sabato 27 ottobre 2012

«SMETTETE, SIGNORI DELLA POLITICA POLITICANTE, DI PRENDERE IN GIRO LA MONTAGNA E LA SUA GENTE»


Graziella Cimeli, portavoce del Comitato recupero ammanco, interviene al Consiglio Provinciale aperto di Cutigliano e accusa l’intera classe politica che ha amministrato la Comunità Montana – «Voi non siete più niente e non rappresentate più niente» – «Ora basta: la Montagna vuole la verità»

CUTIGLIANO-MONTAGNA. Il Consiglio Provinciale si è riunito stamattina al Rondò Priscilla di Cutigliano e ha aperto le porte all’intervento dei cittadini. Si discuteva della vita e della morte della Comunità Montana.
Ecco l’intervento integrale di Graziella Cimeli, portavoce del Comitato che ha raccolto 1.500 firme per chiedere giustizia, senza peraltro avere neppure una risposta di cortesia dalla Procura di Pistoia.

Il tono è severo, ma misurato e deciso; e pone l’accento sul muro di silenzio che i politici, che si sono avvicendati in Comunità, hanno sinora tenuto, tradendo lo spirito del mandato loro affidato.
Molte le defezioni – specie di sinistra, si dice – a questo appuntamento della vergogna. Brutto tempo o timori…?

