Già attivata la unità funzionale di
igiene e sanità pubblica – Cosa dice il dottor Rino Agostiniani, direttore di
pediatria
PISTOIA. Sono due i casi di tubercolosi notificati alla unità
funzionale di Igiene e Sanità Pubblica del Dipartimento di Prevenzione della Asl3.
Si tratta di due sorelline, di 5 e 6 anni, che frequentano la scuola materna “Civinini
Arrighi” di via Cancellieri a Pistoia. Le bambine sono state indirizzate al
Meyer per gli accertamenti come sempre accade quando si tratta soprattutto di
piccoli pazienti.
L’esito degli accertamenti eseguiti
permette di collocare questa forma di malattia tra le infezioni a basso rischio
di contagiosità.
In merito alla tubercolosi abbiamo
chiesto al dottor Rino Agostiniani, responsabile del dipartimento materno-infantile
e direttore delle unità operative aziendali di pediatria alcune precisazioni
volte a spiegare alla popolazione ed in particolare ai genitori, la malattia e
come si cura.
«Il contatto col germe della
tubercolosi – ha spiegato il medico – non
necessariamente determina la malattia tubercolare. Il bambino è poco
contagioso, mentre chi infetta è l’adulto o l’adolescente. Il test per la
ricerca della malattia deve essere praticato solo a chi ha avuto stretto
contatto col malato. Se il test è positivo non significa necessariamente
malattia ed eventualmente verranno praticati ulteriori accertamenti.
A scuola il bambino malato può tornare appena
ha iniziato la terapia e/o sono scomparsi i sintomi clinici della malattia. L’infezione
tubercolare o di malattia tubercolare in un bambino indica la recente
diffusione del germe nella comunità frequentata dal piccolo, la famiglia, la
scuola o altro, perché la fonte di contagio, in genere, non sono i bambini,
poco o per niente contagiosi, ma gli adulti e gli adolescenti.
I bambini con meno di 12 anni, infatti,
raramente contagiano perché le lesioni primarie sono piccole, l’eliminazione
dei bacilli è scarsa e la tosse, se presente, è di modesta entità. Questo
significa che più che dare la caccia ai contatti col bambino malato (vedi
scuola), bisognerà cercare soprattutto i contatti con l’adulto malato».
A seguito della notifica, il
Dipartimento di prevenzione ha subito attivato il protocollo previsto per
questi casi effettuando l’immediato sopralluogo nella scuola e la procedura di
controllo, che sarà svolta negli ambulatori della Asl, ai compagni di classe
(in totale 52) delle due sorelline.
L’Unità Operativa di Igiene e Sanità
Pubblica è costantemente in contatto con la Dirigente Scolastica, i
Rappresentanti dei Genitori, i Pediatri di Famiglia ed è sempre disponibile ad
incontrare i Genitori dei bambini per rispondere alle domande e chiarire eventuali
dubbi.
[Scritto da Daniela Ponticelli, giovedì
28 febbraio 2013 ore 13:00]
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[Giovedì 28 febbraio 2013 | 16:40 - © Quarrata/news]
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