamo debba ripetersi più spesso d’ora in poi:
almeno se si vorranno aiutare anche le famiglie che rischiano grosso.
Insomma, gente e politici della
Montagna, ma che sta succedendo?
L’unica fonte di lavoro montano rimarrà
forse la ricerca sulla volpe secondo il progetto dell’Università?
Tutti muti…?
Q/n
[Questo intervento è pubblicato come
espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]
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[Lunedì 5 agosto 2013 | 16:02 - © Quarrata/news]
I vecchi compagni del pci di un tempo avrebbero fatto fuoco e fiamme. Ma, adesso, chi se ne frega se chiude l'ultima azienda? L'importante é la filantropia dei nuovi padroni con cui si va cosí bene d'amore and d'accordo ...
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