domenica 13 novembre 2011

BREDA. UN PD CHE NON CAPISCE

PISTOIA. Scrive Magli, stamattina, in Buongiorno Pistoia:



Tra voci e smentite su una possibile vendita, la situazione di AnsaldoBreda si fa sempre più problematica. Proprio ieri uno dei possibili acquirenti, l’azienda Bombardier, ha negato ogni interesse per una eventuale acquisizione, motivando questa rinuncia con il fatto che, all’orizzonte, non si profilano in Italia nuovi investimenti nel settore.
Se questa è la realtà, diventa difficile capire quale futuro può avere questa azienda, visto che se non c’è mercato interno, sarà obbligata a puntare tutte le sue carte sui mercati internazionali, dove la concorrenza è assai agguerrita.
Per mantenere il passo con le altre imprese del settore AnsaldoBreda avrebbe bisogno di ingenti risorse per fare investimenti; ma attualmente non sembra avere questa possibilità, visto che da alcuni anni i suoi bilanci sono in rosso.
Dunque, come uscire da questa situazione? Al momento le proposte risultano piuttosto confuse e anche i partiti, a parte una generica solidarietà, non riescono a individuare un percorso concreto.
Certo è che i tempi stanno stringendo e una soluzione si impone in tempi rapidi. Probabilmente c’è bisogno dell’accordo di tutti, azienda, istituzioni e lavoratori, per uscire da una lunga situazione di crisi che sta lentamente spengendo l’azienda.

Siamo d’accordo su tutto quello che scrive Magli, tranne che sulla chiusa finale che inizia con probabilmente.
L’unica probabilità possibile non è certo l’accordo di tutti perché, dal liberismo in poi – di cui la sinistra è stata sostenitrice selvaggia –, dovrebbe essere diventato chiaro e indiscutibile il principio che lo statualismo sovietico è tramontato e che non sono i governi a determinare le svolte economiche, ma quella cosa bizzosa (e pilotata, non si sa da chi), che è la borsa: un sorta di sapore di sangue che fa impazzire la sinistra come uno squalo.
Negli ultimi giorni sui grandi giornali si sono letti alcuni interventi che, parlando di euro e ripresa economica, confermano completamente le nostre umili idee:
1. l’euro è una moneta fasulla;
2. l’America svaluta il dollaro, si salva con questo e lascia che l’euro vada avanti da solo, tirandoci a fondo mentre la nostra produzione soffre sempre di più;
3. non dipende dal pubblico poter incidere sostanzialmente sulla ripresa economica, dato che tutto il problema nasce e si dirama da un aspetto meramente finanziario e dato, perciò, che sono le banche a tenere ben stretta l’industria per i suoi ‘gioielli’.
Il pubblico può fare il suo dando risposte in campo infrastrutturale ed energetico: ma i troppi ambientalisti oltranzisti sanno bene come frenare ogni ripresa.
Dati questi presupposti, fa letteralmente ridere l’impegno profuso dal Pd di Pistoia nella convention al Cral Breda, dove Marco Niccolai ha detto di tutto e di più su qualcosa su cui nessun Pd – ma neppure nessun altro partito politico – potrà dire e dare una parola efficace; tanto meno Caterina Bini, che (vedi La Nazione) ha tuonato contro i vertici di AnsaldoBreda che, proprio per le dichiarazioni di questa giovine, saranno già lì a tremare di paura e, magari, lunedì o martedì rassicureranno tutti dicendo che la Breda non si vende, anzi: si assumono altri 800 lavoratori e ci si aggiudica una nuova commessa, come quella danese, con una prospettiva certa di altri 700 milioni di euro da pagare in penali.
E tutto solo per blandire e carezzare il Pd pistoiese, da Chiti in giù: perché possa prosperare e tenere ancora questa città per la collottola e, soprattutto, a testa bassa.
Ma gli elettori di centrosinistra sono ciechi?
È finita la comedia. Lo ripetiamo ancora una volta. Non c’è più spazio per le idee vetero-statualiste di staliniana memoria.

Ha da passà Baffone!
e.b. blogger
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[Domenica 13 novembre 2011 – © Quarrata/news 2011]

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