di LUIGI SCARDIGLI
La storia tristissima dei coniugi
Graziano e Milena Nerozzi
PISTOIA. Al di là di un amore incrollabile – sono sposati da 51 anni
–, la vita, a Graziano Nerozzi e sua moglie Milena, non ha dispensato
gioie e fortune, ma loro sono felici ugualmente. Sì, è vero, Graziano è già
stato operato di tumore polmonare, ha subìto un intervento chirurgico al cuore
e da due anni combatte anche con la sclerosi laterale amiotrofica, la Sla, ma
si contenterebbe di vivere in un appartamento nel quale, quando piove, non si
abbia l’impressione di non avere un tetto.
Perché il tetto, in via Valiani, al
civico 1, c’è, ma è fatiscente e andrebbe rifatto e il Comune, che gestisce
quella casa e le altre delle Fornaci, non ha soldi a sufficienza per
ristrutturare, a dovere, quei plessi edilizi, popolari, certo, ma senza perdere
di vista la dignità, altrimenti, diventano impopolari.
«La cosa va avanti da oltre un anno – racconta Milena, la
moglie, che ha meno acciacchi del marito Graziano –: abbiamo telefonato un sacco di volte e in tre occasioni
sono già venuti a fare anche dei sopralluoghi, ma ci hanno sempre detto che per
rimettere a posto le cose in maniera stabile, bisognerebbe mettere delle
impalcature e lavorare seriamente e per fare tutto questo, soldi, al momento,
non ce ne sono».
Potrebbero pensarci da soli, però, i
coniugi Nerozzi, a dare dignità all’immobile nel quale vivono dal 1992, dopo
che il Comune assegnò loro uno stabile in seguito al crollo del tetto del loro
precedente domicilio.
«L’affitto è una gran cosa – ammette sempre la signora
Nerozzi – paghiamo appena 96 euro al mese, ma capite bene che con una pensione
di 840 euro, quella che percepisce mio marito, più un’altra piccola somma per l’accompagnamento,
affitti maggiori non ne potremmo sostenere. Qui, in questa casa, abitiamo ormai
da venti anni: ci stiamo bene, conosciamo tutti e tutti ci conoscono, volendoci
anche bene, ma siamo pronti ad andare altrove, a patto che mio marito possa
continuare a sopravvivere con dignità, altrimenti, tanto vale restare con l’acqua
che fa marcire il soffitto, corrode il mobile della sala e bagna,
sistematicamente, il pavimento».
Al danno poi, si aggiunge anche una
beffa, che è un vero e proprio orrore architettonico: dalla finestra del
soggiorno, quello esposto alle bizze atmosferiche, la vista è oscurata da la
parte terminale del tetto, nel quale, donna Milena, ha dovuto mettere un po’ di
cartone altrimenti, l’estate, le vespe, nidificano.
Speriamo che il Comune riesca a
racimolare, quanto prima, un po’ di liquidità per dare inizio all’opera di
bonifica edilizia in via Valiani, al numero 1, o che da qualche parte spunti
fuori un appartamento che, seppur modesto, possa essere concesso alle stesse
vantaggiose condizioni in modo tale che il cuore degli anziani coniugi Nerozzi
non si esponga, ancora e ulteriormente, alla desolazione: a quella già ci pensa
energicamente la vecchiaia, appesantita dai malanni, oltretutto.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
Foto di Luigi Scardigli.
[Mercoledì 27 febbraio 2013 | 17:13 - © Quarrata/news]
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