di Luigi Scardigli
La violenza gode
di vari gradi di abbrutimento: l’ultimo è quello sui bambini, il penultimo,
sulle donne.
Oggi, nel tardo pomeriggio, nella nuova struttura del
Fornacione, si è svolto un dibattito, Voci sulla violenza, con relazione
di Giovanna Sottosanti, responsabile dell’associazione Liberetutte, Federica
Taddei, responsabile servizio Aiuto donne, Vittoria Franco, parlamentare
del Pd, e Cecilia Turco, l’avvocato Cecilia Turco.
Parlarne è sicuramente importante della violenza sulle donne:
spesso cruenta e dolorosa, altre subdola e per questo sorda, muta, mortificante.
Intervenire, forse, sarebbe ancor meglio, doveroso, oserei dire, visto che la
statistica rincuora veramente poco. I dati infatti parlano di un’impressionante
escalation, con un incremento omicida semplicemente sconfortante.
Nel 2010, in Italia, sono state uccise 127 donne, dato
numerico che negli ultimi tre anni è salito del 20%, un oltraggio alla civiltà,
una mortificazione della ragione umana, un indice tristemente esaustivo del
baratro verso il quale stiamo scivolando.
Pistoia, per fortuna – ma sono coincidenze, anche se nel
caso specifico sin troppo gradite –, sembra essere un’isola particolarmente
poco tribolata, sotto questo aspetto, anche se è sempre meglio, anzi,
indispensabile, non abbassare la guardia.
«Sì, meglio non accontentarsi – racconta Maria, una delle
organizzatrici della manifestazione –, anche
se è vero che la realtà della provincia pistoiese è decisamente meno drammatica
che altrove. Siamo ancora lontane però da dove dovremmo già essere da molto
tempo: se ne parla ancora troppo poco e la platee dei nostri incontri sono
ancora decisamente troppo femminili».
«Siamo contente della scelta di una giornata (25 novembre, ndr)
per ricordare la sistematica e inaudita violenza sofferta quotidianamente dalle
donne – sostiene Vittoria Franco, parlamentare del Partito Democratico, da
sempre in prima fila in difesa delle donne –, ma non
vorremmo che, con l’aver individuato un giorno dell’anno per la
sensibilizzazione di questo oltraggio, la questione diventasse commemorativa,
sterile, inutile, come se la violenza delle donne fosse un sacrificio ormai
riconosciuto anche dal calendario. Oltre all’attività giudiziaria di denuncia e
condanna, occorre infatti rafforzare la prevenzione: solo con un’opera
massicciamente preventiva, forse, il veicolo della violenza cesserà di essere
un mezzo di comunicazione. Sarei felice se i prossimi 25 novembre ci si potesse
riunire per parlare dei nuovi traguardi raggiunti e non contare le nuove
vittime».
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Sabato 26 novembre 2011 – © Quarrata/news 2011]
Nessun commento:
Posta un commento
MODERAZIONE DEI COMMENTI
Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.