mercoledì 10 ottobre 2012

UNIVERSO DI PULCINELLA TRISTI


Almeno c’è qualcosa di grande nel teatro dell’arte e nella figura di Pulcinella: il senso amaro-tragico della vita, che si esterna nella convenzionalità ritual-gestuale.
Qua, in questo Universo italo/europeo, nemmen quello.
La mattina apri i quotidiani e sei costretto a sentirti male.
Qualche rapidissimo esempio?
Partiamo sùbito dall’eccellente Bersani che, dinanzi ai tagli da 12 miliardi del Governo, come Scalfaro un tempo, da oggi non ci sta più. Ma solo perché le elezioni galoppano e siamo già in campagna elettorale.

Finora Gigi ha fatto l’esatto contrario. E senza tante manfrine: non gli pareva vero di appoggiare quel bell’uomo di Mario. Era un nome, una garanzia (bancaria).
Lui non è che un esempio della temperie dei tempi. Gigi, intendo dire.
Accostateci i comportamenti Fassina, le lotte interne di ‘vecchi’ da rottamare, ma per i quali il Pd metterà in ponte deroghe su deroghe in maniera da riportare in Parlamento anche le mummie plurisqualificate della politica e tutte le margherite secche, non buone nemmeno a far camomilla – e pensate se questa può essere una sinistra credibile e se questo Paese può rimettersi in piedi e ripartire.
Le destre le lasciamo stare. Per definizione e per postulato.
Quel che hanno combinato – tra baldracche e Batman o lauree a Tirana – lo vediamo nelle sinistre come in uno specchio.
E mentre la Merkel si piglia bottigliate molotov in Grecia (e non poteva essere altrimenti, scusatemi), l’unico romanzo moderno che ha un qualche senso per descrivere questa realtà storica, resta la Memoria delle mie puttane tristi.
La firma è una garanzia: Gabriel García Márquez.
Il contenuto è un made in Italy/Europe di altissima qualità. Anzi, di eccellenza.
Così usciremo dalla recessione.
e.b.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Mercoledì 10 ottobre 2012 - © Quarrata/news 2012]

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