PISTOIA. Alle domande di Lorenzo Cristofani, che abbiamo pubblicato in
questo post, risponde stamattina Sinistra Ecologia e Libertà per mano
di Giuliano Ciampolini:
Caro Lorenzo,
in tutta Italia ci sono tanti
candidati che pur di ottenere qualche voto in più.... hanno firmato qualunque
proposta programmatica gli sia stata presentata: molti hanno firmato anche
proposte lontanissime e persino opposte alle posizioni programmatiche dei
partiti a cui aderiscono e i più “disinvolti” – persino sulle tematiche
ambientali... – mi sono sembrati quelli che aderiscono al Pdl, dove – a mio
parere – è un ossimoro essere per la sostenibilità ecologica e per lo
sviluppismo liberista senza limiti e senza regole (come dichiara ogni giorno
Silvio Berlusconi,
che a me sembra il “Re degli Imbroglioni” che ha tanto
successo perché parla agli egoismi individuali... a partire dagli evasori
fiscali dei ricchi e straricchi, fino a chi ha costruito abusivamente e chi
ritiene normale o comunque un reato lieve il “falso in bilancio”, ecc.).
A proposito: ieri è arrivata
anche a me la lettera per la restituzione dell’Imu 2012 e non ho dubbi che – se
vincesse le elezioni la coalizione di Berlusconi – la restituirà davvero: di
conseguenza taglierebbe ulteriormente le risorse finanziare alla sanità e alla
scuola pubblica ed a tanti altri servizi sociali e collettivi che hanno
costruito quella che viene definita la civiltà in Europa, quella civiltà
che cerca di garantire a tutti i diritti fondamentali per una vita degna di
essere vissuta e che consente la convivenza civile e democratica).
Per questo provo a rispondere
alle tue domande con le posizioni politiche/programmatiche non di un singolo
candidato, ma di Sinistra Ecologia Libertà (posizioni rintracciabili nei
documenti e nelle posizioni dichiarate pubblicamente da Sinistra Ecologia
Libertà e da Nichi Vendola. Ad un paio di domande non rispondo perché, nella
fretta di questi giorni, non ho trovato risposte di Sel).
Cordiali saluti.
Giuliano Ciampolini
Membro dell’Assemblea di Sel a Pistoia e in Toscana
ECCO LE RISPOSTE
1 – Dopo la sentenza della Corte Costituzionale anche il
Consiglio di Stato ha dichiarato illegittima la nuova tariffazione del servizio
idrico integrato, che intende clamorosamente aggirare l’esito del referendum
del giugno 2011 dove votarono 27 milioni di italiani per sostenere la
ripubblicizzazione del servizio. Quale è la posizione e l’impegno che intende
assumere per affrontare questa fondamentale questione di democrazia, politica e
legalità?
R. SEL – Il 95% di SÌ nel secondo quesito referendario del
12/13 giugno 2011 (quello sull’abolizione della remunerazione del capitale
investito nei servizi idrici) va attuato tramite l’abolizione del profitto
nella gestione dei servizi idrici e quindi tramite un percorso – anche
approvando una legge nazionale di sostegno, come quella proposta al Parlamento
nel luglio 2007 tramite oltre 400.000 firme dei cittadini italiani – di
ripubblicizzazione della gestione dei servizi idrici, cioè cacciando dalla
gestione dei servizi idrici il capitale privato e arrivando ad una gestione
pubblica controllata democraticamente dai cittadini.
In questo senso nel Programma di
SEL nelle elezioni 2013 sta scritto questo:
“L’acqua è un bene comune.
