di LUIGI SCARDIGLI
PISTOIA. Ci si può sottrarre alle ferree, dispotiche, ciniche leggi
di mercato, soprattutto dopo l’avvento, spregiudicato e dispotico, della
globalizzazione?
Difficile, molto difficile, soprattutto
se si vuol riuscire a sopravvivere, ma ci si può provare. Anzi, si deve.
È quello che hanno fatto, con tanto di
dimostrazione pubblica, quelli di Etsy
Team Italia, che ieri pomeriggio, ospitati nel suo atelier da un artigiano
cosmico, ma non globalizzato, Luigi Tronci, della Fondazione Ufip, hanno
simpaticamente illustrato progetti e realizzazioni, fissando anche su Pistoia
un altro punto fermo di una catena di creatività che parte dagli Stati Uniti,
dove i riverberi e gli effetti collaterali dell’economia spietata ha già
iniziato a mietere vittime più o meno illustri.
Con queste premesse, credo che siate
tentati di credere che E.T.I. sia un’Associazione
di vaghi sognatori; affatto. È una vera e propria comunità di venditori, tutti
rigorosamente made in Italy,
naturalmente, che hanno deciso di consorziarsi in modo da auto costituire una
rete commerciale, informatica e morale nella quale chiunque possa riconoscersi
e soprattutto sviluppare, espandere, crescere.
In gergo commerciale, si tratta di un
punto vendita on-line supportato da un portale che gode di una visibilità
spaventosa, tanto che negli appena 4 anni di vita (è nato nel 2009), questa
incredibile community vanta oltre
800.000 negozi e più di 13 milioni di venditori-acquirenti, un mastodontico
mercatino dell’usato che si affida e si fonda sull’ispirazione, i sogni, la
passione, il divertimento, la creatività, l’amore, i colori, un mix di dettagli
e buoni propositi che sembra essere riuscito a scardinare il principio che un
altro commercio non sia possibile. Silvia Beneforti e Laura Contemori, due
delle rappresentanti più accreditate della Comunità, ne sono più che convinte.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
Foto di Luigi Scardigli.
[Venerdì 21 giugno 2013 | 07:24 - © Quarrata/news]
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