È stato chiamato da Napolitano, con il
beneplacito di Silvio e l’applauso di sinistre e centri, per tappare il buco
del bilancio statale: come se il buco fosse la pipa dei pantaloni, e fosse possibile
chiuderlo con una cerniera lampo e un magico zip.
Da un bel po’, su questo blog, andiamo
avanti ripetendo che il buco italiano – più inchiudibile di quello dell’ozono –
non è ripianabile.
Ed ecco che stamattina se ne accorgono
anche quelli più grossi e più grandi di noi.
Guardate cosa scrive Qn/La Nazione
– ma lo fanno anche altri quotidiani.
Andreotti, vent’anni e passa fa, aveva
detto che il debito dello Stato si sarebbe potuto pagare solo con il debito
dello Stato. Un giro vizioso senza fine.
Aveva ragione, credo.
E ce l’avremmo fatta a condizione che
non fossimo cascati nella trappola dell’Europa per regalare del nostro alla
Germania, oggi della Merkel; e a quelli più forti e più deboli di noi – Grecia inclusa.
Ora stanno tutti aspettando che l’€uro
fallisca. Gli Stati iniziano a ritirare le loro riserve auree dalle banche d’Europa
e d’America: come il Venezuela e il suo illuminato presidente Hugo Chavez (vedi).
Gli Usa – che hanno fatto di tutto per farci
fallire, svalutando il dollaro per favorire le loro esportazioni a danno nostro
– stanno lì, già col cero in mano, per farci il funerale piangendo, ma per poi
scatenare una fiera di Halloween alle nostre spalle, con caramelle e dolcetti
dopo gli scherzetti.
E noi pendiamo dalle labbra di Obama
come se ci amasse e fosse il nostro potente salvatore. Speriamo ancora nei
panierini dal cielo.
Sì. Siamo allocchi innamorati di Obama,
della Merkel, di Sarkozy e, in fondo alla scala, anche di Supermario.
Che, da buon Prof. italiano
supergradito a tutti, vescovi compresi, col flauto in mano ci guiderà alla
dissoluzione (senza aver rimesso i nostri debiti come invece noi li dobbiamo
rimettere, in Ici-Imu, patrimoniali e pensioni, ai nostri debitori: cioè a
quelli che ci hanno ben bene riempito di debiti), facendoci poi sparire nella
caverna del fallimento europeo.
Bel pifferaio di Hamelin, non c’è che
dire!
e.b. blogger
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Domenica 27 novembre 2011 – ©
Quarrata/news 2011]
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