giovedì 10 novembre 2011

BREDA. IL PD E L’ETICA DEL CIUCCIO

PISTOIA. Sul caso Breda torna sopra La Nazione scrivendo:

Breda, i sindacati contro la cessione
Ipotesi vendita del 60%.
«L’ad come il giapponese che combatte a guerra finita»



Incassa, come ovvio, i commenti duri e sarcastici dei sindacati pistoiesi, che pure avevano aperto ad un’alleanza forte con un partner internazionale, l’ipotesi di cessione del 60% di AnsaldoBreda da parte di Finmeccanica. La possibilità sarebbe al vaglio del consiglio di amministrazione della holding che si dovrebbe riunire oggi. «C’è da augurarsi che il cda si ravveda, anche alla luce di tutte le iniziative parlamentari annunciate per la Breda», si dice dai sindacati metalmeccanici. Il riferimento è all’incontro avuto martedì a Roma con i responsabili dei dipartimenti economia e lavoro del Partito democratico che avrebbero sposato appieno le tesi sindacali. «Nello specifico – si legge in una nota Fim-Fiom-Uglm – il confronto ha evidenziato una condivisione con gli indirizzi di politica industriale del Pd e la necessità di riconoscere, anche con interventi per via parlamentare, la strategicità del settore col fine di salvaguardare l’insieme della filiera industriale sulla quale il Paese deve investire per lo sviluppo della mobilità sostenibile. Occorrono – si aggiunge – tempi rapidi e certi di interventi pubblici di supporto sia di carattere normativo che con investimenti a sostegno del trasporto su rotaia sia per la mobilità locale che per quella di lunga percorrenza». Secondo quanto riportato dai sindacalisti pistoiesi, la posizione del Partito democratico, condivisa da numerosi parlamentari presenti, è stata di contrarietà ad ogni ipotesi di svendita che metterebbe a repentaglio il patrimonio di conoscenze e tecnologia delle aziende del settore controllate da Finmeccanica (oltre ad Ansaldo Breda anche Ansaldo Sts). Al contrario la stessa azienda deve dare un contributo per rafforzare le aziende dell’intera filiera (Firema, Ferrosud) e dell’indotto che pure concorrono alla competitività del settore».
Malgrado il buon esisto dell’incontro con il Pd nazionale, in via Ciliegiole i timori di vendita che sembravano sopiti, sono riemersi dopo le ipotesi, non smentite, circa l’intenzione di Finmeccanica di procedere alla cessione della maggioranza del pacchetto azionario. «Siamo a favore della partnership, non certo della vendita», dice Alessandro Vivarelli della Cisl. «Tutte le forze politiche sono contrarie – conclude il segretario Fiom Nicola Riva –. Non vorrei che l’ad Finmeccanica Orsi facesse la fine del giapponese rimasto a combattere sull’isola a guerra già conclusa».

Da anziani cronisti lasciateci dire che non crediamo a una sola delle parole che il Pd ha speso – tanto non costano nulla – per l’azienda pistoiese, che ha comunque bisogno di una rimessa a norma.
È la solita, consolidata etica del ciuccio: lo si infila in bocca ai bambini quando fanno le bizze o hanno il mal di pancia.
È economico e rassicurante.
Le battute sui giapponesi, poi, lasciano il tempo che trovano: la storia la fa il capitale – e ce lo ha insegnato proprio il Pci.
e.b. blogger
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[Giovedì 10 novembre 2011 – © Quarrata/news 2011]

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