venerdì 21 giugno 2013

COMUNONE ULTIMO ATTO. TUTTO DEVE CAMBIARE, MA NON PER RESTARE COM’ERA…

di FELICE DE MATTEIS

SAN MARCELLO-MONTAGNA. Una piccola considerazione, amici lettori.
Sul Comune Unico questo blog, a differenza della stampa “allineata”, ha prodotto articoli, considerazioni e generato un dibattito ricco di interventi di persone favorevoli e contrarie.
Sono emerse le mille sfaccettature di un problema che non è liquidabile con una affermazione “beota” che abbiamo letto su facebook, secondo la quale, in base a una legge regionale, bastano ed avanzano sei mesi al comune cittadino per farsi un’idea compiuta del problema, dopo di che si procede “democraticamente” ed unilateralmente.

NON COMMETTERE
ATTI IMPURI

Troppo facebook e poco contatto con la gente: ecco cosa offre oggi la politica.
De Matteis mette bene il dito nella piaga: al di là dei politici che cita e di altri personaggi che si sono fatti avanti (come ad esempio Merciai e qualche altro), il Pd (sia quello di ascendenza ortodosso-comunista, sia quello ‘rinnovato’ di ex-democristiani convertiti, tipo Bugelli – escludendo, ovviamente Lauri/Nesti) s’è limitato al solito autoerotismo diviso fra i mi piace e le cliccatine sui bottoncini dei social network, ma niente di più.
Passatemi il francesismo: una volta le seghe facevano male alla salute e non solo in casa Dc (dove i preti mandavano all’inferno per atti impuri), ma anche in casa Pci, dove l’alfiere della sinistra, l’ormai fin troppo ricco e grasso Benigni, ci insegnava, da povero, la sventura di questi mezzucci per soddisfarsi in una famosissima scena di film che potrete rivedervi a questo link (Settecento seghe).
Ci riflettano sopra tutti gli autoerotisti montani: i cosiddetti gaudenti muti che mugolano di piacere solo fra sé e sé.
Volete mettere la differenza di una sana e consapevole libidine che fa esternare a tutta canna, rispetto a un godimento compresso e represso come quello di una coppia di condominio dalle mura di cartongesso, che non può nemmen rifiatare mentre gode perché il vicino di casa potrebbe eccitarsi?
E meno male che la sinistra ci ha fatto scuola per 50 anni dicendoci che il dibattito e lo scontro erano l’unica via di salvezza!
E poi cos’hanno fatto?
Hanno scoperto il piacere morboso del confessionale e del sottovoce perché nessun senta…?
e.b.
Come abbiamo sempre scritto, si è usato il Comunone come narcotico per la “madre di tutti i problemi”: la Comunità Montana, sulla quale questo blog ha profuso una miriade di articoli riuscendo a tenere viva un’attenzione che, altrimenti, forse, sarebbe via via sfumata.
Come per un ordine calato dall’alto, la carta stampata ha infatti relegato il problema nel dimenticatoio. Chissà perché! Non siamo in vena di autocelebrazioni; al contrario desideriamo contribuire a risvegliare le tante sopite coscienze che piano piano si stanno svegliando, un poco come accade nella sonnacchiosa e chiusa Pistoia.
A questo punto, visti gli esiti politici dei vari Consigli Comunali della Montagna, è indubbio che i partiti tradizionali si sono spaccati al loro interno, sul Comune Unico, con posizioni diversificate.
Ciò è un bene e da questo apparente sconquasso istituzionale si può tranquillamente affermare che il prossimo passo, per i due partiti maggiori, è uno ed improcrastinabile: fare pulizia al proprio interno e tornare ad offrire, ai cittadini elettori, volti nuovi e progetti nuovi davvero. Quali che siano purché siano proposte e progetti che nascono dalla pulizia mentale dei proponenti e non nascondano, come sembra che stia accadendo, squallide e gattopardesche manovre di riciclo.
Avverrà tutto questo? Sicuramente i vari Comitati sorti sulla Montagna, dal Comitato Recupero Ammanco in Comunità Montana a quello delle Pettorine in difesa dell’Ospedale Pacini e dei servizi sanitari in genere, attendono di poter restituire alla Politica, quella maiuscola, i compiti che sono stati “costretti” ad assumersi per la incapacità o la stolta furbizia di coloro che erano stati delegati a rappresentarli.
In tal senso, visto che già le funzioni associate relative all’unione dei Comuni lasciano molto a desiderare, come è mai possibile sostenere addirittura una fusione dei Comuni in un unico Comunone?
Potrebbe darsi che con nuovi politici, mondi da comportamenti dubbi e reiterati nel tempo e nelle cariche ricoperte, il discorso possa riprendere.
Un ultimo rilievo: se si escludono gli interventi politici pubblici e scritti su questo blog di Gambetta Vianna, di Patrizio La Pietra, di Marina Lauri e Graziano Nesti, nessun altro politico “in attività di servizio” ha ritenuto doveroso intervenire, ben sapendo che questa libera voce – che è Quarrata/news – è l’organo di informazione più seguito in Montagna.
Dice niente tutto questo…?

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Venerdì 21 giugno 2013 | 16:57 - © Quarrata/news]

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