Indietro non si torna. Dobbiamo ripensare i suoi modelli di gestione, favorendo
la pubblicizzazione delle reti e dei sistemi di gestione. Quei beni necessari
ed essenziali per proteggere e promuovere una vita degna per ognuno ed ognuna,
l’acqua, il cibo, l’aria, la conoscenza, non possono essere messe a
disposizione del mercato, ma riconosciuti come beni comuni. Questo ce lo hanno
detto quei milioni di persone che nel nostro paese hanno votato nel referendum
contro la privatizzazione dell’acqua, un risultato senza precedenti che impone
al nostro Paese un radicale ripensamento delle politiche di gestione dell’acqua.
In primo luogo riaffermeremo con forza che l’acqua è un bene comune ed un
diritto umano da garantire alle generazioni attuali e future. L’ONU, con la
risoluzione del 28 luglio 2010, ha dichiarato l’acqua un diritto umano
universale inviolabile, naturale e coerente estensione del diritto alla vita,
come segue: “dichiara il diritto all’acqua potabile e sicura ed ai servizi
igienici un diritto umano essenziale al pieno godimento della vita e di tutti i
diritti umani”. È necessario, inoltre, proteggere l’acqua come bene comune,
costruendo forme di tutela nei confronti dei numerosi interessi speculativi che
gravitano nel settore. Dobbiamo ripensare ai modelli di gestione della risorsa
acqua, favorendo la pubblicizzazione delle reti e dei sistemi di gestione. In
tale contesto è necessario sancire il diritto dell’accesso al quantitativo
minimo a tutte le fasce sociali, pensando a forme di welfare per i soggetti più
deboli. Il prossimo governo di centrosinistra si dovrà impegnare in una
gigantesca opera di razionalizzazione dell’acqua incentivando il risparmio
idrico, la lotta agli sprechi, il riuso nei settori industriali ed agricoli.
Andranno ripensate le città ed i contesti edilizi in tale direzione, mettendo
al centro l’efficienza nell’uso delle risorse idriche.”
3 – Una classe dirigente che ha studiato la storia, anche
en passant, sa che il Senato della Repubblica è un relitto del
costituzionalismo ottocentesco che, accanto alla rappresentanza eletta dal
popolo aveva posto un organo legislativo nominato dal re per controllare cosa
si decideva nell’altra Camera. I costituenti avevano infatti guardato al
passato, forse alla rappresentanza delle classi – camera dei Lord e dei comuni
– non al futuro quando previdero le due assemblee legislative; si può pertanto
sintetizzare, per dirla alla Umberto Nobile, che “se le due camere sono d’accordo,
la seconda è superflua, se sono in disaccordo la bicameralità è dannosa”. Quale
è in merito la sua eventuale proposta di riforma e l’esame storico-prospettico
che la sorregge?
R. SEL – Siamo per il dimezzamento del numero dei parlamentari
e per il superamento del bicameralismo.
4 – Salviamo il paesaggio, difendiamo i territori, il
forum italiano dei movimenti per la terra, ha sottoposto ai candidati il
proprio manifesto programmatico (vedi qui).
Alla luce dell’ emergenza data dal consumo di suolo agricolo in Italia,
accompagnato però dalla presenza di migliaia e migliaia di capannoni
industriali e civili abbandonati ed inutilizzati, cosa ritiene prioritario
sottoscrivere e perché del manifesto qui in oggetto?
R. SEL – Le 8 proposte di legge di Salvare il
paesaggio sono ampiamente condivisibili da Sinistra Ecologia Libertà ed è
testimoniato da molte delle nostre proposte programmatiche e impegni conseguenti
a livello nazionale, nelle regioni e in tantissime realtà locali.
