mercoledì 16 novembre 2011

MONTI. SMETTIAMOLA CON GLI ‘ELOGI PRIMA DI TUTTO’

L’amico Mario Niccolai, a cui sono legato da una comprensione del mondo che affonda le radici in un comune modo di vedere socialista, mi ha spedito, oggi pomeriggio, questo post dal suo blog:

Governo Monti, finalmente la vera politica



Un governo di soli tecnici (svanito il ticket Letta-Amato), eppure un governo assolutamente “politico”. Ecco l’identikit dell’esecutivo che sarà guidato da Mario Monti. Competenza, serietà, spirito bipartisan. C’è tutto questo, nella compagine che guiderà l’Italia – si spera – fino al 2013. Ma c’è anche l’avvio di una stagione politica dopo l’antipolitica della lunga avventura berlusconian-leghista. Cambia lo stile, cambia il linguaggio, cambia l’approccio ai problemi del paese, cambia il modo di affrontare le emergenze.
La demagogia, il populismo, il calcolo elettorale di bottega cedono il passo all’impegno civile di personalità che non fanno della “militanza” la loro vita, ma che si apprestano a mettersi a disposizione per il bene del paese. Professori, militari, civil servant, uomini di cultura. Da Anna Maria Cancellieri all’Interno a Giulio Terzi di Sant’Agata agli Esteri, da Corrado Passera allo Sviluppo e Infrastrutture a Francesco Profumo all’Istruzione, da Lorenzo Ornaghi alla Cultura a Elsa Fornero al Welfare. Forse torna di moda la res publica, insomma. E quello che si riteneva essere un economista si dimostra un politico di alto livello.
Ma c’è di più: grazie a un governo di questo tipo, il Parlamento potrà ritrovare – così come sancisce la nostra Costituzione – il suo ruolo di “cuore politico” del paese. Starà ai singoli partiti e soprattutto ai singoli deputati tradurre nelle aule di Montecitorio e di Palazzo Madama la nuova stagione. Certo, con deputati “eletti” e non “nominati” sarebbe più facile. E per questo è urgente una riforma della legge elettorale, prima che gli italiani tornino alle urne. È vero che il Pdl ha chiesto garanzie a Monti sul fatto che il suo governo non affronti il tema, ma questo non significa che non se ne possa occupare il Parlamento. Svanisce un altro effetto del disordine berlusconiano, ovvero la confusione tra i poteri dello Stato che si annullavano nella persona del Cavaliere. Si apre la strada della normalità e della “buona politica”. Non sarà facile, ma almeno ora possiamo provarci.

Mario ha preso il testo da http://www.ilfuturista.it/politica/governo-monti-finalmente-la-vera-politica.html; solo che io devo dire, come al solito, la verità, una verità che non piace perché è scettica: ho già scritto che non mi fido di nessuno (vedi) e insisto nel dire che non mi fido neppure di Monti.
E non mi fido perché

1. è stato creato in provetta, apparentemente (ma solo ‘apparentemente’: Roma non fu fatta in un sol giorno…) all’ultimo minuto, dal buon Napolitano – che ha anche aumentato i costi della politica aggiungendo +1 senatore a vita a 25mila euro al mese vita natural durante, sulle spalle del popolo
2. è uomo di potere dei poteri forti, e che con il potere ha avuto ed ha a che fare da sempre
3. è membro di primo piano della trilaterale (vedi), che di per sé – agli occhi di un quisque de populo, un poveraccio qualsiasi come me – più che assomigliare a una semplice loggia è una vera e propria loggia-madre, ed è nata, se non erro, nella terra delle logge, quegli Usa che usano certe simbologie esplicite perfino sulle proprie banconote
4. è un Platone che – almeno nell’intenzione dell’autore del pezzo – ha messo insieme un esecutivo politico di ‘saggi’ che sembrano ricalcare la struttura della platonica Repubblica dei filosofi.
Troppo bravo.

Perdere poi la testa – come sembra fare l’autore del pezzo – per sostenere che «grazie a un governo di questo tipo, il Parlamento potrà ritrovare – così come sancisce la nostra Costituzione – il suo ruolo di “cuore politico” del paese» e che «Starà ai singoli partiti e soprattutto ai singoli deputati tradurre nelle aule di Montecitorio e di Palazzo Madama la nuova stagione», scusatemi, ma è la più grossa bischerata che abbia sentito in questi ultimi tempi, dopo, ovviamente, la frase storica di Bersani quando ha detto che «siamo nel peggior momento storico dal dopoguerra in poi».
Se il Parlamento è quello che è e non cambia, se i deputati sono quelli che sono e non mutano, con tutto l’inquinamento dei voltagabbana che ci sono, che scappano e fuggono a destra e a manca seguendo il principio dei vasi comunicanti, che cambiano casa a ogni spirare di vento; con gente, quindi, così libera nell’utilizzare il proprio libero arbitrio, sarà difficile che Mario Monti, pur filosofo e filantropo qual è, possa dare una stabilità motivazionale eticamente tanto salda da poter essere indicato, nei secoli dei secoli, come lo Zeus ordinatore del caos e della confusione e portatore, fra i mortali, del rispetto divino e della giustizia.
Lasciamo da parte la fatapolitica.
Anche Obama fu salutato come salvatore fino dai suoi primi passi. Ed ebbe perfino il premio Nobel per la pace sulla parola. Ma onestamente non mi sembra che ciò sia stato un grande investimento sotto nessun punto di vista.

E allora preferisco non fidarmi a prescindere. 
e.b. blogger
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[Mercoledì 16 novembre 2011 – © Quarrata/news 2011]

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