giovedì 28 febbraio 2013

ASL 3, DUE CASI DI TUBERCOLOSI


Già attivata la unità funzionale di igiene e sanità pubblica Cosa dice il dottor Rino Agostiniani, direttore di pediatria

PISTOIA. Sono due i casi di tubercolosi notificati alla unità funzionale di Igiene e Sanità Pubblica del Dipartimento di Prevenzione della Asl3. Si tratta di due sorelline, di 5 e 6 anni, che frequentano la scuola materna “Civinini Arrighi” di via Cancellieri a Pistoia. Le bambine sono state indirizzate al Meyer per gli accertamenti come sempre accade quando si tratta soprattutto di piccoli pazienti.

L’esito degli accertamenti eseguiti permette di collocare questa forma di malattia tra le infezioni a basso rischio di contagiosità.
In merito alla tubercolosi abbiamo chiesto al dottor Rino Agostiniani, responsabile del dipartimento materno-infantile e direttore delle unità operative aziendali di pediatria alcune precisazioni volte a spiegare alla popolazione ed in particolare ai genitori, la malattia e come si cura.
«Il contatto col germe della tubercolosi – ha spiegato il medico – non necessariamente determina la malattia tubercolare. Il bambino è poco contagioso, mentre chi infetta è l’adulto o l’adolescente. Il test per la ricerca della malattia deve essere praticato solo a chi ha avuto stretto contatto col malato. Se il test è positivo non significa necessariamente malattia ed eventualmente verranno praticati ulteriori accertamenti.
A scuola il bambino malato può tornare appena ha iniziato la terapia e/o sono scomparsi i sintomi clinici della malattia. L’infezione tubercolare o di malattia tubercolare in un bambino indica la recente diffusione del germe nella comunità frequentata dal piccolo, la famiglia, la scuola o altro, perché la fonte di contagio, in genere, non sono i bambini, poco o per niente contagiosi, ma gli adulti e gli adolescenti.
I bambini con meno di 12 anni, infatti, raramente contagiano perché le lesioni primarie sono piccole, l’eliminazione dei bacilli è scarsa e la tosse, se presente, è di modesta entità. Questo significa che più che dare la caccia ai contatti col bambino malato (vedi scuola), bisognerà cercare soprattutto i contatti con l’adulto malato».
A seguito della notifica, il Dipartimento di prevenzione ha subito attivato il protocollo previsto per questi casi effettuando l’immediato sopralluogo nella scuola e la procedura di controllo, che sarà svolta negli ambulatori della Asl, ai compagni di classe (in totale 52) delle due sorelline.
L’Unità Operativa di Igiene e Sanità Pubblica è costantemente in contatto con la Dirigente Scolastica, i Rappresentanti dei Genitori, i Pediatri di Famiglia ed è sempre disponibile ad incontrare i Genitori dei bambini per rispondere alle domande e chiarire eventuali dubbi.

[Scritto da Daniela Ponticelli, giovedì 28 febbraio 2013 ore 13:00]

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Giovedì 28 febbraio 2013 | 16:40 - © Quarrata/news]

Nessun commento:

Posta un commento

MODERAZIONE DEI COMMENTI

Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.