5 – Tav. Servizi essenziali come il trasporto pubblico
subiscono tagli indiscriminati e spesso non sono efficienti; i treni dei
pendolari sono sempre in ritardo e le tariffe diventano insostenibili: servono
ad esempio 5 euro per fare Pistoia-Prato, 20 km, andata e ritorno. Alla luce
allora della situazione attuale in Valsusa, studi scientifici di singoli
docenti (vedi l’appello a Monti)
e di Università italiane, francesi, americane che dimostrano la non
sostenibilità tecnico-economica dell’opera, la mozione di contrarietà di 24
amministrazioni comunali della zona, le irregolarità emerse nelle procedure, il
fatto che si sia solo ad un progetto preliminare e che l’UE non abbia ancora
promesso un euro – confermando l’inessenzialità dell’opera! –, cosa ritiene
doveroso dire ai cittadini di un paese gravato da esigenze vere e prioritarie e
da 2mila miliardi di debito pubblico? E ancora, come imposteresti il
ragionamento, sulla necessità di rivedere, per valutare, seriamente quest’operazione
che ad oggi è ancora ad un livello molto preliminare e reversibile?
R. SEL – Nichi Vendola, in risposta ad una “lettera aperta”
dell’ex-sindaco di Condove Barbara Debernardi, ha scritto: “Come tu sai
benissimo essere contrari alla Torino-Lione è semplicemente un fatto di buon
senso, perché è chiaro che questa opera sia ambientalmente, democraticamente e soprattutto
economicamente insostenibile. Arrivo dunque al ruolo che Sel giocherà su questo
e su altri temi cruciali su cui non c’è totale sintonia con una parte del Pd, e
sottolineo una parte perché sia sul tema della Torino–Lione che su altri temi
quali l’Art. 18 o gli F35 il Pd ha posizioni articolate. Io credo, che su temi
come questi, di grande importanza per i cittadini, se non c’è possibilità di
trovare una sintesi politica si debba ricorrere a forme di democrazia diretta,
si facciano i referendum consultivi all’interno dell’elettorato di centro
sinistra”.
6 – molti economisti sono convinti che si debba pensare
alla nazionalizzazione di alcune banche per farle diventare infrastrutture a
servizio dell’economia del Paese, come erano in origine. Le ipotesi, molte
anche di autorevoli studiosi, sono diversificate (eccone una) ma
interessanti. Cosa sostiene al riguardo?
R. SEL – È necessario che la Cassa Depositi e Prestiti torni a
svolgere il ruolo importante svolto in passato, a sostegno degli investimenti
dei Comuni (con mutui a tassi agevolati) e anche “l’ipotesi di nazionalizzare
Mps” potrebbe essere “uno sbocco naturale, trasformando i titoli in azioni,
laddove la banca non riuscisse a sostenere quel ritmo di percentuali sul
debito, l’esito, potrebbe essere questo”.
7 – Il territorio pistoiese è in caduta libera, dalla
Montagna alla Piana, tra tagli ai servizi (ferroviari, postali, sanitari…) ed
episodi anomali a danno del denaro pubblico (scandalo della Comunità Montana,
vicenda dell’APR/Aias/Bardelli, Untouchables…) . Sicuramente anche il
bassissimo spessore dei politici degli ultimi trent’anni ha favorito la
chiusura di piccole realtà manifatturiere che, invece, in altre province
toscane sono state mantenute e consolidate. Basti pensare in proposito che
ultimamente i politici locali non sono riusciti a far fiorire, tutelando così
anche l’occupazione, un settore industriale – peraltro della green economy – in
crescita in tutta Italia come il trattamento e riciclo delle plastiche (LG
Plast di Agliana) mentre invece sembra quasi si siano fatti in quattro per
iniziative di utilità e beneficio ancora da dimostrare – Repower, inceneritore.
Quale sarà il tuo impegno per invertire la tendenza?
