martedì 29 novembre 2011

PISTOIA. LA CITTÀ E I SUOI LIMITI OGGETTIVI



PISTOIA. Commento breve. Scienze turistiche rischia di sparire e La Nazione scrive:

Il sindaco Renzo Berti, la presidente della Provincia, Federica Fratoni, e ora anche Confcommercio Pistoia intervengono sull’ipotesi della soppressione del corso di laurea in Scienze del Turismo. Salvare il corso di laurea triennale potrebbe significare garantire la sopravvivenza stessa del Polo pistoiese di via Pertini su cui Uniser ha investito e continua a investire risorse (l’ultima di 300mila euro a luglio, su un totale di un milione e mezzo, per il completamento delle aule che avrebbero dovuto ospitare il corso interfacoltà di Pianificazione della città e del territorio, progetto anche questo sfumato). Se il corso di Scienze del Turismo venisse cancellato, rimarrebbero dunque i tre corsi di Ostetricia, Infermieristica e Fisioterapia, oltre a quello di Scienze Vivaistiche.


Il quotidiano ci fa anche tutta la storia del polo e della facoltà. Che non abbiamo ancora capito bene a quanti dei suoi laureati ha aperto concretamente la strada del lavoro: e su questo sarebbe interessante aprire una finestra esplicita e credibile nei dati.
Non basta, infatti, dire che Pistoia offre ampie possibilità perché ha tutto: arte, montagna e termalismo.
Siamo convinti che siamo sempre punto e da capo con una Pistoia – un punto appena sulla carta geografica – che crede, pensa e ritiene di essere una metropoli. E che chiede sempre interventi pubblici per mantenere quelle risorse – a nostro avviso modeste – che si è inventate.
Mentre la città non è né un’eccellenza né nient’altro, perché è ferma agli anni 50 e chiusa come una noce.

Di cocco, s’intende…
e.b. blogger
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[Martedì 29 novembre 2011– © Quarrata/news 2011]

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