SAN MARCELLO. Il Pd
di San Marcello mi chiede di “rendere conto ai cittadini” delle ragioni
delle mie dimissioni dalla carica di consigliere provinciale.
Pur asserendo di ignorare tali ragioni,
il Pd, con il tono inquisitorio di chi pretende una pubblica confessione,
sostiene che si tratta di un “fatto politicamente grave”, anticipando un
giudizio sul quale mi permetto di dissentire totalmente.
Si tratta, infatti, di una vicenda che
mi ha procurato grande amarezza e sofferenza personale e che si riferisce ad
irregolarità (formalmente a me imputabili) nella autentica di firme di
presentazione di una lista per le elezioni regionali del 2010.
Dette irregolarità, da me lealmente
ammesse e dalle quali non ho tratto alcun vantaggio, sono da ascrivere
esclusivamente alla mia inesperienza, avendo io fatto affidamento sulle
rassicurazioni ricevute da chi mi aveva chiesto di procedere all’autentica.
Si tratta di un errore commesso in
totale buona fede e pagato duramente con una condanna che non mi ha consentito
di portare a termine il mandato ricevuto dagli elettori della montagna
pistoiese, che mi hanno onorato della loro fiducia e che io credo di avere
contraccambiato, assolvendo alle mie funzioni con totale dedizione da tutti
riconosciuta, compresi autorevoli esponenti dello stesso Pd.
Le mie dimissioni sono state tempestive
e sono intervenute non appena la sentenza è divenuta irrevocabile.
Da ultimo, mi voglio augurare che le
stesse esigenze di trasparenza rappresentate dal Pd di San Marcello in questa
dolorosa (per me) circostanza siano avvertite anche in funzione di vicende ben
più gravi, che hanno scosso fortemente la pubblica opinione e sulle quali
sembra essere calato un inaccettabile silenzio.
Penso –
tanto per fare un esempio – agli illeciti avvenuti nella Comunità Montana e sui
quali nessuno – in primis il Pd – sembra
intenzionato a “rendere conto ai cittadini”!
Alessandra Nesti
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Sabato 3 agosto 2013 | 17:27 - © Quarrata/news]
Credo che la risposta di Alessandra sia esaustiva e chiara. Purtroppo e troppo spesso non viene usata la medesima trasparenza nei fatti amministrativi. Come ha giustamente ricordato: Comunità Montana, mancata Unione dei Comuni (che si trova anche sull'elenco del telefono), Strada dei Sapori e dei Colori, e quant'altro siamo a conoscenza noi cittadini della montagna.
RispondiEliminaCarluccio Ceccarelli,capoarea del PDL ed altri , se ne stanno zitti vigliaccamente.
RispondiEliminaAlmeno i compagni, fra loro,si reggono. Vedi scandali in Comunità ed altro. Ma questi pdl dove l'hanno i........ ? Nella Frassa? O devono starsene zitti per superiori interessi?
Noi tutti aspettiamo anche una risposta esaustiva a proposito dei milioni di euro spariti alla Comunità Montana Alto Pistoiese.
RispondiEliminaFORZA MAGISTRATURA PISTOIESE, uno sforzino in nome di quella Democrazia che tutti dicono che c'è ma che non risulta dalle nostre parti. Noi aspettiamo con fiducia da tanto, tanto tempo; forza uno sforzino!.
GRAZIE
La magistratura fa presto e bene da certe parti. E nulla o altro da altre parti.
RispondiEliminaVe la ricordate la storia Gualtierotti-Giandonati?
Hanno reso soldi, ma di condanne nemmeno l'ombra.
E così sarà anche con la Comunità Montana: una tirata di orecchi al reo confesso e il resto mancia!
Bonacchi parla di vigliaccheria riscontrata in area P.D.L. Può darsi senz'altro che sia così e non me ne meraviglio.
RispondiEliminaMa Bonacchi si può anche tranquillizzare, perchè non credo che, se non per vigliaccheria, quanto ad insulsaggine, nullità, mancanza di idee, di dignità e di programmi, certi P.D della montagna pistoiese, e non solo, sono difficilmente superabili-
Piero Giovannelli
(Iscritto P.D molto dissidente dalla "linea" (?!)del partito, ma per ora senza alternative praticabili.
Apprendo ora delle motivazioni che hanno portato la consigliera alle sue dimissioni.
RispondiEliminaSono certamente anni luce lontano dalle sue idee politiche, ciò nonostante sono dispiaciuto che per una legge a mio avviso anacronistica si debba giungere a certe conseguenze.
La vergogna è nell'avere approfittato di una eventuale buona fede, ma come sappiamo la legge non ammette ignoranza.