R. SEL – L’impegno di Sel, a livello regionale toscano e in
provincia di Pistoia, contro la scelta del Piano Interprovinciale rifiuti
dell’Ato Toscana Centro di quintuplicare l’incenerimento è stato dimostrato
ampiamente e continuerà con la stessa determinazione e anche sul progetto
Repower a Canapale abbiamo opinioni molto critiche e di contrarietà perché ci
sembrano prevalenti le preoccupazioni sull’aumento dell’inquinamento dell’aria
in un’area metropolitana dove già oggi è di pessima qualità (e ogni scelta deve
evitare di peggiorarla) e anche perché in quel progetto non esiste una
destinazione per il riutilizzo del calore nel territorio circostante (detto
questo, precisiamo che condividiamo le proposte di Wwf e Legambiente e per la
riconversione a metano delle attuali centrali elettriche a olio combustibile e
a carbone: in Toscana ce ne sono almeno due – tra Piombino e Livorno – che
sarebbe importante riconvertire... perché così verrebbe più che dimezzato
l’attuale inquinamento dell’aria).
8 – L’industria delle armi a livello mondiale è
considerata un settore strategico e di alta innovazione tecnologica. Anche in
Italia le esportazioni sono una voce importante ed irrinunciabile per il Pil e
per l’occupazione. Ovviamente le vittime di conflitti armati aumentano di
continuo nel globo: come parlare di questi argomenti, senza tabù, reticenze ed ipocrisia con tanti giovani che, seppur
pacifisti ed idealisti, avrebbero l’intelligenza di capire le complessità
storiche e geopolitiche del nostro mondo?
R. SEL – Sulla corsa agli armamenti, sulle guerre, sul ruolo
delle Forze Armate, la posizione di SEL è questa: “Ispirati all’articolo 11
della Costituzione, vogliamo essere protagonisti di nuovi strumenti per
costruire la pace tra i popoli: dal sostegno attivo alla prevenzione dei
conflitti alle mediazioni politico-diplomatiche, fino all’interposizione
nonviolenta dei corpi civili di pace. Metteremo al primo posto la prevenzione e
la ricerca di una soluzione politica e diplomatica del conflitto, la tutela dei
diritti delle popolazioni civili beneficiarie dell’intervento, la legalità
internazionale considerando l’eventuale uso della forza solo in funzione di
polizia internazionale e di interposizione, attraverso l’autorizzazione del
Consiglio di Sicurezza. La partecipazione dell’Italia a iniziative autorizzate
dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, sarà caratterizzata dalla
dimensione civile e di cooperazione, e la diplomazia popolare e nonviolenta. Ci
impegneremo per il rientro immediato delle truppe dall’Afghanistan prima della
scadenza naturale del mandato prevista per il 2014. L’Italia sosterrà le
iniziative volte a rafforzare il protagonismo della società civile, la
promozione dei diritti umani e delle donne, la cooperazione dal basso volta a
creare le premesse per un processo di riconciliazione nazionale, e all’accesso
ai servizi essenziali. Sosterremo la riduzione drastica delle spese
militari nel nostro paese e di quelle a livello internazionale. Vogliamo
partire dalla cancellazione del programma per la costruzione del
cacciabombardiere di ultima generazione Joint Strike Fighter F35 ed
utilizzare i fondi così liberati in sostegno a politiche di welfare, buona
occupazione, conversione ecologica dell’economia, cura del territorio e del
patrimonio artistico-culturale. Tale dibattito andrà sviluppato anche a livello
europeo, al fine di identificare modalità di ridurre drasticamente le spese del
comparto difesa e di riconvertire l’industria bellica in sostegno alla
conversione ecologica dell’economia e la promozione della piena e buona
occupazione. Siamo per il disarmo nucleare e convenzionale, attraverso il
sostegno ad una convenzione internazionale sulla messa al bando delle armi
nucleari, la denuclearizzazione delle dottrine della Nato. L’Italia seguirà l’esempio
di altri paesi Nato decidendo di non ospitare sul loro territorio nazionale
ordigni nucleari tattici Usa come quelli presenti a Ghedi ed Aviano. L’Italia
dovrà inoltre dotarsi di strumenti incisivi per il controllo, regolamentazione
e monitoraggio del commercio di armi. Crediamo che l’Europa debba dotarsi,
nella logica dell’articolo 11 della Costituzione italiana, di una forza dell’Unione
il cui unico mandato, oltre eventuali compiti difensivi, sia quello di operare
a supporto delle iniziative delle Nazioni Unite e in conformità con la Carta
dell’’ONU, sempre e solo con funzioni di polizia internazionale,
interposizione, tutela dei civili, e supporto a processi di mediazione e di
risoluzione diplomatica e nonviolenta dei conflitti. Rilanciamo una proposta di
riforma dei modelli di governo globale e per la democratizzazione delle Nazioni
Unite, attraverso una profonda revisione del funzionamento del Consiglio di
Sicurezza e un ruolo più significativo dell’Assemblea Generale nel definire le
iniziative relative alla pace ed alla giustizia internazionale.”
