PISTOIA. Alcune brevi
riflessioni sul risultato elettorale.
Sul piano politico nazionale è fuori dubbio che siamo
in una situazione di instabilità che non giova al sistema Italia nel suo
complesso, su cui tutti siamo tenuti a fare una profonda riflessione.
Le urne hanno dato comunque dei segnali significativi,
di cui tener conto. Innanzitutto, salvo fatta la premessa iniziale, c’è chi ha
vinto e chi ha perso.
Due vittoriosi, Grillo, che con il suo movimento è
diventato il primo partito italiano e Berlusconi che è riuscito a ridare forza
ad un centro destra che non più di qualche settimana fa era considerato morto e
sepolto (per altro con i voti di Giannino, tendenzialmente di centro destra,
avremmo vinto alla Camera).
Due grandi sconfitti. Bersani, che non è riuscito a
smacchiare il giaguaro, ma al di là delle battute ha gettato al vento quella
vittoria che pensava di avere già in tasca, e Monti che, Europa o meno, ha
pagato gli enormi sacrifici che ha fatto fare agli italiani.
La prima riflessione da fare è che ci troviamo di
fronte a tre grandi blocchi elettorali, ma credo, non politici.
Infatti rimane un centro destra e un centro sinistra e
un blocco elettorale di protesta al cui interno ci sono sia l’anima del centro
sinistra che del centro destra. Sparisce il terzo polo politico, quello della
politica dei due forni, spazzato via senza appello insieme a chi, tradendo il
mandato degli elettori, mise in crisi il governo Berlusconi impedendogli di
fare le riforme necessarie per mantenere gli impegni presi con gli elettori nel
2008.
Ma sparisce anche la sinistra radicale, ormai ridotta
a poche percentuali di rappresentanza, ma senza nessun peso politico. Infine l’ultimo
dato; la divisione a destra non paga. La destra di Storace ridotta a
percentuali da prefisso telefonico e il progetto di Fratelli d’Italia che non
decolla.
In tutto ciò, ci sono le premesse, per cui il partito
possa impegnarsi per un ulteriore rilancio sul piano nazionale a fronte di una
rinnovata proposta politica che sappia riconquistare quella parte di elettorato
migrato verso la protesta di Grillo.
Sul piano territoriale, dispiace non aver eletto un
rappresentante parlamentare, che avrebbe sicuramente significato una maggiore
possibilità di intervento politico sulle questioni locali.
Complessivamente il PDL in provincia ha retto bene e
il risultato ci soddisfa in quanto, in termini percentuali, Pistoia è fra i
migliori risultati delle province toscane e sopra la media regionale del
partito. Il che legittima pienamente le scelte della dirigenza locale, comunque;
credo che nei prossimi giorni si debba fare un’analisi del voto e dei flussi
elettorali in maniera più approfondita, da qui, poi, ripartire per una nuova
fase in vista delle prossime elezioni amministrative.
Coordinatore Vicario PDL Pistoia
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[Mercoledì 27 febbraio 2013 | 15:44 - © Quarrata/news]
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