di FELICE DE MATTEIS
Usi e costumi degli italiani passati da
‘rivoluzionari’ a ‘rivoluzionati’
MI DOMANDO perché tutti i politici portano camicie con i polsini e
relativi gemelli.
Che c’entrano, direte voi, questi
rilievi di abbigliamento di ordine estetico? C’entrano se, conoscendo da
vecchia data questa new age del potere, conoscendone la provenienza e
nella maggior parte dei casi il bieco furore contro questo simbolo del vestire
borghese che al popolo non era concesso perché i polsi delle camicie, senza
tante storie, una volta “lisi”, venivano rivoltati come il colletto, si pensa
come chi voleva “cambiare il mondo”, da “questo” mondo è stato cambiato anche
nei suoi aspetti più piccolo borghesi.
Per esempio, se qualcuno coltivava (essendo
oramai politicamente defunto) il gusto del particolare televisivo, avrà notato
come Gianfranco Fini ostentava il suoi polsini ‘alla cafona’, essendo
eccessivamente strabordanti rispetto alla manica.
Questa preliminare considerazione mi
offre lo spunto per poter dire che se ascoltiamo i politici odierni e “nostrali”,
la scopiazzatura nell’uso delle stesse frasi, parole, espressioni, vestiario (polsini,
appunto), è di una disarmante modestia. Ve lo immaginate un Pajetta con lo
smoking e relativi polsini come un Vannino qualsiasi o un Almirante con un
maglione girocollo, come un Silvio qualsiasi?
Comprendo che la domanda si presta a
una scontata risposta: altri tempi, altri uomini, altre mode.
Proprio così.
Erano i tempi delle Idee, anche
aspramente combattute.
Erano i tempi di altri Uomini, che
hanno avuto il comune denominatore di essere morti senza avere depredato la
Comunità. E alla fine erano i tempi di rispettarsi, pure nella talvolta feroce
contrapposizione. Almirante andò a visitare la salma di Berlinguer in via Botteghe
Oscure senza una minima manifestazione di dissenso ed altrettanto fece Pajetta
(io c’ero) davanti a Romualdi e Almirante che la sorte accumunò nella morte.
Gli unici che già a quei tempi
portavano le camicie con polsini e gemelli erano i democristiani che hanno
perseverato nella loro moda, forse sapendo che i partiti possono cambiare
sigla, ma loro avranno sempre i loro figliocci nei gangli del potere con
relativi polsini e gemelli.
Guardatevi dai politici che portano i
polsini con gemelli. La maggior parte di questa cafonesca combriccola non sa
che “polsini” nel tempo ha assunto un significato meno signorile: polsini come “terminale
ristretto dei bracci”.
Si, insomma, avrete capito.
La Magistratura, porta i polsini con i
gemelli?
A questa domanda non so sinceramente
rispondere.
[Questo intervento è pubblicato come
espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]
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[Giovedì 8 agosto 2013 | 08:24 - © Quarrata/news]
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