venerdì 22 febbraio 2013

IL 28 FEBBRAIO DI BENEDETTO, DI IVANO E DI GAO ZU

di FELICE DE MATTEIS

Il giorno delle dimissioni del Papa si riunirà anche il Conclave della Fondazione Caripit del Papà Nessuno farà domande sulle mosse dell’istituto e sui suoi 10 milioni di Fresh del Montepaschi?

PISTOIA. Qualcuno ha anche ironizzato sulla sacralità del “gesto” di Benedetto XVI e se volessimo fare un improprio e mondano raffronto, vorremmo dire che invece, al contrario, tanti cialtroni, vecchi di anagrafe e sentimenti, assieme a tanti, purtroppo, giovani, non si schiodano dalle loro sedie nemmeno a cannonate!
Volendola laicamente intendere, la differenza è tutta nel gesto e nel conseguente e coerente comportamento.

Dunque, scendendo a terra, il 28 febbraio 2013 si riunirà il Conclave della Fondazione Caripit: e la coincidenza temporale è invero strana; per un Papa che volontariamente se ne va, da tutti rimpianto e con tutti a Lui riconoscenti, un altro molto probabilmente, invece, resterà – forse perché il cristiano (come ebbe a dire a Montale a casa di don Firindelli) ha l’alto dovere di non staccare il sedere dalla poltrona, ma solo per il bene del popolo…
A meno che, dovendo pur rendere conto del suo operato ‘evangelico’ all’interno della Fondazione, o quanto meno, si suppone, oltre ad altre cose, anche dei 10 milioni di € di titoli Fresh (& Clean) – così riporta la stampa –, e rendere edotti sulle prossime iniziative, attività e acquisizioni che la Fondazione vorrà intraprendere, non ci sia qualcuno (ma ci sarà mai fra gli alza-mano?) che chieda conto anche delle domande rivolte ed inevase in precedenti post di questo blog che non rispetta l’autorità costituita.
Perché se mai siamo stati inesatti, è anche desiderio nostro essere smentiti o ragguagliati sulle impertinenti – lo riconosciamo – ipotesi a suo tempo formulate. Impertinenti, ma sempre e comunque bene appropriate per chi vuole sapere (a buon didirtto) come stanno le cose.
Il fatto più probabile è, però, che in questo Conclave semi-laico, nessuno oserà chiedere e tutti assentiranno, come sempre – o altrimenti potrebbero in correre nella ‘scomunica’.
Poiché “mai dire mai” non costa niente, se qualcuno avrà il coraggio di porre domande, ci permettiamo di offrirgli qualche buona traccia:
– perché l’acquisto di parte di Palazzo Sozzifanti per quelle milionate di euri, attraverso una vendita da parte della ex Caripit a due piantaioli, in prima battuta, i quali poi – forse in difficoltà economiche ed evidentemente consigliati da un capace studio commerciale pistoiese – hanno ceduto il tutto alla Fondazione ? Non doveva la Caripit proporre prima alla Fondazione e solo in seguito a privati?
Perché la Fondazione, se interessata all’acquisto avendo bisogno di nuovi spazi (!) – come scritto nel resoconto di bilancio – non ha preteso a suo tempo di essere per prima interpellata?
E questo “triangolo” ha inciso o no sul prezzo finale di acquisto?
– i posti macchina adiacenti al Palazzo Sozzifanti, comperati in un terreno di proprietà anche dell’avvocato Buiani, pur se congrui, non rientrano in quel famoso conflitto di interessi sul quale da venti anni ci stiamo avvitando essendo lo stesso Buiani membro del Consiglio generale della Fondazione?
– corrisponde a verità che la Fondazione abbia in portafoglio dieci milioni di titoli Fresh (& Clean) acquistati dal Monte dei Paschi di Siena? E in caso affermativo, chi li ha proposti? Quando sono stati acquistati? E chi a quei tempi era membro della deputazione del Monte dei Paschi?
– In un momento di così grave crisi, è giusto e morale dare un’elemosina al volontariato sociale e spendere capitali per “opere d’arte” quali la fontana di Buren? Oppure l’arte è solo un investimento di capitali e la cultura, dietro alla quale ci si nasconde, è solo un alibi?
Altro ci sarebbe da chiedere, ma pensiamo che questi quattro quesiti possano bastare. Perché sono belli, tosti e sodi e investono tutta l’etica e la morale che intercorre tra un cristiano e il suo evangelico perpetuo impegno in politica (tanto per restare a Montale e alla serata da don Firindelli).
Se qualcuno, mettendo a rischio la propria visibilità sociale nel nuovo tessuto borghese made 2013 che la Fondazione incarna, avrà questo ardire, saremo curiosi di sapere le risposte, anche perché il 28 febbraio è un giorno speciale: Sua Santità Benedetto XVI lascia il Soglio di Pietro; il 28 Febbraio dell’870 d.C. termina il sesto Concilio di Costantinopoli e inizia un nuovo Conclave della Fondazione Caripit; il 28 Febbraio 2013 il Prof. Ivano Paci, geloso del suo ‘collega’ Joseph Ratzinger, che cessa alle 20:00, prima di quell’ora potrebbe annunciare, ingravescente aetate anche per lui, nel pomeriggio e quindi prima di tutti, il suo ritiro.
Altrimenti bisognerà ricordare anche che il 28 febbraio del 202 a.C., Gao Zu, primo della dinastia Han, assunse il potere in Cina.
Quella dinastia durò ben quattro secoli: chissà cosa potrebbe accadere per la Fondazione!

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[Venerdì 22 febbraio 2013 | 10:47 - © Quarrata/news]

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