PISTOIA. Per Samuele Bertinelli, che apre la pagina del Tirreno – e di domenica, quando si legge di più il giornale di carta – con un Domine, non sum dignus che suona «se è utile mi candido», esempio di compostezza e di modestia, si è scomodato lo stesso caposervizio della redazione di Pistoia in persona.
Se tanto mi dà tanto, ci sarà un perché.
Va bene che forse il Pd tradizionale e ortodosso spera ancora di convincere Renzo Innocenti o almeno lo pensa, ma non bisogna dimenticare che Vivarelli, temporibus illis (e io c’ero), seguì tutta la vicenda della giunta anomala di Quarrata, quella di Marini, che disse di no alle minacce di Antonio Abenante, allora segretario del partito in corso Gramsci.
Ma Bertinelli, pacatamente, fa di più.
Detta le condizioni per una sua eventuale discesa in campo: programma di respiro e ampia coalizione. Il contributo di idee di Palomar è a portata di mano. E di idee ce ne sono davvero tante. Leggete. Toccano tutto e tutti, in ogni direzione.
Non c’è che dire. Samuele sa stare zitto per anni e obbedire in disparte. Non è rumoroso. Conosce i gradi della gerarchia. Non creerà problemi.
Per questo, forse, piace (e piacerà sempre) più di Bartoli alla vecchia ala conservatrice e dirigista di Pistoia.
e.b. blogger
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[Domenica 13 novembre 2011 – © Quarrata/news 2011]
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