9 – In Germania un partito, nella sua proposta di governo
(appoggiata dal Deutsches Institut für Wirtschaftsforschung uno dei più
importanti enti tedeschi di ricerca economica), ha inserito il progetto di
proibire alle banche «le transazioni di materie prime ed energia». Un’idea di
ecologismo, visto come pragmatica politica di governo. Condivide una proposta
del genere? Pensa che il suo partito possa appoggiarla?
R. SEL – Ci sembra condivisibile, ma non abbiamo il tempo di
approfondire questa proposta in questi ultimi giorni di campagna elettorale.
10 – Lavoro e priorità nella destinazione delle risorse
pubbliche. Non è vero che i giovani, gli italiani in generale, non siano più
disposti a svolgere i mestieri di una volta, è assolutamente vero che non sono
disposti a fare quelle cose con gli stipendi da miseria, in un contesto di
sperequazione dei redditi che ha il primato europeo. Come lo declina questo
aspetto? La politica dovrebbe operare una rivalutazione dei beni utili e
disincentivare quelli futili che alla lunga aggravano situazioni già precarie?
R. SEL – Sinistra Ecologia Libertà ha, tra le proprie scelte
fondamentali, quella di ridefinire le priorità nella destinazione delle risorse
finanziarie pubbliche, togliendo risorse a molte grandi opere inutili e
comunque non prioritarie, per destinare più risorse alle priorità indicate
dalla campagna nazionale di circa 50 associazioni, denominata sbilanciamoci!
(vedi su www.sbilanciamoci.org)
e riteniamo che le grandi opere pubbliche più importanti per l’Italia siano la
messa in sicurezza dei territori (da alluvioni e frane) e la messa in sicurezza
degli edifici pubblici e privati per prevenire le conseguenze di eventuali
terremoti e per ridurre notevolmente la dispersione termica e lo spreco di
energia (queste scelte rianimerebbero le economie locali, con molti posti di
lavoro in più in tutta Italia di quanti ne darebbero, in pochi luoghi, le
grandi opere inutili o comunque non prioritarie).
11 – Più nel dettaglio e nel concreto, relativamente a
lavoro e Toscana, come giudica il fatto, analizzato anche da Report e qui accennato,
che nelle cave di Carrara il marmo viene tagliato per essere lavorato nei paesi
asiatici dove la manodopera non ha praticamente costo? Quanto ancora si può
fondare la competitività retrocedendo sul piano di diritti e del costo del
lavoro? Come pensa che il “sistema Toscana” debba impostare la questione del
marmo che espatria per esser lavorato e cercare di favorire una filiera
lavorativa integrata locale, con tutti i benefici che comporterebbe?
R. SEL – Sulla
lavorazione del marmo delle cave di Carrara non abbiamo ho trovato il tempo per
approfondire, anche se – ovviamente – riteniamo condivisibile favorire una
filiera integrata locale e di fondare la competitività scegliendo il sostegno
pubblico alle attività imprenditoriali che non tagliano diritti e costo del
lavoro... e che scelgono di valorizzare la professionalità e la qualità dei
prodotti da esportare nel mercato mondiale.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Venerdì 22 febbraio 2013 | 13:17 - © Quarrata/news]
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Grazie.