di FELICE DE MATTEIS
Il
giorno delle dimissioni del Papa si riunirà anche il Conclave della Fondazione
Caripit del Papà – Nessuno farà domande sulle mosse dell’istituto
e sui suoi 10 milioni di Fresh del Montepaschi?
PISTOIA. Qualcuno ha anche
ironizzato sulla sacralità del “gesto” di Benedetto XVI e se volessimo fare un
improprio e mondano raffronto, vorremmo dire che invece, al contrario, tanti
cialtroni, vecchi di anagrafe e sentimenti, assieme a tanti, purtroppo, giovani,
non si schiodano dalle loro sedie nemmeno a cannonate!
Volendola
laicamente intendere, la differenza è tutta nel gesto e nel conseguente e
coerente comportamento.
Dunque,
scendendo a terra, il 28 febbraio 2013 si riunirà il Conclave della Fondazione Caripit:
e la coincidenza temporale è invero strana; per un Papa che volontariamente se
ne va, da tutti rimpianto e con tutti a Lui riconoscenti, un altro molto
probabilmente, invece, resterà – forse perché il cristiano (come ebbe a dire a
Montale a casa di don Firindelli) ha l’alto dovere di non staccare il sedere
dalla poltrona, ma solo per il bene del popolo…
A
meno che, dovendo pur rendere conto del suo operato ‘evangelico’ all’interno
della Fondazione, o quanto meno, si suppone, oltre ad altre cose, anche dei 10
milioni di € di titoli Fresh (& Clean) – così riporta la stampa –, e rendere edotti sulle
prossime iniziative, attività e acquisizioni che la Fondazione vorrà
intraprendere, non ci sia qualcuno (ma ci sarà mai fra gli alza-mano?)
che chieda conto anche delle domande rivolte ed inevase in precedenti post di
questo blog che non rispetta l’autorità costituita.
Perché
se mai siamo stati inesatti, è anche desiderio nostro essere smentiti o
ragguagliati sulle impertinenti – lo riconosciamo – ipotesi a suo tempo
formulate. Impertinenti, ma sempre e comunque bene appropriate per chi vuole
sapere (a buon didirtto) come stanno le cose.
Il
fatto più probabile è, però, che in questo Conclave semi-laico, nessuno oserà
chiedere e tutti assentiranno, come sempre – o altrimenti potrebbero in correre
nella ‘scomunica’.
Poiché
“mai dire mai” non costa niente, se qualcuno avrà il coraggio di porre domande,
ci permettiamo di offrirgli qualche buona traccia:
1° – perché l’acquisto di
parte di Palazzo Sozzifanti per quelle milionate di euri, attraverso una
vendita da parte della ex Caripit a due piantaioli, in prima battuta, i quali
poi – forse in difficoltà economiche ed evidentemente consigliati da un capace
studio commerciale pistoiese – hanno ceduto il tutto alla Fondazione ? Non
doveva la Caripit proporre prima alla Fondazione e solo in seguito a privati?
Perché
la Fondazione, se interessata all’acquisto avendo bisogno di nuovi spazi (!) – come scritto nel
resoconto di bilancio – non ha preteso a suo
tempo di essere per prima interpellata?
E
questo “triangolo” ha inciso o no sul prezzo finale di acquisto?
2° – i posti macchina
adiacenti al Palazzo Sozzifanti, comperati in un terreno di proprietà anche
dell’avvocato Buiani, pur se congrui, non rientrano in quel famoso conflitto di
interessi sul quale da venti anni ci stiamo avvitando essendo lo stesso Buiani
membro del Consiglio generale della Fondazione?
3° – corrisponde a verità
che la Fondazione abbia in portafoglio dieci milioni di titoli Fresh (&
Clean) acquistati dal Monte dei Paschi di Siena? E in caso affermativo, chi li
ha proposti? Quando sono stati acquistati? E chi a quei tempi era membro della
deputazione del Monte dei Paschi?
4° – In un momento di così
grave crisi, è giusto e morale dare un’elemosina al volontariato sociale e spendere
capitali per “opere d’arte” quali la fontana di Buren? Oppure l’arte è solo un
investimento di capitali e la cultura, dietro alla quale ci si nasconde, è solo
un alibi?
Altro
ci sarebbe da chiedere, ma pensiamo che questi quattro quesiti possano bastare.
Perché sono belli, tosti e sodi e investono tutta l’etica e la morale che
intercorre tra un cristiano e il suo evangelico perpetuo impegno in politica
(tanto per restare a Montale e alla serata da don Firindelli).
Se
qualcuno, mettendo a rischio la propria visibilità sociale nel nuovo tessuto
borghese made 2013 che la Fondazione incarna, avrà questo ardire, saremo
curiosi di sapere le risposte, anche perché il 28 febbraio è un giorno speciale:
Sua Santità Benedetto XVI lascia il Soglio di Pietro; il 28 Febbraio dell’870
d.C. termina il sesto Concilio di Costantinopoli e inizia un nuovo Conclave
della Fondazione Caripit; il 28 Febbraio 2013 il Prof. Ivano Paci, geloso del
suo ‘collega’ Joseph Ratzinger, che cessa alle 20:00, prima di quell’ora
potrebbe annunciare, ingravescente aetate anche per lui, nel pomeriggio
e quindi prima di tutti, il suo ritiro.
Altrimenti
bisognerà ricordare anche che il 28 febbraio del 202 a.C., Gao Zu, primo della
dinastia Han, assunse il potere in Cina.
Quella
dinastia durò ben quattro secoli: chissà cosa potrebbe accadere per la
Fondazione!
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Venerdì 22 febbraio 2013 | 10:47 - © Quarrata/news]
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