domenica 20 novembre 2011

PISTOIA. 5 MILIONI DI MULTE? UNA ASSOLUTA ANOMALIA


PISTOIA. A Calamati del Tirreno i lettori di questa città devono riconoscenza per un’attenzione davvero speciale verso i problemi che riguardano le entrate da multe.
Il giornalista si è sempre distinto su questo piano e, anche stamattina, ci ‘presenta il conto’ dei conti rimessi dai vigili agli infelici automobilisti pistoiesi:

I conti del comune
Multe verso quota cinque milioni
Il bilancio 2011 chiude in pareggio.
Berti: «Debiti azzerati»

La bella notizia per i pistoiesi è che a fine anno il bilancio del Comune dovrebbe chiudere in pareggio. Quella brutta è che un contributo importante è arrivato dal nubifragio di multe che si è abbattuto sugli automobilisti: alla fine dell’anno dovrebbe essere di quasi 4 milioni il valore delle contravvenzioni elevate dai vigili urbani, ai quali si deve aggiungere il milione e rotti di multe arretrate mai pagate che il Comune conta di recuperare.

In tutto, quasi 5 milioni, 2 in più delle previsioni ad inizio anno. Una cifra record per Pistoia, che si spiega ovviamente non tanto con un peggioramento improvviso delle abitudini di guida degli automobilisti quanto con una moltiplicazione degli strumenti di controllo: oltre agli autovelox (tra cui quello, contestatissimo, sulla tangenziale sud), anche i varchi elettronici della Ztl e i semafori “intelligenti”.
«Straordinario» ha definito Renzo Berti, ieri in conferenza stampa, il risultato contabile con cui si dovrebbe chiudere il 2011: bilancio in pareggio e cancellazione del debito pregresso, quello accumulato a partire dai 6 milioni di buco del 2008. E questo nonostante i tagli che, anno dopo anno, hanno appesantito i conti del Comune (in questo 2011 sono venuti a mancare 3,6 milioni di euro di trasferimenti). Insomma, centrato in pieno l’obiettivo che l’amministrazione comunale si era data all’inizio dell’anno. Rispetto alle previsioni il piano delle alienazioni ha reso 3,9 milioni di euro (è dell’altro ieri la conclusione positiva dell’operazione più grossa, la vendita alla Fondazione Caripit del polo universitario per 2,7 milioni), cioè 700.000 euro meno del previsto. Ma quei soldi sono stati recuperati sul bilancio corrente, grazie a risparmi di spesa e maggiori entrate. Quindi il sindaco ha potuto dire che lascia alla prossima amministrazione un quadro dei conti «pulito». In effetti il bilancio quadra: nonostante i tagli del governo la giunta Berti è riuscita ad equilibrare entrate e uscite senza tagliare i servizi.
Ovviamente, non c’è di mezzo una magìa, ma soprattutto un uso massiccio di risorse straordinarie, come gli oneri di urbanizzazione (3 milioni sui 4 totali) e le dismissioni di beni immobili (2,5 milioni sui 3,9 totali). Oltre, bene dirlo, ad una gestione estremamente attenta della macchina comunale, per la quale Berti e l’assessore Vannucchi hanno pubblicamente ringraziato Ancillotti e tutto il personale. Il sindaco si è comunque voluto togliere qualche sassolino dalla scarpa quando ha evocato i «Nostradamus » che nel consiglio comunale profetizzavano per le casse comunali terribili naufragi e che invece – sostiene – sono stati smentiti. Al di là della soddisfazione per il successo nella gestione del bilancio 2011, comunque, il sindaco è consapevole che per il futuro continuare a tenere insieme alto livello di servizi e basso livello di prelievo fiscale sarà impossibile se non si interviene sull’attività del Comune in modo strutturale. E la via è già tracciata: potenziare e allargare la collaborazione con i privati nei servizi, affidando loro sempre di più la gestione e ritirando l’amministrazione in un ruolo di indirizzo e controllo.

Da ciò che dice Calamati, emerge – sempre sul filo della logica che, come sapete, a noi piace molto – che i piagnistei di Berti, sempre pronto a tirare fuori il fazzoletto e ad asciugarsi le lacrime contro la cattiveria del governo del Cavaliere – erano solo occasionali performances dettate dall’etica del suo lamentoso partito, che ha fatto mari e Monti per arrivare a quest’ultimo governo di salute pubblica – tanto bastava eliminare Berlusca.
Il problema grave è quello dei 5 milioni di multe che, come nota Calamati – e lo ha sempre fatto con puntuale acume –  «si spiega ovviamente non tanto con un peggioramento improvviso delle abitudini di guida degli automobilisti quanto con una moltiplicazione degli strumenti di controllo: oltre agli autovelox (tra cui quello, contestatissimo, sulla tangenziale sud), anche i varchi elettronici della Ztl e i semafori “intelligenti”».
Calamati ci sta dicendo – e noi lo sottoscriviamo in pieno – che, se ne prossimi anni, seguendo l’ispirazione del comandante dei vigili, Napolitano, Pistoia installerà altri 4 o 5 autovelox e una decina di nuovi semafori intelligenti, i sindaci futuri di Pistoia (a cominciare da Cecilia Turco che, a quanto ci dicono fonti ufficiose, sarebbe la più gettonata e la prediletta dalla ‘tradizione della continuità’) non solo non avranno problemi di approvvigionamento di cassa, ma potrebbero addirittura mettere su una banca popolare o un credito cooperativo con le maggiori entrate: e prestare quattrini agli stessi multati per pagare le multe, in modo da lucrare due volte sullo stesso giro.
E allora noi, provocatori sgraditi, riproponiamo l’impianto generalizzato di un chip nel cervello di tutti i pistoiesi:
si eviteranno, furti, rapine, scippi, aggressioni, violazioni ai limiti di velocità, ai divieti di sosta, a tutte le infrazioni di tutti i tipi
si potranno eliminare vigili urbani, polizia, carabinieri, magistratura, finanza, forestale e almeno il 75% dei dipendenti comunali, ma ben il 100% dei dirigenti che saranno assolutamente inutili e ci consentiranno un risparmio ulteriore di milioni di euro all’anno.

Sai, Pistoia, quanto risparmieremo? Saranno felici anche Supermario e ‘l’uomo di Budapest’.
e.b. blogger
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[Domenica 20 novembre 2011 – © Quarrata/news 2011]

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