di MARCO FERRARI
La mostra sulla Montagna Pistoiese e
sulle sue antiche vie di comunicazione
SAN MARCELLO. Per quanti, come me, si erano persi la prima de La
Montagna Pistoiese e le sue Antiche Vie, mostra fotografica di antiche
mappe e itinerari, l’Associazione Valle Lune, visto il successo strepitoso
avuto nel gennaio scorso con più di 500 visitatori, ha pensato bene di
riproporla, integrandola e ampliandola con nuovo materiale.
Oltre 140 le foto, organizzate in un
percorso espositivo ricavato nella Galleria Aiazzi di San Marcello P.se
gentilmente concessa, a titolo gratuito, dai proprietari Barbara Aiazzi e
Luciano Marcacci.
Si rimane letteralmente sorpresi dalla
ricchezza e varietà del materiale esposto, illustrato dal presidente dell’Associazione,
Fabiano Fini, con quella particolare e coinvolgente competenza che solo l’appassionato
di storia e soprattutto di storia locale può avere.
Un’infinità di antiche mappe tutte
fedelmente riprodotte dagli originali conservati nei maggiori Archivi di Stato Europei.
Mappe storiche che parlano di storia ma con anche una loro propria storia non
meno affascinante e curiosa.
Osservando le mappe antecedenti il ’400 ed ascoltando la spiegazione “live” che fa presente che
quella che stiamo osservando è la penisola italiana, si rimane interdetti, non
la riconosciamo, occhi e mente vagano sulla carta geografica alla ricerca di
punti di riferimento atti ad aiutarci.
Solo apprendendo che fino al ’500 la rappresentazione geografica contemplava la
rappresentazione del nord in basso, si riesce ad inquadrare e riconosce i
luoghi.
Molte e con ampio risalto le mappe dei borghi
montani, Gavinana, San Marcello, Lizzano, Mammiano, Maresca, Cutigliano,
Popiglio, Piteglio ed altre località minori, tutte collegate da un antico
sistema viario che l’Associazione Valle Lune si propone di riscoprire e
valorizzare rendendolo nuovamente fruibile. Oltre 10 Km sono i tratti di
sentieri riportati alla luce, alcuni dei quali con degli acciottolati di
estrema bellezza.
Osservando la ricca documentazione
fotografica di questi luoghi ritrovati, si entra in una dimensione atemporale e
per molti aspetti esoterica: il sasso che fuma, il masso della pescaia – una
delle pochissime incisioni rupestri della Toscana –, la Colonna dell’Universo, la coppella sacrificale, il
calendario solare, la mappa stellare, il leone, o i muri a secco con pietre
gigantesche.
Ne viene fuori una Montagna Pistoiese
che non ti aspetti, una Stonehenge degli Appennini. La mostra è, ovviamente
da visitare, ma ancora di più lo sono i luoghi che ci circondano da guardare e
Valle Lune lo insegna, con un occhio e con una prospettiva diversa.
Queste risorse ambientali, unite alle
esperienze maturate dalle Associazioni che come Valle Lune operano per la
valorizzazione del territorio della storia e delle tradizioni, devono
rappresentare un’importante volano per la rinascita della Montagna.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Sabato 3 agosto 2013 | 18:39 -
© Quarrata/news]
SI PUO'solo ringraziare questi volontari.
RispondiEliminabravi, bravi e bravi , SOLO QUESTO SI PUO'DIRE e VISITATE LA MOSTRA PER CAPIRE LA LORO VOLONTA' E CAPACITA'.
BRAVI, BRAVI, BRAVI! ce ne vorebbero mille, come i garibaldini, in questa Italia senza valori, nessuno escluso. Bravi e grzie!
Quante bellezze nella nostra montagna. E le amministrazioni comunali che supporto danno a questi volontari e appassionati per riscoprire, valorizzare e far conoscere la nostra storia e le nostre radici? Temo che l'impegno sia lo stesso profuso per fare chiarezza sullo scandalo della Comunità Montana e sul "potenziamento" dell'ospedale Pacini
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