venerdì 26 ottobre 2012

SANTA CATERINA: BASTA TACERE, VEDIAMO DI FARE QUALCOSA!


di Felice De Matteis

«Avete taciuto abbastanza. È ora di finirla di stare zitti! Gridate con centomila lingue. Io vedo che a forza di silenzio il mondo è marcito»

PISTOIA-SAN MARCELLO. Non so se il blog può fare propaganda “subliminale”, come mamma Rai, ma certamente, viste le giuste regole di mercato libero (chiamasi Welfare, Dio stramaledica…), la ditta edile Giusti una mano a San Marcello ed alla Montagna potrebbe darla.

Santa Caterina, nel cuore di San Marcello, sta morendo: i giovani non ne conoscono la storia e i benefici prodotti nei tempi passati (vedi).
La Fondazione Caripit di Papa/Papà Ivano non può farsi carico di tutto e di tutti e siamo questa volta in piena sintonia.
Ma la signora Aschieri, che del Consiglio della Fondazione fa parte autorevole, ha mai pensato di proporre “il caso” al suo “dante rappresentanza”? Altrimenti cosa ci sta a fare nel Consiglio Generale della Fondazione? Alza solo la mano?
Mi raccomando, pugno chiuso, come un caffè ristretto, e… sissignore! Questo è il ruolo di un consigliere?
Ma Santa Caterina sta morendo perché certe rappresentanze in certi Enti o Fondazioni sono il miserabile frutto della spartizione di potere che questo miserabile sistema ha creato.
Un posto a te nella Fondazione Caripit, un posto a me nella finalmente mai nata – facciamo il caso – Società della Salute…
A questo siamo giunti: e allora beviamo, ma tutti, l’amaro calice fino in fondo, per poi risalire. Ma, prima, “loro”, però.
Dunque, ditta Giusti per l’Edilizia, vogliamo dare una mano a San Marcello e a Santa Caterina (non il carcere, il Conservatorio)? Guarda che il Consiglio della Fondazione Santa Caterina non ha un euro da impegnare. Qualche furbetto di turno sta aspettando per ricomprare il tutto a tre lire? Errore, grave errore. La Montagna, dopo lo scandalo scoppiato in Comunità Montana, ha aperto gli occhi e vigila: la Città capoluogo e i suoi intelligentoni fanno finta di non vedere e di non capire: perfetti sodali di Vanni Fucci…
Ci sembrerebbe giusto, in ossequio al principio che chi più ha, più possa dare o al principio che chi è “riuscito” a ottenere di più, più – se vuole – possa rendere, come opera di mecenatismo puro e non come mecenatismo di accatto con i soldi altrui (vedi Fondazione Cassa di Risparmio).
E lì torniamo, forse come ossessiva pulsione di chi, vedendo scorrere i giorni, bramerebbe ritrovare la sua fanciullezza in opere che il tempo e gli abitanti di questo secolo non desiderano mantenere, ma anzi, cancellare.
Prof.ssa Aschieri, in quota Pds/Ds/Pd nella Fondazione Caripit, sicuramente e totalmente prona (absit iniuria verbis!) ai voleri del Papa/Papà Ivano Paci, perché nei progetti della Fondazione non ha preteso – e lo avrebbe potuto – inserire anche il recupero del Conservatorio Santa Caterina? Ce lo deve spiegare, altrimenti levi le tende da quella bella congrega che adopera €. 772.753,63 per spese di costruzione sostenute nell’esercizio 2011 di un terreno di mq. 6.145 situato in Gello – Pistoia collocato nel bilancio di esercizio – nota integrativa, alle pagine 58/59 dello stesso, per assistenza e cura di soggetti autistici, etc., dopo averlo comperato l’11 novembre 2010 al prezzo di €. 370.000. Bilancio, Gabriella, anche da lei approvato. O dal partito?
Un buon affare, cara Aschieri prof.ssa Gabriella. Ci potrebbe dire chi è la Ditta operante? Solo per curiosità.
Lei è una montanina e come tale nominata nell’ente Fondazione come rappresentante della Comunità Montana, come da Statuto.
Bene, ci vuole spiegare perché alza solo la manina e non si adopera per la “sua” Montagna?
Oppure, se mai lo ha fatto, perché non è stata ascoltata ed esaudita?
Senta, Aschieri Gabriella: dica al Papa/Papà che il Conservatorio di Santa Caterina “deve” essere salvato. Non porta voti ma è convergente con gli obbiettivi sociali della Fondazione: e quindi con i nostri denari. Ma poi, da buoni italiani, chissà, qualche voto…
Si attivi, si muova. Altrimenti lasci il posto, gli eventuali gettoni o quant’altro.
E tu, Impresa Giusti per l’Edilizia, corri dal tuo commercialista (chi sarà?) e chiedigli se per fare un’opera meritevole c’è la detrazione d’imposta, d’iva e di bazzecole varie.
Orsù, Giusti per l’Edilizia e Studio Commerciale interessato, datevi da fare! È a fin di bene e, come canta il Petrarca nella sua Canzone all’Italia, «cosí qua giú si gode, | et la strada del ciel si trova aperta»!
Comunque, Santa Caterina in San Marcello non deve crollare e, se tutti si danno un poco “daffare”, la Fondazione deve, cara Aschieri Gabriella, intervenire: come ha fatto per le varie case del popolo che, non si comprende perché non debbano vivere di vita propria ma abbiano bisogno di “aiutini” della Fondazione con i nostri dindi.
Le elezioni si avvicinano, a pensare male ci ha insegnato Andreotti, uno dei papà politici di Ivano Prof. Papa/Papà Paci.
E quel che ne segue è nei pensieri di ciascuno.

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[Venerdì 26 ottobre 2012 - © Quarrata/news 2012]

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