di FELICE DE MATTEIS
E
il Sindaco di Sambuca prende il largo e mira a Porretta – I risultati di 60 anni di incuria politica
SAN
MARCELLO-MONTAGNA.
Fra i tanti pavidi che popolano il cavanserraglio della politica montana e non
solo, forse una persona con gli attributi esiste e si chiama Melani, Sindaco di
Sambuca.
Rompe
gli indugi e – se ben abbiamo compreso – con un po’ di sano campanilismo manda
a quel paese la casa-madre Pd e abbraccia la causa dell’Ospedale di Porretta
come nosocomio principe dell’Alta Valle del Reno, con propaggini fino a
Pracchia ed addirittura Prunetta.
Farà
bene? Sbaglierà? Comunque chi non fa non falla; e lui fa, mentre i nostri
Sindachini della Montagna e contorno vario di tirapiedi sono ancora lì a
chiedersi se Piot sia meglio di Pronto soccorso tradizionale o se l’ortopedico
sia meglio averlo a cottimo o fisso.
Pendono
dalle labbra dei “soloni” Dell’Asl di Pistoia, che prima dicono che l’Ospedale
Pacini non deve più esistere perché dai numeri risulterebbe che troppi degenti
vengono da fuori e quindi è antieconomico e non risponde esaurientemente alla
politica di contenimento dei costi che le ruberie nelle varie Asl regionali
hanno prodotto, e poi si bevono il contrario e cioè che la ragione d’essere di
un Ospedale come il Pacini risiede nell’attrarre pazienti esterni.
Qualcuno
ci capisce qualcosa? Loro, quelli dell’Asl, no di sicuro e sono infatti subito
corsi ai ripari inventandosi la figura di coordinatore dello staff sanitario,
con lauto stipendio, affinché dia loro lumi; le pompose istituzioni locali,
invece, cercano di affidarsi a politici di mestiere, come Venturi che tenta di “ammorbidire”
la platea convenuta alla Dynamo rassicurandola che i 420 milioni e passa di
euri – l’acclarato ammanco nell’Asl di Massa – sono di fatto ininfluenti, perché,
dice, verranno spalmati nel tempo (!) e non interesseranno le sorti del Pacini.
Mi
risulta, poiché non ero presente, che queste affermazioni abbiano ancora di più
esasperato quella “Montagna pistoiese: è qui che voglio vivere” che oramai ha
aperto gli occhi e che fa gola, sotto elezioni, a tanti, a troppi. Anche a Carluccio
Ceccarelli che si autoproclama come l’inventore delle pettorine senza
comprendere che figura di m… stia facendo. Non c’è dunque limite all’indecenza?
C’è,
c’è: la popolazione che ha affollato il salone della Dynamo, domenica scorsa,
ha lanciato un messaggio definitivo al vecchiume anagrafico/politico che cerca
di perpetuarsi confidando ancora in una delega senza controllo, come fino ad
oggi è stato.
La
proposta di nominare un tecnico esterno, formulata da un rappresentante dell’associazionismo,
che studi una corretta proposta per la vita e la salvaguardia (ed il
potenziamento, affermiamo noi) dell’Ospedale Pacini è la cosa più sensata di
tutto questo bailamme: vorranno i Sindaci prendersi cura di questa proposta
intelligente?
Mentre
si discute di Ospedale Pacini e “massimi sistemi”, ci si autoringrazia
vicendevolmente per il nulla proposto fino ad oggi e per i costi non resi
pubblici (brava Luisa Soldati che hai affondato il dito nella piaga!): l’Augusta
A109 Power-Pegaso continua a trasportare i traumatizzati ed i fratturati sulle
piste da sci dell’Abetone a Pistoia e Firenze con costi spropositati (quelli sì)
perché l’Ortopedia a San Marcello è sub judice dei chiacchieroni e non
funzionante.
Una
frattura a tibia e pèrone o uno stato commotivo lieve, come si legge quasi
quotidianamente sui giornali locali, non sono da normale intervento ospedaliero?
Ed un intervento di calcolo non veniva effettuato, e con quale perizia, fino a
poco tempo fa al Pacini, senza bisogno di ambulanze e trasporti a Pistoia?
Le
“pettorine” presenti alla Dynamo queste cose le hanno ben comprese e i tanti
giovani, presenti e incacchiati, hanno dimostrato molto più buon senso dei
politici “operativamente rachitici” che vorrebbero rappresentarli.
Rimandiamo
alle lucide considerazioni espresse dai dottori Rimediotti e Ceglia durante la
riunione tecnica del 2 febbraio 2013.
Ad
esse tutti dovrebbero rifarsi per giungere a una definitiva riflessione che
attiene al merito ma anche alla sostanza: la sanità, soprattutto la sanità, in
Montagna è non solo un bene primario, ma essenziale ed irrinunciabile. Costi
quello che costi.
Già,
belle parole, ma la spesa chi la ripiana? Scontata la risposta: chi ha
sperperato e distratto i soldi pubblici se ne vada; chi non ha visto, sentito e
controllato (dice niente la Comunità Montana?) faccia altrettanto.
I
soldi, così come sono bravi a sperperarli e talvolta a rubarli, stavolta siano
bravi a trovarli, magari usando le centinaia di migliaia di euri dei Bim congelati
in Provincia per inettitudine di chi avrebbe dovuto riscuoterli e metterli a
frutto sul territorio.
Proposta
irricevibile? Sentiamo cosa potrebbe dirci, ma velocemente, quel tecnico
esterno proposto dal volontariato locale.
Che
ne dite Sindaci?
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Giovedì 21 febbraio 2013 | 17:51 - © Quarrata/news]
http://www.youtube.com/watch?v=yBHv2UPwvBI
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