venerdì 25 novembre 2011

IL VIGILE AGGREDITO E IL ‘COMUNE SENSO DEL SENTIRE’



PISTOIA. Commento breve. La notizia la leggete in cronaca. E leggete anche il commento del comandante Napolitano: minimizzare per evitare atti emulativi.
Siamo perfettamente d’accordo, anche se Napolitano crede tutto il contrario rispetto a questo blog e alle nostre opinioni – che come tali lui, uomo di legge, dovrebbe per primo rispettate, anche se non gli piacciono e forse proprio per questo.

Crede il contrario e sbaglia perché, come un professore che non sopporta idee in rotta di collisione con le sue, sembra che si senta offeso dalle nostre opinioni.
Ma Napolitano – che pure ha il termometro del comune sentire della popolazione nei confronti dei vigili e lo dichiara lui stesso nel corpo del pezzo di Tiziana Gori – dovrebbe porsi una domanda come di solito si richiede ai professori che hanno problemi con gli allievi: se, cioè, non debbano autoesaminarsi per cercare di capire da cosa possa dipendere questo senso di avversione che la gente vive e respira ogni giorno nei confronti dei vigili.
Tempo fa ad aggredire i vigili fu una donna, se non sbagliamo. Ma ormai è un moltiplicarsi di questi episodi.
Bartoli, il professor Roberto Bartoli, il giovane professore penalista che si propone come autocandidato alle primarie per il posto di Sindaco di Pistoia, in uno dei suoi interventi sul rinnovamento della città, si è posto questa domanda circa il rapporto che passa tra cittadini e vigili urbani: un rapporto ‘malato’.
Ma è presto detto: 5 milioni di euro di multe non sono bruscolini. Lo sono ancor meno se sbandierati – come ha fatto Berti – sui giornali per dire che questo rastrellamento ha rimesso in piedi il Comune, ripianandone il deficit.
5 milioni sono 10 miliardi delle vecchie lire, una cifra enorme. Le multe possono essere giuste quanto si vuole, ma non si potrà chiedere alla gente, che oggi va avanti ai limiti della povertà, di non vivere questi prelievi come una sorta di accanimento contro chi già è in difficoltà giorno per giorno; un accanimento che si avverte realizzato attraverso una lucida e scientifica politica di investimenti a raffica su autovelox e t-red o comunque macchine di monitoraggio di ingressi e uscite da zone a traffico limitato.
È tutto sotto controllo; è tutto troppo sotto controllo per non dare l’idea e non generare l’impressione e il sospetto che siamo tornati a un medioevo fatto di armigeri e di sceriffi di Nottingham.
L’amministrazione comunale e il comandante stesso devono pur rendersi conto della necessità che anche nell’applicare la legge si deve comprendere, recepire e tener presente il comune senso del sentire della gente comune.

Che quando vede che un ubriaco o un drogato alla guida di un veicolo ammazza degli innocenti ma torna quasi sùbito in circolazione, si incazza per forza nel momento in cui si trova a dover pagare 3 o 400 euro o più perché un autovelox ipertecnologico gli ha scattato una foto artistica alla targa.
e.b. blogger
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[Venerdì 25 novembre 2011 – © Quarrata/news 2011]

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