domenica 28 ottobre 2012

PARCHEGGIO DI SAN BARTOLOMEO, LATI COMICI E LATI OSCURI

di Lorenzo Cristofani

Se il piano di recupero non è mai stato votato dal Consiglio Comunale ed è solo ad un livello preliminare e incompleto, da cosa nascerebbe il danno da risarcire? – Bertinelli contrario all’opera: ce lo aveva detto il 27 agosto durante un colloquio

PISTOIA. Siamo davvero alle comiche finali? Alle comiche di quella S.p.A. napoletana che intendeva spregiare, contro il volere di tutti i residenti e di tutti commercianti interessati, i luoghi storici e le potenzialità del quartiere di San Bartolomeo?
Guardate il comunicato sulla Nazione di stamani e leggete attentamente il documento ufficiale del Comune di Pistoia sul piano di recupero/parcheggio in San Bartolomeo, che vi mostriamo, per debito confronto.

Non è già irrituale che uno dei proponenti, la Napoletana Parcheggi S.p.A., cambi oggi misteriosamente il nome in Quick Parking? Ma andiamo al sodo: questa Napoletana Parcheggi S.p.A. compare nei documenti ufficiali nella sua veste di promittente acquirente in virtù dei preliminari di compravendita di porzione delle aree con la parrocchia di San Bartolomeo e con l’asilo Regina Margherita.
Cosa significa questa formula lo può – e a questo punto lo deve – spiegare alla città il Vescovo di Pistoia, che si è speso di persona e che aveva affermato di accettare serenamente qualunque decisione in merito alla vicenda.
La precedente dizione dovrebbe infatti implicare il verificarsi di alcune condizioni per determinare il passaggio – della Napoletana Parcheggi – da promittente acquirente a comproprietaria dell’area. In base a cosa, dunque, questa S.p.A. napoletana, ripetiamo, ancora promittente acquirente dell’area, può oggi presentare queste rivendicazioni, se il piano di recupero non è stato votato dal consiglio comunale ed è solo ad un livello preliminare e incompleto?
Non ha forse più senso che siano i proprietari dell’area (legalmente e non i promittenti acquirenti) a metterci la faccia e a minacciare richieste di danni? Bisogna però precisare alcuni punti fondamentali. Non esistono, o almeno non sono pubblici, elementi scritti per i quali la cancellazione del progetto comporterebbe, da parte del Comune, il risarcimento economico. E infatti il Vescovo Mansueto Bianchi e i progettisti del parcheggio sono stati i primi a sapere che l’ipotesi del parcheggio non verrà mai presa in considerazione.
Questo è lo stato dell’arte: il sindaco Bertinelli ha chiarito anche noi di Quarrata/news, in un colloquio del 27 agosto scorso, inerente ai vari aspetti di alcune scelte urbanistiche, che il parcheggio negli orti monastici di San Bartolomeo non rientrava nel suo programma amministrativo e, non essendo ancora l’iter a un punto di non ritorno, sarebbe diventato solo un ricordo.
Pertanto se quelle di stamani, da parte della Quick/Napoletana, volevano essere delle minacce, è forse il caso di dire che non si comprende in base a cosa dovrebbero e potrebbero giungere in porto. Altrimenti che alle minacce si affianchino chiaramente documenti e carte in nome dei quali si intendono chiedere i risarcimenti senza limitarsi alle parole.
A questo punto è essenziale aggiungere delle riflessioni. Da questo blog abbiamo fatto leggere la lettera dell’ordine dei Geologi della Toscana in cui venivano denunciate irregolarità e sostanziali imperfezioni nelle procedure dell’iter; abbiamo segnalato la pubblicazione che descrive l’incompatibilità del progetto con i regolamenti comunali – si pensi, solo per esempio, al divieto di intercettazione della falda idrica. Ebbene, veniamo all’aspetto forse più inquietante della vicenda: come è possibile che nel gennaio 2012 il progetto sia stato trasmesso al consiglio comunale con parere di regolarità tecnica a firma del dirigente all’urbanistica, se l’analisi della falda idrica è terminata solo nell’estate del 2012? Come si spiega la differenza delle date? E non sembra un fatto inammissibile che un ufficio tecnico dia un parere favorevole senza che sia terminato il monitoraggio alla falda, il requisito, cioè, fondamentale per la fattibilità del progetto?
A questo punto parrebbe proprio ineluttabile che la comunità pistoiese tutta, contraria all’ipotesi del parcheggio, dovesse sottoporre questi permessi, rilasciati dall’ufficio tecnico alla Napoletana, al vaglio della Procura.
Forse dovremo anche parlare di un filone collegato, che eventualmente potrebbe portare la Corte dei Conti a chiedere – alla vecchia amministrazione – chiarimenti per presunti o presumibili danni erariali. Si tratterebbe di una permuta di una proprietà del Comune di Pistoia, situata nel complesso di San Bartolomeo, con un piccolo locale della Diocesi in Sammomè. Il consigliere Giampaolo Pagliai segnalò quest’operazione, all’epoca funzionale a favorire il parcheggio, ma che oggi potrebbe risultare un impedimento-boomerang.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Domenica 28 ottobre 2012 - © Quarrata/news 2012]

1 commento:

  1. Come abbiamo fatto in campagna elettorale, ci opporremo con tutte le forze alla costruzione di questo mostro. Non lo faranno mai.
    Giacomo Del Bino

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