Il capogruppo del Pdl in Provincia
interviene sulla disastrosa situazione delle infrastrutture del nostro
Appennino – Il progetto Losa che fu messo da parte
PISTOIA-MONTAGNA. Ha perfettamente ragione il presidente Galli del consorzio Apm,
quando afferma che uno dei punti fondamentali per il rilancio turistico del
comprensorio montano sono le infrastrutture.
Per questa ragione già a giugno
del 2010, insieme alla consigliera Nesti, presentammo alla commissione per le
infrastrutture della Provincia, un progetto dell’università di Pisa per una
nuova viabilità in montagna.
Il progetto, presentato dall’ing. Losa,
si basa su un nuovo tracciato che partendo da sopra Cireglio, tramite viadotti
e gallerie, arriva fino al bivio del ponte di Lizzano, facilitando e
accorciando notevolmente i tempi di percorrenza.
Nell’esporre il progetto, il prof. Losa
evidenziò come questo tracciato elimini le pendenze attuali e la tortuosità
dell’attuale strada, evitando fra l’altro il passaggio dei centri abitati, pur
mantenendo una costante comunicazione con gli stessi tramite opportuni
raccordi.
Il costo del progetto è complessivamente
elevato (circa 150milioni di euro), ma vi è il vantaggio di poter eseguire l’opera
a stralci indipendenti l’uno dall’altro. Elemento non da poco se si pensa ai
milioni spesi fino ad oggi per interventi che di fatto non hanno cambiato
niente in termini di viabilità montana.
Purtroppo tutto è rimasto chiuso in un
cassetto nell’indifferenza più o meno generale.
In questo momento gli enti locali non
hanno risorse per questi investimenti, ma in questo caso dovrebbe intervenire
direttamente la Regione, perché l’Abetone e il suo comprensorio turistico
rappresentano una eccellenza per tutta la regione, e il suo sviluppo non può
essere delegato solo agli enti territoriali.
Noi siamo convinti che questo possa
essere un progetto sostenibile e siamo pronti ad un confronto con coloro che
hanno a cuore il bene della montagna.
Patrizio La Pietra
Capogruppo Pdl Provincia Pistoia
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Venerdì 9 agosto 2013 | 23:14 - © Quarrata/news]
Interessante. Perchè QN non pubblica questo progetto? E, magari, organizza una iniziativa pubblica?
RispondiEliminaStiamo recuperando i documenti.
EliminaA giorni li pubblicheremo senz'altro.
Quella foto e' emblematica. IL progetto prevedeva tra l'altro l' allargamento della sede strdale - pur permanendo rigorosamente la striscia continua - e fu eseguito con riporto di terra nel lato a valle. Oggi la portarono e domani la asfaltarono. Gli assestamenti del terreno? Roba desueta. I valenti appaltanti dagli EE. PP. sanno bene come si lavora nel terzo millennio..e meglio come muoversi con gli Enti. E i valenti Enti (mi si perdoni il voluto bisticcio) ...e lo sanno come comportarsi con gli appaltanti. Ora ci troviamo con un tratto di strada costruito 5 anni fa (quelle costruite 5 secoli fa - da altre teste - sono ancoraliì. Uguali) che vergognosamente gia' cede e frana. Ma la colpa mori' fanciulla
RispondiEliminaè la magistratura che condanna berlusca è fa la grossa morì ceca!
EliminaFoto emblematica. Immortala un lato della strada, quello a valle, realizzato con riporto di terra per allargare la carreggiata (vivaddio sempre a striscia continua). Terra riportata oggi, asfaltata domani. Il senso e’ questo; si parla di lavori eseguiti 5 o 6 anni fa..e la strada frana. Ci sono dalle mie parti mulattiere che hanno 400 anni… e sono sempre li. Uguali. Le teste di allora non erano migliori. Erano assai meno nutrite di quelle degli internauti di oggi ma supplivano da quel profondissimo, inesauribile pozzo di buon senso che agli gli evoluti internauti vorrebbero aver…. Fatto sta, palese, che c’e’ danno; Materiale per la necessita’ di ripristino, si sera non allo stato ex ante ma meglio. Di immagine perche’ l’Ente che ha commissionato doveva anche vigilare se non altro per il rispetto dei soldi dei contribuenti buttati al diavolo con tanta sciatteria. E ora chi paga? Ma noi, che diamin
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