mercoledì 31 ottobre 2012

FONDAZIONE CARIPIT. UN BILANCIO CERTIFICATO “SULLA BASE DI VERIFICHE A CAMPIONE” SECONDO LE RACCOMANDAZIONI DELLA CONSOB


di Felice De Matteis

Quattro conti fatti a mano e senza calcolatrice – Stavolta parliamo di volgari cifre di ‘stercus diaboli’ E intanto Santa Caterina di San Marcello sta crollando…

PISTOIA. “Bompani audit s.r.l” (vedi)... Bompani dixit. Relazione della società di revisione del Bilancio dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2011 della Fondazione Cassa di Risparmio.
Questo recita il testo iniziale di questa “Bompani audit”, iscritta all’albo Consob che ha relazionato sul bilancio della Fondazione il 19 marzo 2012; il 26 marzo il Consiglio, tutti avendo sicuramente letto la relazione, ha approvato il bilancio 2011.

Tutto regolare, ci mancherebbe. Rallegramenti al Consiglio tutto della Fondazione che ha proceduto a leggere celermente la relazione che ci dice di avere condotto la revisione contabile secondo le raccomandazioni della Consob e ci dice anche di avere effettuato il procedimento di revisione “sulla base di verifiche a campione”.
Avete compreso bene: verifiche a campione, cioè “spizzicando” qua e là e saltando pag. 101 del Bilancio di missione 2011, dove sta scritto – alla voce mutui passivi (€. 2.313.400,00) – che “la voce accoglie il mutuo, acceso dalla società Buontalenti Srl presso la Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, accollato dalla Fondazione per l’acquisto di alcuni locali posti al piano terra e al primo piano del Palazzo Sozzifanti”.
Par di capire che la società in questione (chi è/sono i titolari e chi il loro studio commerciale?) abbia venduto – o perché l’affare era ghiotto o perché in difficoltà finanziaria – il tutto alla Fondazione di Papa/Papà Ivano che già possiede palazzo de’ Rossi che ha una superfice lorda di 2.831,00 metri, netta di 1.737,00 metri per ospitare quella marea di dipendenti in numero di sei e questuanti a progetto che evidentemente sono costretti a fare anticamera.
Allora Papa/Papà Ivano Prof. Paci ci pensa lui; acquista una porzione di Palazzo Sozzifanti, di superfice lorda di m. 1.1181 che diventano netti a m. 963,77 dove i questuanti, appena finita l’opera, potranno attendere con comodo il responso papale.
Il tutto per la modica spesa di €. 3.927.000.
E con sopra un mutuo già acceso, quindi con gravame connesso.
Ma la Bompani audit, società di revisione, ci dice di avere effettuato la sua relazione “sulla base di verifiche a campione”. Secondo i dettami della Consob.
Abbiamo tutti perfettamente compreso: il dettaglio di questo acquisto non era fra la campionatura della “Bompani audit” e quindi nessuna riserva è stata espressa.
Quindi tutto è regolare; non per noi se solamente andiamo a vedere che nel bilancio 2011, approvato nell’aprile 2012, alla voce “compensi e rimborsi spese agli organi statutari (€. 425.983,98) figurano come compenso complessivo, €.91.482,88 per n° 24 componenti il Consiglio Generale per n° 8 adunanze ed €. 253.895,27 per il Consiglio di amministrazione composto da 7 componenti per n° 36 adunanze.
Per i Signori del Consiglio Generale e di Amministrazione, la crisi è esente, purché si segua la regola non scritta dello Statuto dell’Ente che recita: un bel tacer non fu mai scritto. Infatti nel 2009, il bilancio approvato il 7/4/2010 riportava come compenso complessivo per il Consiglio Generale della Fondazione – sempre 24 membri – €. 53.193,77 e per il Consiglio di Amministrazione – 7 membri – €. 241.365,01. I conti e le differenze le faccia il lettore. Chi scrive, un’idea precisa se la è già fatta!
Questa Buontalenti srl, comunque, “ci intriga”: chi ha fatto l’affare? La Fondazione? La Cassa di Risparmio? La Buontalenti srl? Lo studio commerciale interessato?
Certo è che Papa/Papà Ivano Prof. Paci ha svolto una relazione da par suo. Accademica ed esauriente; da professore di diritto amministrativo e non da contabile da misurino di bottega.
Non ci sono sfuggiti, però, a pag. 111 della nota integrativa al bilancio, gli €. 79.903,14 relativi a “prestazioni professionali”, senza nomi indirizzi e specifiche. Perché?
Troppi “perché”, Prof.ssa Aschieri Gabriella, in quota Ds nel Consiglio Generale della Fondazione. Pensi un poco a Santa Caterina in quel di San Marcello. Sta crollando. Chieda udienza a Papa/Papà e si faccia “sganciare” un poco di dindi.
Poi anche se viene il Flori a mettere a posto, a noi va bene comunque, perché il commercialista lo paga lui (il Flori, ovvio).

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[Mercoledì 31 ottobre 2012 - © Quarrata/news 2012]

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