PISTOIA. A Calamati del Tirreno i lettori di questa città
devono riconoscenza per un’attenzione davvero speciale verso i problemi che riguardano
le entrate da multe.
Il giornalista si è sempre distinto su
questo piano e, anche stamattina, ci ‘presenta il conto’ dei conti rimessi dai
vigili agli infelici automobilisti pistoiesi:
I conti del comune
Multe verso quota cinque milioni
Il bilancio 2011 chiude in pareggio.
Berti: «Debiti azzerati»
La bella notizia per i pistoiesi è che
a fine anno il bilancio del Comune dovrebbe chiudere in pareggio. Quella brutta
è che un contributo importante è arrivato dal nubifragio di multe che si è
abbattuto sugli automobilisti: alla fine dell’anno dovrebbe essere di quasi 4
milioni il valore delle contravvenzioni elevate dai vigili urbani, ai quali si
deve aggiungere il milione e rotti di multe arretrate mai pagate che il Comune conta
di recuperare.
In tutto, quasi 5 milioni, 2 in più
delle previsioni ad inizio anno. Una cifra record per Pistoia, che si spiega
ovviamente non tanto con un peggioramento improvviso delle abitudini di guida
degli automobilisti quanto con una moltiplicazione degli strumenti di
controllo: oltre agli autovelox (tra cui quello, contestatissimo, sulla
tangenziale sud), anche i varchi elettronici della Ztl e i semafori
“intelligenti”.
«Straordinario» ha definito Renzo
Berti, ieri in conferenza stampa, il risultato contabile con cui si dovrebbe
chiudere il 2011: bilancio in pareggio e cancellazione del debito pregresso, quello
accumulato a partire dai 6 milioni di buco del 2008. E questo nonostante i
tagli che, anno dopo anno, hanno appesantito i conti del Comune (in questo 2011
sono venuti a mancare 3,6 milioni di euro di trasferimenti). Insomma, centrato
in pieno l’obiettivo che l’amministrazione comunale si era data all’inizio dell’anno.
Rispetto alle previsioni il piano delle alienazioni ha reso 3,9 milioni di euro
(è dell’altro ieri la conclusione positiva dell’operazione più grossa, la
vendita alla Fondazione Caripit del polo universitario per 2,7 milioni), cioè 700.000
euro meno del previsto. Ma quei soldi sono stati recuperati sul bilancio
corrente, grazie a risparmi di spesa e maggiori entrate. Quindi il sindaco ha
potuto dire che lascia alla prossima amministrazione un quadro dei conti «pulito».
In effetti il bilancio quadra: nonostante i tagli del governo la giunta Berti è
riuscita ad equilibrare entrate e uscite senza tagliare i servizi.
Ovviamente, non c’è di mezzo una magìa,
ma soprattutto un uso massiccio di risorse straordinarie, come gli oneri di
urbanizzazione (3 milioni sui 4 totali) e le dismissioni di beni immobili (2,5
milioni sui 3,9 totali). Oltre, bene dirlo, ad una gestione estremamente
attenta della macchina comunale, per la quale Berti e l’assessore Vannucchi
hanno pubblicamente ringraziato Ancillotti e tutto il personale. Il sindaco si è
comunque voluto togliere qualche sassolino dalla scarpa quando ha evocato i
«Nostradamus » che nel consiglio comunale profetizzavano per le casse comunali
terribili naufragi e che invece – sostiene
– sono stati smentiti. Al di là della soddisfazione per il
successo nella gestione del bilancio 2011, comunque, il sindaco è consapevole che
per il futuro continuare a tenere insieme alto livello di servizi e basso
livello di prelievo fiscale sarà impossibile se non si interviene sull’attività
del Comune in modo strutturale. E la via è già tracciata: potenziare e
allargare la collaborazione con i privati nei servizi, affidando loro sempre di
più la gestione e ritirando l’amministrazione in un ruolo di indirizzo e
controllo.
Da ciò che dice Calamati, emerge –
sempre sul filo della logica che, come sapete, a noi piace molto – che i
piagnistei di Berti, sempre pronto a tirare fuori il fazzoletto e ad asciugarsi
le lacrime contro la cattiveria del governo del Cavaliere – erano solo occasionali performances dettate dall’etica
del suo lamentoso partito, che ha fatto mari e Monti per arrivare a quest’ultimo
governo di salute pubblica – tanto bastava eliminare Berlusca.
Il problema grave è quello dei 5
milioni di multe che, come nota Calamati – e lo ha sempre fatto con puntuale
acume –
«si spiega ovviamente non tanto con un peggioramento
improvviso delle abitudini di guida degli automobilisti quanto con una
moltiplicazione degli strumenti di controllo: oltre agli autovelox (tra cui
quello, contestatissimo, sulla tangenziale sud), anche i varchi elettronici
della Ztl e i semafori “intelligenti”».
Calamati ci sta dicendo – e noi lo
sottoscriviamo in pieno – che, se ne prossimi anni, seguendo l’ispirazione del
comandante dei vigili, Napolitano, Pistoia installerà altri 4 o 5 autovelox e
una decina di nuovi semafori intelligenti, i sindaci futuri di Pistoia (a
cominciare da Cecilia Turco che, a quanto ci dicono fonti ufficiose, sarebbe la
più gettonata e la prediletta dalla ‘tradizione della continuità’) non solo non
avranno problemi di approvvigionamento di cassa, ma potrebbero addirittura mettere
su una banca popolare o un credito cooperativo con le maggiori entrate: e
prestare quattrini agli stessi multati per pagare le multe, in modo da lucrare
due volte sullo stesso giro.
E allora noi, provocatori sgraditi,
riproponiamo l’impianto generalizzato di un chip nel cervello di tutti i
pistoiesi:
si eviteranno, furti, rapine, scippi,
aggressioni, violazioni ai limiti di velocità, ai divieti di sosta, a tutte le
infrazioni di tutti i tipi
si potranno eliminare vigili urbani,
polizia, carabinieri, magistratura, finanza, forestale e almeno il 75% dei
dipendenti comunali, ma ben il 100% dei dirigenti che saranno assolutamente
inutili e ci consentiranno un risparmio ulteriore di milioni di euro all’anno.
Sai, Pistoia, quanto risparmieremo? Saranno
felici anche Supermario e ‘l’uomo di Budapest’.
e.b. blogger
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Domenica 20 novembre 2011 – ©
Quarrata/news 2011]
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