Dott.ssa Fratoni, Presidente del Consiglio Provinciale,
oggi ci viene concessa – brutto termine – con disarmante ritardo, l’opportunità di esprimere pubblicamente in sede istituzionale, quale è questo Consiglio, il nostro profondo dissenso sulla inettitudine che ha coinvolto tutto il ceto politico della nostra Montagna sul caso Comunità Montana; con i suoi referenti provinciali, regionali e nazionali colpevolmente ed in disarmante silenzio. Che bel quadro!
Vorrei innanzitutto ricordarle che il Comitato “Recupero Ammanco Comunità Montana”, che mi onoro di rappresentare, è una organizzazione civica, nata spontaneamente a seguito degli eventi scandalosi accaduti e non ha né ambizioni né obbiettivi di carattere partitico, al suo interno e fra le 1.500 firme raccolte in poco più di una settimana; sono certamente presenti sensibilità politiche opposte ma tutte tendenti all’unico obbiettivo che supera la modestia concettuale e niente affatto propositiva dei partiti che hanno operato e tuttora operano in Montagna, con la presuntuosa spocchia di chi ritiene ancora di rappresentare qualcuno o qualcosa.
Il Comitato vuole l’accertamento di tutte le responsabilità, amministrative e soprattutto politiche per evitare che certi personaggi abbiano ancora a calcare le scene pubbliche e sottrarre consensi.
Siamo chiari: nessun partito ha oggi il diritto, per i comportamenti assunti in tutti questi quasi due anni di omertoso silenzio e di chiara e conseguente responsabilità, di erigersi a paladino di diritti disattesi od inespressi o peggio ancora elusi; il tutto con astuzia, con il silenzio, con la speranza del tempo “terapeuta” che tutto narcotizza e soffoca. Al contrario e proprio per i motivi sopra citati, siamo più arrabbiati che all’inizio della nostra solitaria avventura, subito supportata e stimolata dal consenso di quelle 1.500 firme che ci hanno spronato ad andare avanti, tramite il blog QuarrataNews che pubblicamente vogliamo qui ringraziare, unitamente alla stampa cartacea che ci ha dato visibilità e spazio per far sentire la nostra voce.
Ci faccia dire anche – come qualcuno scioccamente ha detto – che non esprimiamo noi l’antipolitica; siete voi, rappresentanti istituzionali dei vari partiti ad esprimere ciò che la politica non dovrebbe mai essere: genuflessione ai superiori interessi di partito, di persone e di gruppi.
Voi, sì, date fiato all’antipolitica! Voi, che da trenta e più anni avete permesso – non certamente ad un solo “sciagurato” – ma a più individui legati da un patto scellerato di distruggere un Ente certamente mal funzionante, mal gestito e male usato ma che comunque operava qui in Montagna ed alla Montagna avrebbe dovuto destinare risorse e benefici.
Nel tempo concessoci, dichiaro che questa è la voce ufficiale del Comitato e che altro intervento singolo non ci sarà, non almeno, per quanto ci riguarda. Ha creduto di prenderci in giro l’ultimo Presidente della Comunità Montana comunicandoci ufficialmente che ci avrebbe consegnato la relazione del Dott. Eller, poi negandocela ed ha pensato di prenderci in giro anche Lei, Sig. Presidente adducendo ad una nostra ulteriore richiesta, motivi di carattere burocratico e dilatorio al di là ed al di fuori della legge sulla pubblicità degli atti – pubblici– che in quanto tali possono e debbono essere visionati dal pubblico cittadino.
Grave errore di supponenza!
Non avete messo all’albo della Comunità Montana la relazione Eller perché in essa è evidenziata a chiare note la responsabilità politica che ha consentito non ad un solo reo confesso di appropriarsi di pubblico denaro senza controllo alcuno; ma la relazione stessa accenna – nemmeno troppo velatamente – a responsabilità collaterali di livello politico ben definite; solo che si fosse voluto, ma non si è fatto, andare a scavare nel profondo e chiedere spiegazioni a chi nella Comunità Montana avrebbe potuto anche prenderci la residenza, tanto è stato il tempo di permanenza e di responsabilità.
Come vede, Dott.ssa Fratoni, il dialogo che potrebbe intercorrere fra le forze politiche tutte del suo Consiglio ed i cittadini che si riconoscono nella nostra battaglia di verità potrebbe avere una conclusione solo con un giudice terzo; noi siamo tremendamente delusi ed arrabbiati, voi – sia detto senza offesa ma con chiarezza – una piccola casta di “professionisti” della politica, per di più quella politica minimale che oggi offre l’Italia, ed il giudice terzo – ovvero la Magistratura – è ad oggi silente e non ancora esplicita pubblicamente nei suoi risultati.
Non per niente in data 22 ottobre del mese corrente, abbiamo provveduto a consegnare a mano, tramite una nostra delegazione, direttamente al Quirinale, un nostro documento, corredato di allegati, con il quale chiediamo un autorevole intervento del Presidente Napolitano che è anche Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura e che alleghiamo al presente intervento.
Ma lei questo lo avrà già letto dalla stampa. Noi siamo stati costretti a questo definitivo atto perché – ne vorrà convenire, Sig. Presidente del Consiglio Provinciale – non abbiamo sentito ufficialmente alcuna presa di posizione da parte di chi aveva l’obbligo ed il dovere di metterci al corrente dei fatti, della loro dinamica e dei responsabili di questo “macello” che, di fatto, ha ucciso la Montagna.
Dunque – e termino –, smettete, signori della politica politicante, di prendere in giro la Montagna e la sua gente. Fatevi da parte; lasciate ad una nuova generazione la gestione del bene comune secondo uno spirito di servizio che deve tornare ad essere tale e per tale obbiettivo agire.
La Montagna ha espresso negli anni uomini di valore e di specchiata rettitudine, in tutte le loro varietà partitiche.
A questi uomini, spinti dal solo bene della Montagna vogliamo guardare e vogliamo che i nostri giovani guardino.
Voi non siete più niente e non rappresentate più niente; il Comitato, dal canto suo, si scioglierà solo quando avrà ottenuto soddisfazione a quella che è poi la soddisfazione che tutta la Montagna vuole: la Verità.
Grazie,
Graziella Cimeli
Portavoce Comitato promotore
“Recupero Ammanco Comunità Montana”
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Sabato 27 ottobre 2012 - © Quarrata/news 2012]

3 commenti:

  1. Approvo ogni parola e ti sono riconoscente di aiutare con volontà, capacità e caparbietà la Comunità che ha diritto di sapere la Verità!
    Chi ha il compito istituzionale di amministrare la Giustizia e i politici di tutti i partiti e a tutti i livelli hanno dato e continuano a dare un chiaro segno della loro poca onestà anche intellettuale, dimostrando palesemente la loro mancanza di qualsiasi umana morale.
    Grazie

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